Tutto quello che scrivo non è necessariamente vero. I racconti sono stralci di vita e in parte frutto della mia fantasia. Scrivo per il gusto di scrivere, e senza presunzione. Se qualche volta passeggio tra i blog, è solo per arricchire la mia mente. Ciò non toglie che, qualche volta, sfogo i pensieri più nascosti; li rendo liberi.. per chi li condivide, per chi li sa capire.
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Post n°75 pubblicato il 31 Marzo 2010 da casmirchopard
Detesto il modo in cui decido di punirmi. Detesto la mia difficoltà nell’accettare la mia sconfitta. E’ passato del tempo, eppure, riesco a sentire ancora il dolore provato nel prendere l’unica decisione saggia in quel momento. Ero convinta di quel che facevo; sicura e decisa. Sono passati due anni, e cominciano a riemergere i dubbi.. è stata la cosa giusta? Mi sono fatta condizionare dalla persona che avevo accanto? Non lo so. Per natura, sono una tenace, forte, sicura. fino a due anni fa ero così. Oggi mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Subisco questo periodo difficile, senza capire e, per paura, senza prendere una posizione. Più volte mi sono ripetuta che tutto quello fatto nella mia vita, l’ho fatto con passione..ma la passione brucia e finisce. Sorrido nel pensare a tutte quelle persone che mi hanno sempre detto di voler assomigliare un po’ a me.. “io non ho il tuo coraggio” dicevano. Sono sempre dell’idea che gli ostacoli esistono, per essere superati, che è inutile cercare la felicità altrove, che credere, è già una vittoria. Sto cercando di ritrovare la mia dimensione, di volere, di credere di..esistere. Voglio ricominciare oggi, ora. “Quando cammini con determinazione lungo il tuo sentiero, troverai una porta con una frase scritta, sopra”-dice il saggio. “torna indietro da me e dimmi cosa hai letto”. Il ragazzo si dà alla ricerca, anima e corpo, e un giorno incontra per caso la porta, allora torna dal saggio. La frase scritta era: ” QUESTO E’ IMPOSSIBILE”. “Era scritta sul muro o sulla porta?” chiede il saggio. “Sulla porta” risponde. “Bene, allora, metti la mano sulla maniglia e aprila.” Il ragazzo obbedì. Poiché la frase era scritta sulla porta, essa si aprì. come una normale porta. Egli non poteva più vedere la frase scritta, e proseguì. Pensate a quante volte vediamo porte chiuse, e, senza nemmeno provare ad aprirle, desistiamo dai nostri sogni, dai nostri obiettivi.. Perché non provare, magari iniziando proprio ora, ad aprire le porte?
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