Bolina news

Formentera


Dalla terrazza della casa cala il crepuscolo su Formentera. A destra intravedo un pino frondoso e inclinato, la striscia azzurra del mediterraneo e la costa di Ibiza che, con l'oscurita', si accende di punti luminosi.La tavola e' pronta: i piatti, le posate, la bottiglia di vino, i pomodori tagliati, il cestino del pane, i bicchieri sembrano aspettare la nostra presenza, le parole che animeranno la cena, mentre il tramonto proietta striscie rosse e arancioni verso Occidente e un vento fresco spira dal mare.Il Mare. La spiaggia di Mitjorn e le sue calette di sabbia chiara, l'acqua verde appena increspata che ci avvolge in un abbraccio generoso e atemporale, l'ombrellone comprato in un negozio cinese di Es Pujols che ci ripara dalla calura. Desiderio di bere dalla bottiglia di acqua minerale, di accendere una sigaretta e contemplare la linea che congiunge cielo e mare mentre un filo di fumo s'innalza torpido.Diero di noi, a cinquanta metri, le biciclette con cui abbiamo attraversato la strada pianeggiante che attraversa l'isola da parte a parte e ci siamo inerpicati sul Faro de la Mola, da cui si scorge quasi tutta l'isola come una cartina geografica in rilievo, lo splendore della spiaggia di Illetes, un dito di sabbia puntato nell'azzurro del Mediterraneo, il maestoso cap de Berberia percorso in solitaria da mio figlio, l'esplorazione dei fondali- rocce chiare coperte da alghe brune-.E poi,  le birrette gelate bevute a Es Calo' insieme a un polipo e a una paella di pescado che sembravano opere d'arte, l'attesa del crepuscolo e dell'oscurita' dalla terrazza di casa, lo sguardo rivolto verso le stelle  in cielo, chiedendosi  quanti di quei punti luminosi alberghino forme di vita intelligente, il piacere della brezza notturna."E' pronto, venite a tavola". Una voce mi distoglie dai miei pensieri, mi alzo dal lettino e mi dirigo a passi svelti verso il tavolo tondo che ci attende come una promessa di condivisione.Writer