VITE A PERDERE

CATANIA ARRUSTI-E-MANGIA

Tanto tempo fa Catania fu una città profondamente equina... (ovviamente il tanto tempo fa dell’incipit è riservato ai posteri di domani, per i contemporanei di oggi l’attacco della storia è contenuto nei tre puntini di reticenza, detti anche puntini d’omissis o più propriamente puntini d’omertà). A quel tempo regnava sulla bella città etnea il pupillo del Cavaliere Italico in condominio col valoroso Guerriero Autonomo d’origine lombarda, denominato Lombardo Arraffaele: costui era anche signore di grandi feudi e a lui il pupillo del Cavaliere volgarmente soprannominato dai catanesi tutti Sciampagnino doveva assoluta fedeltà e cavalleresca sottomissione. Grazie a questi due nobili signori d’alto rango e ai loro numerosi servi e clientes, Catania visse una lunga era di rinascita cavalleresca ed equina e cavalli di tutta Europa e d’Africa nonché dalle remote terre sommerse di Atlantide vollero fare di questa città equina la loro egregia dimora, onde e per cui fiorirono centinaia di stalle in tutti i quartieri popolari urbani e nobili gare di focosi destrieri recarono gioia e benessere alle Famiglie preposte al controllo del territorio, secondo accordi pre e post elettorali. Come fu bella Catania nell’era intramontata del duo Arraffasciampagnino! con tutti quei cavalli liberamente al galoppo per le strade della città, sdraiati ai piedi di variopinti cassonetti di rifiuti egualitari mai ingiustamente differenziati, appesi quasi interi agli uncini di quei templi sacri del buon appetito chiamati col nome infamante di macellerie, e infine offerti in graticola giorno e notte a tutti i catanesi doc nel rito benedetto dell’arrusti-e-mangia! Salvifica città in salamariglio tanto amica dei bimbi e degli animali in genere fu la Catania equina. Qui fu istituito già in epoche remote il primo grande istituto di collocamento e avviamento al lavoro animalista, col nome pittoresco di Zoomafia, che tanto benessere diffuse tra cani da combattimento e cavalli amanti delle arti ippiche. Qui, a Catania, l’istituto Zoomafia promosse e finanziò la ricerca farmacologica di cui beneficiarono centinaia di cavalli sedentari e depressi trasformati nel giro di poche ore, grazie a efficaci ricostituenti, in focosi destrieri in grado di superare i centoventi chilometri orari su strada asfaltata. E tutto questo grazie anche all’opera di sostegno garantito in tutta modestia e segretezza dai pietosi governanti d’allora.

In questa spacchiusissima città equina, all’interno di una stalla con angeli in custodia, la notte del 21 settembre del remoto anno duemilasette dell’era sciampagnina, due nobili cavalli di incerta provenienza discettarono in lingua cavallina sui loro grigliati destini...

APPUNTAMENTO

PER TUTTI DEVOTI TUTTI ETC.:

MERCOLEDI 17 NOVEMBRE

- ORE 19 -

PRESSO LA LIBRERIA TERTULIA

VIA MICHELE RAPISARDI 1/3

(C/O PIAZZA TEATRO MASSIMO)

CATANIA