DON CAMILLO'S BLOG

IRAQ, AFGHANISTAN, ISRAELE. QUESTA SINISTRA NON CI CONVINCE


Per quanto riguarda la politica estera, la differenza tra i risultati del governo Berlusconi e quelli del governo Prodi è enorme. A dimostrazione del fallimento della politica estera di queste sinistre, porto un dato significativo ed incontrovertibile: alla votazione in sede BIE sull'assegnazione dell'Expo 2015 (Milano o Smirne), l'intero Occidente (perlomeno quelli che contano) ci ha voltato le spalle. A partire da Stati Uniti e Germania.Il governo Berlusconi 2001-2006, al contrario, aveva riportato grandi successi con una politica europea, atlantica e fortemente intransigente nella lotta al terrorismo. Non da servi di Bush, ma da validi e responsabili alleati. Il premier di allora, tra l'altro, era stato persino invitato a parlare al Congresso statunitense, dove era stato accolto da grandi applausi e standing ovations. La politica estera di Silvio Berlusconi (che in pratica agiva da proministro degli Esteri) ha raggiunto inoltre il grande obiettivo di un riavvicinamento (al vertice NATO di Pratica di Mare nel 2002) tra Stati Uniti e Russia.Il centrodestra, quindi, si presenta con fatti e convinzioni maturate negli anni precedenti. Ma il Pd? Ma il Veltroni della FGCI travestito da "homo novus" che ci racconta?E' pronto a sconfessare l'operato di un disastroso governo tuttora composto per metà da esponenti del loft? E' pronto a rinnegare le linee di politica estera seguito fino ad oggi dalla sinistra italiana per passare - veramente - ad una "nuova stagione"? Ci dica, Uolter, ci dica.E' pronto a battersi con l'altro leader del Partito democratico, ovvero quel Massimo D'Alema che da Ministro degli Esteri (ovvero da rappresentante degli italiani dinanzi al mondo) manifestò l'"equidistanza" del nostro Paese da terroristi aggressori e da israeliani aggrediti?In un mondo come quelli di oggi la politica estera si ritrova fondamentale nell'operato di un governo. L'esecutivo prodiano è stato sonoramente bocciato, ma la nuova stagione ci sarà? E, se sì, come sarà?Qui si aspetta, come sempre gentilmente, una risposta.