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RITORNI SENZA ANDATE

i fantasmi dell'arte

 

 

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Misure

Post n°140 pubblicato il 15 Ottobre 2015 da bibe.mt

Che strano... Passi una vita a tarare le tue preoccupazioni, le tue gioie, i tuoi obbiettivi con un tipo di misurazione.

Un metro di ideali, due litri di tristezza, un chilo e mezzo di soddisfazione.

Poi,i mprovvisamente, scopri che tutto è sbagliato: i valori sono  diversi, sono sempre stati diversi. Contano le Iarde, le Once, i Galloni...

E quando credi di aver finalmente compreso, tutto si mescola e tornano le vecchie convenzioni.

E i millimetri...  

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Marieo il 15/10/15 alle 22:22 via WEB
Come disse il Presidente al Giardiniere: "La vita è uno stato mentale." (Oltre il giardino, film con Peter Sellers e Shirley MacLaine regia di Hal Ashby - che non mi è mai piaciuto molto...)
 
SANDRA1977
SANDRA1977 il 16/10/15 alle 14:21 via WEB
Ci sono momenti in cui si diventa “grandi”, ci sono esperienze, positive o negative, in grado di aprire la mente e rendere più saggi. Ma sono dei momenti e noi siamo solo umani: siamo “piccoli” e l’unità con cui misuriamo la nostra vita non può che essere rapportata alla nostra dimensione; è’ inevitabile ritornare a misurare usando il millimetro. Ciò che cambia è la consapevolezza nel farlo…
 
desy.09
desy.09 il 16/10/15 alle 18:40 via WEB
quanto hai ragione! mi salva l'autoironia, altrimenti ci sarebbe da incavolarsi seriamente... ;) un sorriso, passavo di qua. D.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Bob il 16/10/15 alle 22:16 via WEB
Veniamo al mondo e ci viene dato in dono un album e tutti i colori del mondo. Entusiasti, curiosi e vergini fin quando ci è permesso, li usiamo tutti. Quanti arcobaleni disegnamo! Poi cominciamo "le regole" e ci dicono che va bene, ma è meglio se usiamo di più il grigio. Inizialmente ci ribelliamo, non ci piace il grigio!, ma poi, obbligati, dobbiamo ascoltarli. E ci troviamo adulti, con le pagine tutte grigie, rassicuranti come piace "ai regolatori". Poi, ogni tanto, ci ricordiamo che ci sono anche gli altri colori, e ci viene una gran voglia di riusarli, ma...subito veniamo redarguiti, anche da chi ci vuole bene e vigliacchi, li ascoltiamo e riprendiamo il grigio. Infine ci sono i più fortunati, quelli che vincono un altro gettone, un altro giro di giostra, quelli che stavano per vedersi l'album ritirato e che, miracolosamente, possono tenerelo. Allora sembra un nuovo inizio, tutti i colori sono lì, ben chiari. Felici come bambini torniamo a riempire le pagine di arcobaleni poi...poi tutti quelli che conosco, me compreso, ci spaventiamo di tanta audacia...e allora torniamo a nascondere le pagine colorate, riprendendo il grigio e dicendo a tutti "sono tornato, non giudicatemi più male, sono di nuovo come voi...grigio".
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Marieo il 17/10/15 alle 11:29 via WEB
Ho letto i commenti a questo post e, di conseguenza, ho riletto il post stesso (con più attenzione?). Ho un'ulteriore riflessione. Se i "metri" del nostro giudizio non fossero modulati dalle esperienze saremmo pericolosamente fondadmentalisti ed incapaci di apprendere/comprendere. Cosa che ci riporta al post 116...
 
 
SANDRA1977
SANDRA1977 il 19/10/15 alle 08:14 via WEB
Mi è venuta in mente un'immagine. Supponiamo di andare in montagna e salire in vetta. Il panorama che vediamo guardando a valle è il luogo dove viviamo e che conosciamo da sempre, ma visto da un diverso punto, da una diversa prospettiva; le distanze, che normalmente ci appaiono grandi, viste da lassù sono microscopiche. Poi, però, dobbiamo scendere, riprendere la nostra vita nel paese assieme alla nostra gente e rapportarci con le distanze "reali", anche con i millimetri, che dalla vetta non riuscivamo più a vedere. Quello che cambia è di sicuro la consapevolezza che ciò che stiamo misurando ora non è nulla in confronto agli spazi infiniti che vedevamo dalla cima, e questo prima di salire non lo sapevamo. Il soggetto del post 116 probabilmente non guarderebbe neppure il panorama, una volta salito...
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Marieo il 20/10/15 alle 14:48 via WEB
Per me un coglione è chi (tra le tante cose da coglione che fa) considera le apparenze, le prospettive, i punti di vista e non la realtà: uno che si limita/accontenta al "sembra". Considera la facciata della scuola grande di San Marco: sembra un porticato... SEMBRA ma non lo è. Ho una formazione (pseudo) scientifica (sono laureato in scienze confuse) e SO che, a dispetto delle apparenze, anche in un oggetto reale/tangibile c'è molto più vuoto che materia il che non significa nulla se non sei interessato alla sua struttura atomica (appunto: non mi sono fermato al "punto di vista"). La SCALA delle misure è più che importante: è fondamentale. Pertanto devi essere in grado di capire almeno l'ordine di grandezza di ciò che vuoi misurare. Visto che nessuno nasce "imparato" ciascuno di noi deve apprendere quale unità misura va usata dipendentemente dalla circostanze. Paragona il "panorama" visto dalla montagna ad uno studio sociologico: i puntini (se ancora visibili) insignificanti che si vedono in lontananza sono gli individui (tu, Bibe, me...). Non è detto che un coglione non sappia apprezzare le novità, la bellezza, gli accadimenti della vita: gli scivolano sulla pelle e vanno perduti. Credo però che il senso dei post sia quello di dare spunti di riflessione su cui eventualmente trovare altri spunti inerenti (possibilmente brevi), non quello di dibattere per trovare soluzioni universali. Mi scuso per la lungaggine.
 
     
SANDRA1977
SANDRA1977 il 20/10/15 alle 20:55 via WEB
La mia era solo una riflessione (lunga) ispirata dalla tua e non voleva essere la soluzione universale di un bel niente. Non credo c'entri molto il titolo di studio, comunque sono laureata (e confusa) anche io.
 
ldo67
ldo67 il 18/10/15 alle 21:40 via WEB
I tuoi post hanno questo pregio: ognuno può leggere in filigrana un significato diverso, a seconda del suo vissuto, dei suoi valori, di quello che sta attraversando in quel momento. E' una "neutralità", la tua, che ti permette di dire senza rivelare, ma costringe chi accetta il tuo pungolo a riflettere su se stesso. Il mio sistema di misura è cambiato molto negli anni. Non so se ho introdotto nuove unità, credo piuttosto di aver imparato a metterle in scala, ecco. E, come dici tu, i millimetri hanno sempre più importanza, anche più dei metri, talvolta. Non per pignoleria, ma perché le piccole cose di ogni giorno, anche banali, quelle che si danno per scontate, mi danno serenità. Le osservo, le misuro, appunto, con occhi diversi. In fondo anche un millimetro è importante per arrivare a fare un metro.
 
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