DON CAMILLO'S BLOG

L'ORA MULTICONFESSIONALE? SE LA FACCIANO A CASA LORO


Pubblico qui di seguito ciò che è abbastanza scontato, ovvero che in Italia l'ora di religione deve essere sulla fede cattolica e non su un miscuglio multiconfessionale con un retrogusto di "volemose bene".Checchè ne dicano certi esasperati laicisti, non si può separare il nostro Paese dalla sua storia, che è strettamente legata sino alle radici con la fede cattolica.Bene ha fatto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini a spendere poche, buone e definitive parole sulla questione.ANSA - "L'insegnamento della religione così come è stato concepito va salvaguardato. Non è un'ora di catechismo, ma un'ora di approfondimento dei valori e dei contenuti della religione cattolica. Farla diventare un'ora in cui si insegnano altre religioni in maniera paritetica non è corretto". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini ai microfoni di Radio Anch'io, commentando la possibilità di trasformare l'ora di religione cattolica in un'ora di religione multiconfessionale. "Questo - ha aggiunto il ministro - non avviene nei paesi musulmani, non capisco perché noi dovremmo rinunciare a quello che non è solo religione, ma è qualcosa che ha condizionato fortemente la nostra cultura, la nostra tradizione e la nostra storia". No, quindi all'insegnamento multiconfessionale, "perché nel nostro paese la religione cattolica non può essere paragonata alle altre religioni. Ha una valenza maggiore, é praticata dalla stragrande maggioranza della popolazione e ha un passato attualissimo. Non la si può mettere sullo stesso piano delle altre religioni, che vanno comunque rispettate".  "Non capisco - ha poi aggiunto il ministro - questo accanimento, questo laicismo esasperato, questo attacco alla religione che è il fondamento della nostra civiltà e del nostro paese. Non capisco perché - ha ribadito - si debbano creare insegnanti di serie A e di serie B. L'insegnante di religione cattolica deve avere gli stessi diritti degli altri insegnanti". "L'ora di religione - ha detto ancora - non ha lo status delle altre materie, perché concorre in maniera indiretta alla valutazione dello studente, non provoca discriminazione per chi non la frequenta. Dà invece diritto a crediti come le altre materie opzionali".