VITE A PERDERE

All’ultimo giorno del meeting di CL, quando l’ultimo oratore invitato aveva appena finito di parlare, un barbone lacero e bisunto ha attraversato la sala e, senza essere stato invitato da nessuno, è salito sul palco per prendere la parola. Portava una strana corona di rovi in testa, i capelli lunghi e sporchi, una barba incolta e diceva di chiamarsi Gesù Cristo. E non mentiva il pezzente. Eppure a nessuno dei presenti, così ben vestiti e imbottiti di soldi e di benessere, quel nome risultava noto o mai sentito in convegni o altre occasioni ecclesiali. L’unica cosa certa era che quell’individuo puzzava di marcio e aveva un’espressione poco raccomandabile. Era terribilmente sporco, ma pareva essere appena uscito dall’acqua, con quegli stracci informi zuppi e incollati al corpo magro e pieno di lividi. Pareva uno di quei corpi di annegati ripescati dal mare dopo giorni e giorni di permanenza in fondo alle profondità marine. Gesù Cristo... chi mai poteva essere costui? Cattolico non era di certo, non avrebbe mai potuto esserlo in quelle vesti e... Di sicuro era un provocatore. Eppure nessuno si fece avanti per fermarlo, nessuno osò chiedere nulla, come se quell’intervento fosse ampiamente previsto nel folto programma della manifestazione. Nessuno osò protestare. E quell’uomo dall’aspetto emaciato, appena salito sul palco, guardò per lunghi interminabili minuti il pubblico presente in sala quasi con disprezzo. Poi, lentamente, ma con una pronuncia netta e decisa, iniziò a parlare:- Io non vi conosco né voi conoscete me. Ma sappiate che tra me e voi, così come tra me e questi vescovi e intonacati qui presenti, non c’è nessun legame di alcun genere. Io sono colui che sono e voi siete la negazione di ciò che fui e volli essere. Perciò io rinnego e smentisco tutto ciò che in questo osceno raduno è stato detto e scritto... Voi parlate di difesa della vita, ma io vi dico che nelle vostre parole e nei vostri cuori c’è solo odio e disprezzo per la vita degli umili e dei diseredati. Voi accusate di omicidio chi difende il diritto alla vita semplicemente e umanamente rispettando il diritto alla morte: ciò che voi nel vostro sadismo travestito da pietà cristiana negate fino a rendere vita e morte parole prive di alcun significato. Razza infame di sepolcri imbiancati! Oggi come ieri sono venuto a voi a chiedere pane e diritto alla vita e voi mi avete rigettato in mare, dandomi in pasto ai pesci, dichiarandomi clandestino e fuorilegge. E non una ma un milione di volte mi rigettate in mare e poi nominate il mio nome invano dall’alto dei palazzi del Potere... Comunione e arricchimento facile: questo è il vostro vero nome. Perciò dio non c’é dove voi ci siete, né io posso esserci ovunque voi sarete a nome mio... -Così dicendo, lo sconosciuto pezzente sollevò il braccio sinistro col pugno chiuso, salutando il pubblico da anarchico e comunista. E fu a quel punto che dal fondo della sala riecheggiò lo sparo omicida. Colpo da cecchino: un foro rosso sulla fronte di quel certo Gesù Cristo, il cui nome risultava assolutamente anonimo per i rampanti ciellini filoberlusconiani. Poi tutti si alzarono in piedi in un roboante applauso di consenso.