Creato da: uallerau il 17/04/2010
Un luogo dove riattaccare i cocci

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Una settimana dopo

Post n°19 pubblicato il 21 Giugno 2010 da uallerau

Se penso che dal post precedente è passata meno di una settimana e tutta quella magia si è trasformata in qualcosa di assolutamente sconcertante tanto è diventato tutto così assurdo e paradossale.

A questo punto la domanda potrebbe essere come sia possibile che mi sia sbagliato così tanto? O forse come è possibile che esistano persone che travisino in questo modo la realtà.

Quando tutto sembrava perfetto, ad un certo punto ha iniziato a sfaldarsi, a a sgretolarsi, quando  ho cercato di prendere in mano la situazione è stato come prendere in mano il fumo, la mia mano si stringeva sul nulla, un nulla che diventava sempre più evidente fino a quado mi sono dovuto rendere conto che quelal donan per cui avevo provato così trasporto è pazza.

Come può essere altrimenti il ribaltamento di ogni situazione, la negazione di quanto scritto anche solo pochi giorni prima? non parliamo di quanto avvenuto un anno fa.

E' proprio vero che il mondo è bello perchè è vario ed ora sono qui che sto decidendo se considerarla falsa oppure semplicemente pazza.

Opto per la seconda ipotesi ed ho pietà di lei

Alex

 
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Non me lo aspettavo...

Post n°18 pubblicato il 15 Giugno 2010 da uallerau

...o forse si, dopotutto non era difficile prevederlo, non era difficile capire che saremmo caduti l'uno nelle braccia dell'altra, siamo stati bravi solo a contenere i danni perchè nel momento in cui siamo partiti fermarsi era come stoppare un treno in corsa.

Ciò che mi lascia sempre stupito è la naturalezza con cui tutto avviene, non siamo noi a giocare ad un gioco, ma è il gioco che gioca non noi, c'è il bisogno di una vicinanza, ma quando si è vicini accade qualcosa, il profumo dei suoi capelli mi ha stordito, la sua schiena liscia, il respiro che si faceva più veloce, come uccelli in un gioco di corteggiamento i nostri visi si sono sfiorati più volte, allontanandosi poi di scatto, una volta, due volte, tre volte, la mente che diceva che il gioco stava diventando pericoloso, avrei dovuto dire "andiamo si è fatto tardi", ma il mio corpo non si muoveva... o meglio, il mio corpo reagiva alla sua presenza, diventando rigido solo nel punto più impudico,  con un ultimo sguardo quasi un'implorazione vicendevole di aiuto i nostri occhi si sono incontrati, ma le labbra erano ormai troppo vicine ed è stato lo scoccare di un campanello di passione, le mani che frugavano i vestiti, ho sentito il calore soffice del suo seno in una mano ed il suo gemito quando le ho preso il capezzolo tra le dita, mi ha baciato più appassionata di prima e non ho potuto fare a meno di impadronirmi del suo corpo.

Ecco, non doveva succedere, per un anno intero mi sono sottratto a questo incontro perchè sapevo di desiderarla, ma non posso averla, non volevo averla

Ed ora?

 

 
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Heretz Israel

Post n°17 pubblicato il 01 Giugno 2010 da uallerau

Quando uno stato si considera legittimato da Dio,
quando pensa che sia stato Dio stesso a designare i confini della Terra Promessa,
allora quello stato, ed i suoi abitanti, si considereranno sempre un po' al di sopra delle parti,
tenderanno a giustificare sempre un po' di più le loro azioni
e proveranno sempre un po' più di fastidio nei confronti di chi le contesta
perchè l'essenza di un Dio è di essere infallibile
ed il suo popolo non può venire giudicato

Quando uno stato si considera il Popolo Eletto, l'Unico scelto tra tutti i popoli della terra
allora quello stato crederà che ogni critica gli viene rivolta venga fatta per invidia della sua situazione preferenziale
Ciò che per un popolo è normale, l'essere sconfitti in battaglia, l'essere invasi, vedere la loro lingua, la cultura , la tradizione mescolarsi con quella degli altri popoli invasi ed invasori, per lo quello stato diverrà solo una manifestazione del rapporto privilegiato con il Dio che li preferisce e dell'invidia di chi è differente da loro

Ma essendo gli eletti non si mescoleranno, manterranno la loro caratteristica di unicità attraverso i secoli , diverranno italiani ed americani, russi, tedeschi, francesi, spagnoli, australiani, etiopi, somali , parleranno ogni lingua, avranno ogni colore della pelle, ma in fondo rimarranno sempre uguali nel profondo. 
I cognomi ebrei sono antichissimi, alcuni  sono mutati nelle innumerevoli traduzioni, nella traslitterazione tra la loro scrittura e quella dei popoli che li ospitavano, ma in fondo quel popolo ha conservato intatta la sua cultura da cinquemila anni a questa parte.

Poteva un simile popolo rimanere rinchiuso nelle divisioni arbitrarie fatte da stati che non potevano vantare un solo decimo di quella storia? Potevano stati che si gloriavano di una potenza effimera, nulla in confronto alla potenza di Dio stabilire i confini della nuova Terra Promessa.

Ovviamente no ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Ammiro il popolo ebreo, ammiro la sua forza interiore, la sua coesione come popolo, mi spaventa  il loro fanatismo.

A.

 
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L'angelo del mattino

Post n°16 pubblicato il 26 Maggio 2010 da uallerau

ho raggiunto l'estremo limite delle nubi, che ancora non era mattino.
Ad Est un lieve chiarore indicava il procedere del giorno.
Poi, dal fronte della nuvolaglia si è staccato l'angelo del mattino, la spada sguainata protesa ad Oriente .
Un raggio di sole ha risposto all'ordine perentorio ed ha incendiato la figura propagando il suo colore al braccio teso, ai capelli fluttuanti nel cielo immobile, alla veste giù. giù fino a dove questa si confondeva ancora con le nuvole, ed il cielo è diventato un gigantesco incendio.
Fermo sul ciglio della mia strada guardavo l'urlo dell'universo che si risveglia, e provavo lo stesso reverenziale timore che aveva spinto i greci a vedere nel sole che sorge il carro di Apollo con i cavalli dagli zoccoli di fuoco che solcavano l'aria.
L'impressione è di una forza immensa, che ricaccia indietro le ombre che hanno angosciato gli uomini nella notte passata.
Una forza amica, cosi' potente da sconvolgere, ed al tempo stesso così dolce da avvolgere il mio corpo in un abbraccio tiepido.

Ora il sole si sta affacciando al limite del mio orizzonte, poco a poco l'incendio si spegne.
Ormai distinto nel cielo, separato dalla notte il mio Angelo ha riposto la spada.
Illuminato dall'Astro, impronta di luce, brilla d'oro.
Lo sguardo profondo che gli conosco, i capelli sciolti, mi indica la strada.

A.

 

 
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Mattino

Post n°15 pubblicato il 24 Maggio 2010 da uallerau

 

A volte è difficile scegliere la musica da ascoltare nelle mattine in cui ho la possibilità di mettermi qui a scrivere.

Già perchè la musica deve sposarsi con lo stato d'animo, deve essere veicolo alle parole, un mezzo per scendere nell'intimo e portare fuori le emozioni.

Ci sono giorni in cui qualunque cosa può andare bene, altri invece richiedono uno studio più accurato, così è stato stamattina.

Ci sono dischi che hanno funzionato troppe volte, ed allora come un'emozione abusata il loro effetto è stemperato, diluito se non addirittura inacidito perchè porta alla mente altri ricordi, altre speranze.

E non c'è nulla di peggio di una speranza che vedi oggi miseramente fallita, perchè il problema di essere sempre noi stessi è che possiamo guardare al mondo, alla strada che ci attende con speranza, e questa ci dà la carica, ci fa stringere i denti e provare ancora, ed in questo modo si va comunque avanti.

Poi un giorno, mentre insegui un illusione nuova,  sulla tua strada trovi un palloncino sgonfio, impolverato e le riconosci come le tue speranze bucate, sconfitte dalla vita.

Alex

 

 

 
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