Creato da BlackLight86 il 23/12/2004
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Chi può scrivere sul blog
E in quest'oscuro splendore,
e in questa casta notte di sospiri
sospesa nei nostri respiri,
sfiorerò le tue vermiglie labbra
in un amplesso di puro candore,
laddove sbiadisce l'onirica visione
dell'illibato tuo pudore.
E ancor brucia quest'amara passione,
langue in quest'alienata illusione
un cuore votato alla dannazione...
E caddi come corpo morto cade...
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Un Sogno (E. A. Poe)
In visioni di notturna tenebra
spesso ho sognato svanite gioie -
mentre un sogno, da sveglio, di vita e di luce
m' ha lasciato col cuore implacato.
Ah, che cosa non e' sogno in chiaro giorno
per colui il cui sguardo si posa
su quanto a lui e' d' intorno con un raggio
che, a ritroso, si volge al tempo che non e' più?
Quel sogno beato - quel sogno beato,
mentre il mondo intero m' era avverso,
m' ha rallegrato come un raggio cortese
che sa guidare un animo scontroso.
E benché quella luce in tempestose notti
così tremolasse di lontano -
che mai può aversi di più splendente e puro
nella diurna stella del Vero?
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L'apparizione (S. Mallarmè)
Intristiva la luna. Serafini in lacrime
sognando, l'archetto alzato nella calma
dei fiori vaporosi,
rapivano da morbide viole bianchi
singhiozzi, in un glissando sull'azzurro
delle corolle. - Ed era quello il giorno
benedetto del tuo primo bacio.
Alla mia fantasia piacendo un martirio
s'inebriava sapiente
di quel profumo di tristezza che lascia
anche senza disagio o rimpianto
il cogliere un Sogno all'anima che l' ha colto.
Dunque vagavo, l'occhio fitto al selciato
consunto, quando col sole dentro i capelli,
nella via, nella sera tu m'apparisti ridente
e credetti vedere la fata dal cappello di luce
che un tempo sui miei bei sonni di bimbo viziato
passava, lasciando sempre dalle sue mani dischiuse
fioccare bianchi mazzetti di stelle odorose.
il temerario passo al di là della comune bellezza: ecco a voi l'autentica perfezione poetica.
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Chiaro
di luna
buio
intorno
rumore
di silenzi
sprecati.
...
no, non sono impazzito! (non ancora, almeno credo...): mi sono semplicemente chiesto perchè sprecare milioni di neuroni ogni volta che mi metto alla tastiera per dare alla gente una poesia bella e confezionata quando posso fare poesia in modi molto più semplici. quella che avete letto in realtà non è una poesia, così com'è, ma diventa una poesia nel momento in cui le immagini riportate in essa prendono corpo nella vostra mente. l'ho battezzata come "poesia suggestiva", io dò l'input, voi create la poesia nella vostra mente, e ci improvvisiamo un po' tutti poeti!
in attesa di altri stimoli e "suggestioni" da parte vostra...
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- Sonetto paranoico -
Dov'è, etereo splendor, la tua beltà?
Giace smembrata la tua utopia,
persa in un mondo di cruda viltà:
le tue ali infrante dalla nostalgia...
Dov'è il languido candore illibato
che dilaniò le viscere e la mente?
Lentamente sbiadisce ciò ch'ho amato...
quante cupe ombre cela l'apparente!
E ancor langue l'amaro tuo sorriso,
sublima il germe di questa follia
nella lacrima che scava il tuo viso.
E ancor mi tormenta questa pazzia;
e questo amor perverso d'odio intriso
non lascia pace a quest'anima mia...
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Chi sei tu,
che tendi la mano a un'anima agonizzante?
Chi sei tu,
che strappi all'amaro abbraccio della tenebra
i brandelli di un cuore straziato?
Chi sei tu,
candida e oscura libidine
che devasta quest'impalpabile visione d'oblio,
tenebroso, estremo barlume dal morbido suono
nell'onirico crepuscolo di un'anima
votata alla follia...
[verso libero, mio caro vecchio amico...]
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Lasciamoci andare, tu ed io,
quando il crepuscolo è spalancato contro il cielo
come un paziente anestetizzato su un tavolo;
lasciamoci andare, attraverso quelle strade solitarie,
i rifugi mormoranti
di notti insonni nei motel
e ristoranti impolverati con conchiglie di ostriche:
le strade che seguono come un tedioso argomento
di insidioso intento,
per portarti a un'irrisolta domanda...
oh, non chiedere qual è:
lasciamoci andare e facciamo la nostra visita.
Nelle stanze le donne vengono e vanno
parlando di Michelangelo.
La nebbia gialla che strofina la sua schiena contro i vetri,
il fumo giallo che strofina la sua bocca contro i vetri,
ha leccato gli angoli della sera,
galleggiando sulle pozzanghere stagnanti di fuligine,
lasciando cadere sulla sua schiena la cenere che cade dai camini,
sfiorando il terrazzo, balzando improvvisamente,
e vedendo una soffice notte di ottobre,
circondando la casa e cadendo assopita.
E ci sarà poi un tempo,
per la gialla foschia che scivola lungo la strada
sfregando la sua schiena contro i vetri;
ci sarà un tempo, ci sarà un tempo,
per preparare un viso a incontrare i visi che tu incontri;
ci sarà un tempo, per uccidere e creare,
e tempo per tutti i lavori e i giorni delle mani,
che sollevano e poggiano una domanda sul tuo piatto;
tempo per te e tempo per me,
e tempo tuttavia per centinaia di indecisioni,
e per centinaia di visioni e revisioni,
prima di un toast e del tè.
Nella stanza le donne vengono e vanno
parlando di Michelangelo.
(tradotta da mè. e beh, una punta di orgoglio personale ci vuole :P anche se tradurre Eliot in italiano non è mai facile...)
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la vana gloria, le mute ovazioni;
mostrami le dilanianti pulsioni
dove sbiadiscono le tue passioni,
e le labili, oscure tentazioni,
or perduta beltà delle nazioni.
ho provato dopo tanto tempo a scrivere una sestina, in assoluto il metro poetico più ostico (non è facile mettere in fila 6 endecasillabi tutti in rima baciata! e ho anche inserito delle rime interne). non è altro che un esercizio letterario, ma fatemi sapere se vi è piaciuto ;)
Scrivi Commento - Commenti: 11
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Lasciami sfiorare
l'impalpabile, eterea
essenza di dannazione
che dilania
l'estasi del tuo sguardo...
è tanto che non scrivo... scusate in primis la mia assenza dal blog ("e chi se n'è fregato", direte voi..."), scusate l'eccessivo "ermetismo" di questi versi e se non sono proprio bellissimi... ma basta un po' di tempo lontani dal poetare per perdere la mano...
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Scrivi Commento - Commenti: 25
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Dio benedica gli sfigati,
e le paranoiche illusioni di vittoria.
Dio benedica gli sfigati,
eterni dimenticati dalla storia.
Dio benedica gli sfigati,
nel mondo eterna scoria.
Dio benedica coloro
a cui è negato ogni ristoro.
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sfiorano il gelo di un'anima appassita,
sublimano ancestrali timori
nel disordine di una coscienza smarrita.
E bruciano queste amare lacrime,
nei fasti delle decadute illusioni;
piange un cuore senza pace
le sue antiche, sbiadite passioni.
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Nelle più oscure, insonni notti
lascia che sfiori la tua candida libidine;
lascia che ti conduca, madre di ogni devastante pulsione,
laddove ragione non può osare,
onirico riflesso di questa eterea lussuria.
Lascia che mi dissetino,
gocce di oscura luce
che impalpabili scivolano dai tuoi occhi.
Gelide carezze ti offre in dono,
e l'essenza di ogni perverso piacere:
tendimi la mano in questo
folgorante istante di estasi.
15/02/2005
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La vera felicità sta nell'ignorare la sua autentica natura. Se vuoi essere felice non chiederti come esserlo.
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in quest'allucinata ascesi
ai recessi impalpabili
della tua anima.
Schiudi lìeternità
a questo cuore apatico,
schiavo di una folle
eterea lucidità.
3 ore per scrivere solo 8 versi...
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sciogli il gelo di questo cuore assiderato. sgretola la delirante consapevolezza di questa folle ipocrisia. insegnami ad amare ancora una volta.
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Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:17
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 05:51
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 05:10
Inviato da: lorteyuw
il 25/03/2009 alle 03:19
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 02:10