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Post N° 58

Post n°58 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da BevetePocaColla
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L’AUREOLA 

 

 

 

Una giornata meravigliosa, era tutto il giorno che Bpcolla si sentiva bene, a posto con tutti e soprattutto con se stesso, Davvero una giornata come poche.

Bpcolla la stava vivendo con una tale gioia, accompagnata da un sottile velo di felicità, protetto da ogni malessere e al di fuori d’ogni cattivo pensiero.

Era come se avesse in testa un’aureola che lo accompagnava, uno splendore di gloria che lo proteggeva da ogni male.

Sì, Bpcolla si sentiva proprio bene, rifletteva soddisfatto sulla propria dimensione, si scopriva forte e immune da tutto quanto potesse fargli del male o renderlo infelice.

Anzi non si sentiva aver bisogno di nessuna protezione come se la sua stessa essenza fosse più che sufficiente.

Bpcolla decise, già che era in centro, di fare un po’ di spesa dirigendosi verso il suo abituale centro commerciale.

Quando entrò nel piazzale notò sin da subito un posteggio comodo per l’automobile, alcuni carrelli liberi e, fatto molto importante, c’era poca gente.

Meglio così, pensò confrontandosi alle precedenti volte, quando doveva girare per parecchi minuti prima di trovare un posteggio, e poi rincorrere le persone con la spesa per farsi dare il carrello e all’interno una confusione di persone e musica ad alto volume.

Pensò anche che, quando si è in armonia con se stessi, anche il resto, come per magia, diventa tutto piu armonioso.

Prese la moneta per il carrello dalla macchina, la trovò subito, era al suo posto e si ricordo di quante volte, dalla fretta e dal caos, non la trovava o arrivato ai carrelli doveva ritornare indietro perché dimenticata.

Insomma proprio una giornata meravigliosa, parcheggio, moneta, carrello in ordine, con tutte le ruote che giravano bene e soddisfatto di non dover fare inestetiche contorsioni per spingerlo.

Entrò nel supermercato e, visto che frutta e verdura erano vicine all’entrata, decise di comperare alcune banane, si …solo banane, l’altra frutta non gli interessava e per le verdure avrebbe valutato al momento cosa lo avrebbe convinto di più.

Prese un sacchetto, che si stacco con estrema facilità, si avvicino al banco delle banane, ne fece passare qualche ceppo e infine decise per un gruppo di quattro banane a maturazione media, proprio come voleva lui.

Le stava per infilare nel sacchetto quando una vocina dolce e ingenua di un bambino lo chiamò.

-         Signore?-

-         Signore scusi-

Per Bpcolla fu un momento sorprendente, quella vocina era di un bel bambino di circa otto anni, e lui si sentiva commosso e invaso da un profondo sentimento che gli stava colmando il cuore. Signore!... Pensò, che bello sapere che ci sono ancora dei bambini che dimostrano cosi tanta educazione, che non strillano e soprattutto che si rivolgono agli adulti in modo gentile e garbato, quanto tempo che non gli succedeva di incontrare, apprezzare bambini cosi rispettosi.

Era colmo di gioia e ringraziava la vita per quello che gli stava dando, anzi era troppo e si stava chiedendo se lui veramente si meritava tutta questa felicità.

-       Siii?…bambino? –   Rispose garbatamente e con grande apertura come ad accogliere con amore quel bambino cosi educato.

-         Non si tocca la frutta con le mani! Continuò il bambino con estrema placidità.

Per Bpcolla fu come una pugnalata alla schiena, una di quelle che proprio non ci si aspetta.

Ma guarda questo stronzetto incipriato di garbatezza, pensò Bpcolla, che vuole darmi lezione d’educazione.

Ma come faccio a spiegargli che le banane hanno la buccia e che la buccia non si mangia?

Questo stronzetto mi ha rovinato la giornata, lui e quella bigotta di sua madre che nemmeno si è accorta dei danni che sta combinando sto marmocchio di uno stronzetto.

Te ne approfitti perché sei piccolo, ma sappi che se io avessi un bel po’ d’anni in meno ti avrei menato, ti avrei infilato un preservativo in testa e rispedito al mittente...saresti stato un ottimo bratwurst.

Ma cosa ti ha insegnato la tu mammina a fare il bravino? Il paladino dello buone azioni?…stronzetto! Io alla tua età non andavo in giro a dire che le banane non si toccano con le mani…Io le rubavo! Porca miseria! Hai capito stronzetto?

Poi tirando in se tutte le forze che gli erano rimaste dall’incazzatura decise di controllarsi e di comportarsi in modo d’essere tutto quello che in quel momento non voleva essere.

Lo guardò e disse.

-      Che bambino educato che sei, ora vado a prendere i guanti, ma tu però non dillo a nessuno.    

Bpcolla prese le sue quattro misere banane e si avviò alla bilancia arrabbiato più di prima pensando che se solo fosse stato senza sua madre…

 

Tutte le sue buone intenzioni, le gioie, i bei propositi e la gioia svanirono nel nulla.

Ora,per Bpcolla, fare la spesa stava diventando il solito incubo, il carrello andava dove voleva lui e non aveva piu chiaro che cosa  dovesse acquistare, inoltre il supermercato si era affollato come di consuetudine.
Giunse alla cassa con quattro miseri articoli e la percezione di non aver acquistato quello che gli serviva, pagò senza dire le sue solite battute alla cassiera e, giunto alla macchina scaravento la spesa nel baule.

Si avvio furiosamente verso l’uscita, ma per immettersi nella strada principale c’era un po’ di coda, una decina d’auto erano davanti a lui nella attesa di uscire dal piazzale.

Trattenne a stento l’impazienza e si rassegnò, accese la radio e quando alzo la testa vide che lo stronzetto era proprio sull’auto davanti a lui.

Il bambino gli sorrideva appiccicato al vetro posteriore e Bpcolla fece altrettanto ma con un po’ di distacco.

Si osservarono a vicenda ma la tensione ormai li portava a distogliersi gli sguardi appena gli stessi si incrociavano.

Arrivò il momento in cui la macchina del bambino stava per immettersi nel traffico e proprio in direzione contraria alla sua.

Fu proprio in quel momento che Beppe cercò lo sguardo del bambino e, appena trovato, gli tirò fuori la lingua e gli mostrò il dito medio della mano destra dicendogli:

     - THIÉ!  STRONZETTO!

Il bambino si girò per riferire a sua madre e Bpcolla girò dall’altra parte.

Ora si sentiva soddisfatto, percepiva quello stato di benessere che aveva avuto prima di quel terribile incontro ed era veramente felice di come la vita gli sorrideva.

Era come se avesse in testa un’aureola.

 
 
 
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