DON CAMILLO'S BLOG

CRONACA PROLIFE


Da bravo milanese prolife, venerdì mi sono recato, insieme al mio migliore amico, al centro Rosetum (MM1 Gambara) per l'appuntamento con la lista pazza. Arrivati in perfetto orario, io e il mio amico ci presentiamo agli uomini della sicurezza, che controllano la piccola ressa di prolife ansiosi di entrare.Dietro le transenne, una ventina di no global comincia coi cori e ne ripropone con insistenza uno che - ha fatto notare anche Il Foglio - è abbastanza ridicolo: "assassini, assassini". Dunque gli assassini, secondo i nostri cari contestatori, saremmo noi che vogliamo salvare le vite, e non loro che hanno come unico obiettivo la diffusione e la promozione dell'aborto. Però!All'interno, nella sala, i posti sono quasi finiti. Ci sediamo. Ottima visuale. Sul palco vediamo, al centro, Paolo Sorbi, presidente del Movimento per la Vita Ambrosiano, che introduce la serata. Poi, accanto a lui, Paola Bonzi (capolista in Lombardia 1 e fondatrice del Centro Aiuto alla Vita della clinica Mangiagalli di Milano) alla sua sinistra, Giuliano Ferrara alla sua destra, e altri candidati della lista "Aborto? No, grazie" su entrambi i lati.La serata è di quelle spettacolari. Le parole dolci di Paola Bonzi e il discorso al solito geniale di Giuliano Ferrara lasciano senza parole. Gli applausi sono scroscianti.A fine serata, con il mio amico ammanicato, inseguo Giuliano Ferrara, accompagnato da alcuni pezzi grossi della lista, sul retro dell'auditorium. Mentre parla con gli altri, sorrido. Mi guarda e, poco dopo, un collaboratore del Foglio presenta me e il mio amico. Grande! Stringiamo la sua manona. Questo ragazzo ha scritto una lettera a tutti i genitori della sua classe per promuovere la lista! Questi ragazzi sono ancora al biennio! Fantastico.Ma non è finita qui. Usciti dalla porta centrale, ci troviamo ancora davanti le femministe, e grido: "Siete bellissime!". Un uomo della sicurezza mi accompagna via. "Glielo dici un'altra volta".C'è dell'altro. Sabato sera, invece, in questa fantastica due giorni prolife, sono andato al cinema a vedere Juno. E' veramente la favola dei nostri giorni. E chi cerca di negare che sia una favola per la vita, mente sapendo di mentire. Non si può negare che la scelta di Juno di tenere in vita il bambino sia importantissima e consapevole, anche se semi-nascosta in una favolosa sceneggiatura da Oscar di Diablo Cody. E' un ottimo film. I dialoghi e la protagonista valgono ampiamente tutti i sette euro e cinquanta. Per non parlare della colonna sonora...Comunque sia, mentre io mi divertivo, la campagna elettorale continuava. Moscia. Triste. "Vuota". Una cosa orribile. L'unico che si distingue - ancora una volta, negarlo è impossibile - è Giuliano Ferrara. E questo lo hanno riconosciuto anche negli Usa, in un ottimo articolo sul New York Times. In uno squallido spettacolino di leader, vice, programmi, accuse e via dicendo, Ferrara porta avanti un valore, un diritto primario dell'uomo. Come si può pensare che i valori vadano estromessi dalla campagna elettorale? Aborto? No, grazie