Nido del Basilisco

Il libertarismo di Nozick


Robert Nozick elabora una teoria liberalista all'interno di una prospettiva normativa che per molti versi si avvicina all'anarchia. La sua corrente politica è infatti denominata come "libertarismo", un indirizzo etico, politico ed economico che propugna la difesa e la radicalizzazione del liberalismo classico. Lo scopo di questa corrente di pensiero è quello di limitare al massimo l'intervento dello stato, riducendone ai minimi termini le funzioni, specie quelle economiche che dovrebbero essere annullate per lasciar libero corso alle logiche di mercato.Nel suo "Anarchia, Stato, Utopia" (1974) pone come punto di partenza per un'analisi della società gli individui con i loro diritti. Essi sono liberi e padroni di se stessi, e i diritti che possiedono sono assolutamente indipendenti da contratti o accordi di qualsiasi genere, e per questo intangibili. Questi individui, trovandosi in uno stato di natura, farebbero a meno di imboccare la strada del contratto, ma per ovviare ai mali della loro situazione e per costruire uno stato legittimo ricorrerebbero alle leggi di mercato. Per garantirsi la propria sicurezza gli individui cominceranno dapprima a costituire associazioni di mutua protezione e poi, con la divisione del lavoro, ad acquistare protezione da compagnie costituite da altri individui per vendere questo servizio. I problemi derivanti dalla pluralità di queste compagnie avranno come conseguenza che prima o poi restera sul mercato solo una compagnia di protezione dominante. L'adesione a questa compagnia sarebbe volontaria, quindi molti individui potrebbero decidere di starne fuori, ma ciò comporterà problemi di difficile soluzione nel caso di controversie tra gli affiliati e gli indipendenti. Quindi, per garantire ai propri clienti sicurezza e corrette procedure di risoluzione dei conflitti, la compagnia dominante dovrà impedire agli indipendenti di farsi giustizia da soli. Ciò, secondo Nozick, non violerebbe i loro diritti, o almeno non lo farebbe se la compagnia di protezione, come risarcimento per la proibizione, li includerà tra i propri clienti in modo gratuito. Viene a nascere cosi lo stato minimo, il quale è legittimo in quanto non viola i diritti di nessuno.Nozick con questa teoria vuole dimostrare costruire uno stato senza la formulazione di un contratto, ma, l'inclusione forzata degli indipendenti nello stato, per quanto venga risarcita, sembra in contrasto con l'impostazione libertaria della sua stessa teoria. Un altro punto in cui gli studi di Nozick si soffermano è la critica verso i principi egualitari di Rawls: se una persona è infatti libera e padrone di se stessa è automaticamente anche padrona del suo talento e di conseguenza anche di ciò che grazie ad essi riesce a produrre. L'imposizione delle tasse per principi redistributivi, come ipotizzava Rawls, è perciò fortemente ingiusta per Nozick, in quanto sarebbe una violazione dei propri diritti di autoappartenenza. Lo stato "giusto" non dovrebbe quindi assumersi compiti diversi da quelli di garante della sicurezza e di amministratore della giustizia, in caso contrario, come avviene con la tassazione, sarebbe uno stato illegittimo. Per Nozick la teoria della giustizia accettabile è solo quella del "titolo valido": ognuno possiede legittimamente ciò che ha acquisito attraverso una giusta acquisizione iniziale o attraverso un libero trasferimento del bene. Mi sembra superfluo aggiungere che, se alcuni punti del liberalismo Rawlsiano mi appaiono condivisibili con le mie idee, il libertarismo di Nozick mi pare completamente scorretto (basti pensare che uno dei difensori di questa corrente politica è Ronald Regan...e l'altro è Margaret Thatcher...). Il ragionemento critico alle teorie egualitarie e distributive di Nozick infatti funziona solo in due casi: ovvero se è possibile pensare ad una genesi legittima dello stato senza passare per il contratto; e se le proprietà e le ricchezze possedute siano effettivamente il risultato di acquisizioni iniziali giuste e di legittimi trasferimenti. Tutti e due i casi sono quasi impossibili da dimostrare, specie il secondo, dato che si dovrebbe vedere l'effettiva cronologia di un "bene" e scrutarla per (non) trovare violazioni alla teoria del titolo valido, cosa nella realtà impossibile.