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Post n°24 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da DirezioneInferno
La signora Luisa porta ancora avanti un mestiere che dedica tutta la sua arte nell’esaltare la femminilità di splendide fanciulle, ovvero di donne raffinate, attraverso un oggetto una volta molto comune: il corsetto su-misura. Nelle donne c’è un forte richiamo al mistero dell’esistenza, ad un enigma in bilico tra smania di trascendenza e devozione verso la carnalità della bellezza. L’uomo, per quel contatto privilegiato con il mondo femminile, si trova così in un tutt’uno di stupita ammirazione e brama di possesso. Il corsetto è un indumento particolare, dalla doppia natura. Quella storica, che ne sottolinea la funzione del passato come capo in grado di delineare l’antica figura della donna, elegante e slanciata. E quella erotica, più comune al giorno d’oggi, come indumento estremamente eccitante diventato in questi ultimi anni anche un simbolo degli amanti del sadomaso. Il corsetto più conosciuto è quello “Vittoriano”, cioè quello che riduce la vita di parecchi centimetri conferendo al corpo la classica forma a clessidra. E’ il più famoso essendo in pratica l’ultimo modello usato prima della comparsa del reggiseno, e poi ripreso negli anni ’50 con la guepière. Le antiche bustaie di una volta li “tagliavano” su misura seguendo il corpo della donna. Stringevano i fianchi, nascondevano ciò che c’era da nascondere, alzavano il seno. Le clienti ottenevano così un prodotto unico, ricamato e cucito alla perfezione, in grado di dar forma al proprio corpo. Oggi i corsetti sono tornati in parte di moda, come quelli indossati da Madonna o proposti da Jean Paul Gaultier, semplicemente perché “sexy”. A guardare la sobrietà e la semplicità del laboratorio della signora Luisa però, di così “sexy”, ci si trova proprio poco. Eppure, se si vuole comprare una guepière perfetta, che lasci a bocca aperta il proprio partner, bisogna andare lì. Lo dimostrano i poster appesi che raffigurano le sue creazioni e le tante giovani, che per il matrimonio (ma soprattutto per la notte successiva ), si presentano nel negozio. Da tempo se ne sono accorti gli esperti delle passerelle che hanno gridato ad un ritorno alla “Victorian age”. Le grandi produzioni degli stilisti sono andate a ruba ma, si sa, la natura non ci ha fatto tutti uguali. Così per trovarne uno adatto, restano, se non spariranno prima, pochissimi sarti e bustaie in grado di prepararli in maniera perfetta, puntigliosa, ossessiva. Prodotti simili a quelli di quarant’anni fa, ma decisamente più comodi e meno difficili da indossare. Ovvero abiti con incorporati per l’appunto i corsetti con l’aggiunta di lacci, ganci, bustier con stecche di balena che regalano l’effetto di un giro da vespa e un décolleté esplosivo. |
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