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 di...vino jazz

Post n°6 pubblicato il 24 Settembre 2006 da austermusici
Foto di austermusici

ALTOMONTE (CS) - C'erano pure Donna Esterina, con i tessuti, Donna Filumena, con i tabacchi, Mastru Peppe u stagninu, Mastru Franciscu i 'nsomma 'u scarcapuru e tutta "a Chiazza" i na vota!

Piazza Balbia, ad Altomonte (siamo nell'alto cosentino tra la valle dell'Esaro e il Pollino che abbraccia l'antico borgo), era "a Chiazza", fino alla fine degli anni Settanta. Ieri sera, alle 21,30, si è trasformata nel salotto buono della città che ha accolto un centinaio di persone, perlopiù visitatori e turisti, inglesi e tedeschi.
E' il fascino di "di... Vino jazz", la rassegna che l'Amministrazione comunale di Gianpietro Coppola organizza, da tre anni, per una lungimirante idea dell'assessore al Turismo Enzo Barbieri, noto operatore turistico (e culturale) della Calabria e dell' "autorità", in campo musicale, Francesco Gallavotti. Musicisa, esperto e, soprattutto "sognatore" d'altri tempi.

La sua idea, che sottolinea all'una di notte in uno spiazzo tra i più caratteristici del "Borgo più bello d'Italia" (Altomonte è stato da poco inserito nell'esclusivo Club) [vai al sito] ha un'anima - contrariamente a tante altre fatte giusto per... - è tanto semplice quanto complessa. Perchè, a mio modesto avviso, s'interseca con tanti ragionamenti che ad Altomonte hanno capito da un pezzo.

Mi piace sottolinearne tre, di aspetti, ai quali ho pensato mentre ascoltavo le splendide sonorità jazz del trio emergente "Moods Acoustic Trio" (Francesca Ventura, Romualdo Panebianco, Francesco Stabile), che "Slow Time", per inciso, ha avuto il piacere di scoprire ad inizio anno e di proporre alla sua platea di lettori come primo articolo della rubrica "Musica". Trio emergente che ha entusiasmato i presenti, ad Altomonte così come in tutte le altre location toccate quest'estate in tutt'Italia.

Un aspetto afferisce la sfera prettamente politica: Ad Altomonte, dall'onorevole Belluscio in poi (sindaco dell'isola del 300 toscano per diversi anni), hanno capito cosa significa valorizzare un centro storico. A partire dagli interventi strutturali.
Il secondo aspetto riguarda la capacità organizzativa, frutto di una più consistente attività manageriale, che cura anche i minimi particolari: le location del "di... Vino jazz" si distinguono anche per questo. Ma senza volermi disperdere, e senza volervi togliere il gusto di verificare di persona, essendoci ancora altre due importanti date da "gustare", passo all'ultimo aspetto.

Riguarda l'ambito artistico e l'ispirazione. Di quello artistico ho già in parte detto affermando che Gallavotti, in materia, è "un'autorità". Ma oltre quello, c'è da dire che l'anima, il filo logico, Gallavotti lo esprime, nelle cose che fa, organizzando, quest'anno, una rassegna, in cui si promuova non solo Altomonte ma anche e soprattutto la Pace.

«Senza di quella non possiamo andare molto avanti», commenta in una chiacchiera di fine serata. Tanto da aver fatto del "dialogo" tra culture e musiche diverse il leit motivi dell'edizione 2006. Dal duo italo-brasiliano Maurino - Taufic (originario del Kuwait il primo, brasiliano di adozione ma d'origine araba il secondo)  il cui viaggio musicale potrebbe riunire idealmente l'infinito mare dell'emigrazione italiana nelle Americhe, alla straordinaria esperienza dell'Orchestra di Piazza Vittorio, il cui concerto è in programma venerdì sera a conclusione. Mentre sta per uscire il film che racconta la sua storia. Passando per il concerto in programma stasera: un viaggio nel tempo, quello di Alfredo Ponissi. The Good Life Quartet "viaggia alla ricerca di suoni e situazioni che possano evocare la poesia della musica, il timing della musia, i colori della musica". E Piazza Vaglio sarà senz'altro una "stazione" dove incontrare le "stagioni" del jazz.

Quando parlo di competenze artistiche e d'ispirazione, mi piace pensare anche a giovani calabresi, come Sergio Gimigliano, produttore musicale [Picanto Records vai al sito], anche di Maurino e Taufic e del loro ultimo lavoro "um abraco", che della musica hanno fatto la loro vita, come noi del giornalismo!
E, ovunque lavorino, portano con sè la Calabria, il Sud e i loro valori.

Chiudo citando il sindaco Coppola, che conosco da anni: (...) «di... Vino jazz apre un ragionamento sulla pace tra i popoli da discutere nelle lingue musicali di tutto il mondo, unite in uno splendido afflato per la distensione dei contrasti tra Occidente e Oriente, tra sviluppo e tradizione, tra tolleranza e integralismo». (...)
Con l'augurio, mio, di sempre maggiori traguardi e di realizzare il Sogno di contribuire ad essere peace maker, anche nel nostro piccolo, terrestre, quotidiano.

 
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