TRAME DAMASCATE

ITACA


                                  "ITACA"  Quando fu che volli attraversare un mare di impossibili emozioni,il cielo stesso  ci si mise perché ciò non avvenisse..Io,nel mio cuore non ho mai temuto la morte;solo alcune volte mi sono trovato a dover gestire un dolore nuovo,una nuova esperienza che mi forgiava un po' di più..Ed entrava come freccia di balestra sempre più a fondo fra le ossa.Lo stesso Fato,ad un certo momento,s'è dovuto piegare su se stesso...Questo era il mio volere..Secondo dati -Top secret-,sarei dovuto morire anni fa.Sono ancora fra voi e maledico quel giorno in cuiho dato il benservito ed ho ingannato la morte chemi voleva fratello e amante.Oggi mi ritrovo con un mucchio di stracci di cui non vado particolarmente fiero:alcuni sono sdruciti ed altri sono addirittura lisi,sino quasi a vederne le trasparenze e sino ad osarne con un'immaginazione folle,visioni del tempo cui esse appartengono... In uno di questi  vedo una montagna fatta di cocci di bottigliache nel loro frantumarsi sotto il loro stesso peso,Rivelanostrani e distorti figuri fatti di riflesso e opacità,s'ammassano uno sopra l'altro come corpi inerti,decomposti,di una battaglia antica..Ivi regna sulla sommità....    Il Tiranno,l'amico,mio padre,il fratello,L'uomo..... In un sacro cerchio un lume fioco,stà.......  8 calici mezzati disposti su 8 punti ne tengono saldi i confini..La luce è imprigionata...La chiave sta sul fondo d'una pozza di sangue rubino al di la del mare. Ma ci sono altri lembi a cui l'imago può dare a questo visionario un barlume di atrocità:c'è il panno di sangue...un canovaccio d'ispirazione per ogni passo avanzato attraverso una boscaglia fitta... Ove i tuoi piedi si fanno lievi e il fiato si fa cupo,dove il tuo andare si fa veloce e pieno di timore.....Dove ad un certo punto il tuo respiro si fermae rimani impietrito dinnanzi ad una Gorgone che non lascia dubbi...perché sei TU!Tu stesso il tuo calvario,tu stesso la tua maledizione.E non hai altro da pensare perché la tua stessa mente sà di pane raffermo,è come un tumore incastrato nel magma.. non sei operabile.Il panico ti attanaglia,non sai più che fare,il dolore nella tua mente cresce esponenzialmente,sei come un destriero dopo una folle corsa in una pietraia,una folle  corsa con le zampe spezzate.Il dolore è senza tregua!non ti da tregua non puoi nemmeno osare respirare;Senti che forse qualcosa ti può salvare o perlomeno lenire....E ti trovi così,Con le tue maniImbrattate del tuo stesso Sangue.Schizzi di rabbia e sangue sulle mani,sulle pareti,su di te e dentro di te...Il panno di sangue è tenebra pura.... Altri cenci popolano il mio sacco,Io viandante mai saziodi un peregrinare a rotta di collo.Il mio viaggio non contempla il riposo,non mi fermo mai.Continuo inesorabilmente a calcare i passi suqueste strade che mi fanno Re,che mi fanno suddito.Questo mio peregrinare è un "Oltre" a cui appartengo.Nella mia borsa impossibile,vecchi stracci polverosi e ammassatiSono tutto ciò che posseggo e forse non vorrei nemmeno altro.Quando percorro la strada del "sempre",la gente che incontro mi chiama per nome:dando così un senso a quest'involucro di carne,ma per me, io sono un "Nessuno"un Ulisse millenario catapultato nel 21° secolo.Sono qui...Sono fra voi ma non vi bramo. Il viaggio mio è dentro me...Cerco Itaca.