DON CAMILLO'S BLOG

RIAVVICINAMENTO IN CORSO


Si era partiti dal “soli” per passare al “liberi”, e ora al “nuovo centrosinistra”. Le tappe del percorso del Partito democratico sono sintetizzabili così: soli, liberi e ora anche in compagnia.La vocazione maggioritaria è andata a farsi benedire. Pare.Infatti è di ieri la notizia secondo cui Walter Veltroni si sta dando concretamente da fare per accogliere non nel Pd ma con il Pd «parti più ragionevoli della Sinistra radicale». A cominciare dalla cara vecchia Sinistra democratica, ovvero la costola mussiana dei Ds che si era staccata in seguito un attimo prima della fusione margheritin-diessina nel Partito democratico. Ieri mattina, appunto, c’è stato l’incontro tra l’ex Sindaco di Roma e il nuovo coordinatore di Sd Claudio Fava. Ed è stato il comunicato diramato al termine di questa riunione che ha creato non poche perplessità all’interno del partito del 33%, soprattutto tra i veltroniani più fedeli.Da parte mia, non posso che esserne deluso. Per carità: liberissimi, Veltroni e i suoi, di fare e brigare quanto vogliono, e sono anche abbastanza grandi e maturi per cambiare idea su qualcosa, ma il riprendere pezzi della sinistra radicale mi sembra una scelta quantomeno nociva. Si tratta di minare le basi del nuovo sistema di governabilità che si è instaurato con la vittoria del binomio Popolo della Libertà – Partito democratico.È evidente, dal mio punto di vista, che Walter Veltroni sente mancare il terreno sotto i piedi. Il 33% di questa tornata elettorale (che non è stato il 35% prestabilito ma neanche un cattivo risultato) rischia infatti di sfumare in fretta: molti voti strappati alla sinistra radicale potrebbero ritornare all’ovile in mancanza di uno scontro decisivo tra sinistra e Berlusconi, e altri suffragi potrebbero riversarsi nelle tasche del giustizialista Di Pietro, che si sta ritraendo come unico vero oppositore (anche se, tristemente, pregiudiziale) del governo berlusconiano. Bisogna pure tenere da conto delle Amministrative: il Pd da solo, sul territorio, non va da nessuna parte. E infatti, al loft, non si era mai parlato di rompere con la amica/nemica sinistra radicale. Il problema è un altro: ci starà la sinistra radicale? Comunisti e compagnia bella, infatti, sono pronti a rompere in tutta Italia nel caso in cui Berlusconi e Veltroni vadano oltre le carezze, per passare anche ad un semplice accordo sulla soglia di sbarramento alle Europee, che potrebbe tagliare fuori persino da Strasburgo la sinistra radicale.Vedremo.