RITORNI SENZA ANDATE

...recupera il vecchio commento che vale ancora (francesismo compreso).

Chi immagina chi? Chi è reale e chi invece no? Chi sta guardando nello specchio? Quali sono i dettagli reali della scena e quali non lo sono? Magari in letteratura le due cose possono coesistere (per poterci affascinare e strabiliare) ma nella vita reale CAZZO SE CONTA! A costo di ripetermi, il Grande Padulo vola per noi tutti... P.S. fa che il pirata dia una martellata allo specchio così da renderlo consapevole della sua esistenza...

La vita ci sorprende. Spesso da un momento all'altro. E capiamo che non possiamo avere sempre il controllo degli eventi. E' proprio in queste circostanze, e non quando tutto prosegue sui binari stabiliti, che abbiamo l'opportunità di capire, di crescere, di migliorarci. Per se stessi e per gli altri. Spesso fa male, talvolta ci si guarda allo specchio e si stenta a riconoscersi. "Prima non avrei mai fatto...non avrei mai pensato...". Penso che il peccato più grande che possa commettere l'uomo sia quello di non voler cambiare. Perché il cambiamento, la trasformazione è il senso stesso della vita. La paura c'è, di salire su quel vascello che porta verso mari mai solcati. Ma tutte le scoperte più importanti, come le opere d'arte più belle, sono state compiute da qualcuno che ha avuto il coraggio di rompere gli schemi. La paura è una prigione, il coraggio è la luce che la illumina e ci rende liberi. Ma la paura, quella, non bisogna mai scordarla.

Lo vedo solo io quel vascello o anche qualcun altro? Mi vedete o la mia è una percezione di me stesso? Essere invisibile agli occhi degli altri, lasciare dietro di sé solo polvere e opacità è una cosa che annienta. E' necessario a volte farsi forza (o violenza) per compiere qualsiasi atto che ci permetta di "uscire allo scoperto" e di dire IO CI SONO. Mi piace pensare che alla fine di questa storia l'oste abbia scorto in lontananza a bordo del vascello la figura del pirata che lo salutava con un "arrivederci alla prossima".