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ELUANA
Post n°39 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da LazyMaury
Questa sera dove si è conclusa la vita di Eluana, ho visto molte facce truci e ho sentito parole di odio e di rancore non già per una vita spezzata e sospesa da 17 anni , ma perchè un disegno politico (e non solo) è andato in fumo. Si è arrivati a fare sospettosi proclami sulla velocità con la quale è deceduta, paventando oscure trame. Si è arrivati a insultare il Capo della Stato che non ha firmato un atto incostituzionale. Si è arrivati a mettere in dubbio la Giustizia e le sue decisioni. Si è arrivati a mentire sul fatto che Eluana fosse in grado di deglutire. Si è arrivati a mandare in onda il Grande Fratello e a fare uno speciale Porta a Porta (evidentemente già belle e pronto). Si è arrivati ad un punto di non ritorno. Prima di ritrovarci in una "fattoria degli animali", di orwelliana memoria, sarà opportuno che facciamo sentire la nostra voce, perchè si tornino a rispettare gli uomini e le donne e che la gestione della cosa pubblica e del destino dei cittadini siano l'unico interesse del legislatore e che non nasconda fini personali, temporali o di corporazione. Un abbraccio a quella straziata famiglia e un arrivederci a Eluana. Voglio mettere qui una cosa che conoscerete di certo ma che ogni tanto vale la pena rileggere per chiedersi anche se facciamo tutto il possibile. Ciao Maurizio PERICLE, DISCORSO AGLI ATENIESI, 461 a. C. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso. Qui ad Atene noi facciamo così. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così. Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.
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