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« Un romanzo fastD'ebbrezza d'abbraccio »

Zia Angelina la rossa

Post n°15 pubblicato il 15 Marzo 2014 da almacel

Una rivelazione la mia zia Angelina.
Rossa di capelli e di cuore fino all'osso oserei affermare.
Mi disse cominciò il rodaggio fin da giovane.
E che la sua vocazione di sollevare dai problemi personali il prossimo si palesò limpida e fatale verso i dodici anni.
E fu con Pino il pastorello quasi diciottenne.
Lui infatti il pomeriggio dopo mangiato usava stendersi sotto il grande ulivo, lassù fuori da sguardi indiscreti, abbassare i pantaloni e con sapienti tocchi farselo indurire indurire indurire, per in seguito con decise mosse portarlo all'orgasmo.
E lo faceva ogni santo giorno e lei non capiva.
E vederlo lì tremebondo e sudato, rosso come un peperone con la faccia da pesce lesso e sentirlo gemere nello sforzo le dava un minimo d'apprensione.
Tu hai un guaio le disse un giorno.
Ed uno di quelli grossi a quanto vedo.
Non è meglio se lasci a me la fatica di scuoterlo che ti risparmi tutte quelle conseguenze fastidiose? e... e lui accettò di buon grado e lei ne fu felice assai ed in seguito s'applicò dunque lungamente e con grande gioia.
Si sentiva utile cavolo e le pecore con un guardiano riposato e rilassato stavano sicuramente custodite in maniera appropriata.
Poi purtroppo le situazioni cambiarono.
Il pascolo fu lottizzato ed il padre di Pino vendette il gregge e lei lo perse di vista al che, essendo rimasta sfaccendata, pensò di trovarsi un lavoro.
E finì aiuto generico nell'ufficio in una fabbrica.
Una pena.
Una pena vedere quella povera segretaria vergognarsi e piangere ed a volte perfino vomitare allorché il padrone veniva alla fine del bocchino mattutino.
Lei è anche brava pensava che altrimenti la licenzia ed ha i fratelli piccoli da mantenere, però vederla così è un tormento.
Io non resisto e le chiedo se posso pompare io al suo posto pertanto concluse.
"Sicura di sapere quello cui vai incontro?" le rispose lei stupita.
Sì sì non ti preoccupare da domani ci penso io e finiranno i tuoi disguidi.
E le cose tra l'altro andarono a gonfie vele.
Padrone contento ed addirittura un aumento bensì... bensì precipitò un'orribile crisi economica.
La fabbrica chiuse e la mia zia Angelina si ritrovò con tantissimo tempo libero che... nelle ore buie... usava impegnare per fare delle lunghe passeggiate sotto il viadotto della tangenziale e... e fu lì che una notte assistette ad un pestaggio, furioso e cruento, da parte di un energumeno ai danni d'una giovane ragazza.
All'inizio si nascose e quando il violento se n'andò corse a soccorrere la poverella.
Cosa voleva da te quel bruto? le domandò.
"I soldi dei clienti ovviamente.
Non mi va di fare la puttana e lui lo sa e mi nascondo e guadagno poco e s'incazza e mi mena ogni tre per due".
Dai non ti preoccupare le rispose la mia zia.
Vedrai da domani prendo il tuo posto ed accontento più clienti possibile ed in seguito ti consegno i soldi guadagnati che tu girerai a lui ed inconveniente risolto.
E ciò avvenne puntuale se non che nel giro di poco tempo arrivò la polizia ed il protettore fu arrestato e la puttana fuggì e la mia zia non avendo in loco una motivazione specifica riprese con le sue passeggiate.
Stavolta scegliendo il parco.
Ma una sera da dietro una siepe spuntarono quattro giovanotti minacciosi ed armati di coltello che la presero e gettarono per terra rabbiosamente tentando di strapparle i vestiti.
Che fate ragazzi? chiese tranquilla.
"Lo sentirai tra breve che faremo" risposero.
Ah ho capito ribadì lei.
Calmi calmi non serve strafare.
Venite qua.
Provvedo io a voi.
E non si sono mai visti degli stupratori a tal punto sfamati senza avere nemmeno violentato.
Difatti li stese tutti e quattro contemporaneamente di sapienti mosse e varie aperture e riuscì perfino a farsi promettere di cercarla in futuro prima di cadere in tentazioni stupide.
E loro addirittura lo giurarono.
Che soddisfazione!
Aveva risolto a degli individui una grana sostanziosa.
Una di quelle che avrebbe potuto recare loro disagi considerevoli.
E si sentiva proprio bene tornando a casa la mia zia Angelina ed aveva il morale a mille lanciato, però d'oltre un vetro di finestra semi aperta senti piangere e disperare.
Naturalmente non resistette e sbirciò dentro ove vide un signore seduto sul divano e chino con le mani fra i capelli.
Aveva davanti quattordici bottiglie di vino vuote ed un'aria che dire dimessa è nulla.
Chiaramente non resistette.
La posso aiutare signore?
"E lei chi è?".
Sono Angelina la rossa e passando l'ho udita ed appunto mi sono detta vediamo se posso fare qualcosa.
"Mia moglie m'ha lasciato ed è scappata con un negro e non trovo consolazione alcuna e continuo solamente a piangere".
Ma no dai su via.
Guardi se mi fa entrare risolvo io.
"Le apro la porta" e... ed in breve il prostrato ricevette un pompino che manco aveva sognato dalla sua precedente compagna ed altrettanto in breve si fece carico d'un ripasso d'attività sessuali complete e mai praticate con simile dovizia di particolari e nuovamente in breve s'innamorò perdutamente e diventò il mio caro zio Piero.
Colui che... prima d'uscire per la classica briscola... ha immancabilmente saputo accogliere sopportare e compatire un nipote che spessissimo si presentava alla porta pieno di problemi vari ed assortiti.

 
 
 
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