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Post n°160 pubblicato il 03 Dicembre 2010 da bonicaM
ELEGIA IN MORTE DEL CAVALIERE SILVIO
Scritto per l’agognata dipartita del Cavaliere Silvio, signore e padrone delle tre Italie (Mafie, Massoneria Deviata e Corruzione Totale), miseramente trucidato a tradimento dal suo brutto figlio adottivo Fini Gianfranco e dai suoi seguaci infami con trentaseimila coltellate durante una rissa pluriennale all’interno del famigerato Bordello delle Libertà. Al grande statista della truffa mediatica e del facile guadagno oggi dedico, come già fece il mio illustre collega Sandrino Manzoni in morte di Napoleone il 5 maggio, un inno funebre addì 4 dicembre in quattro sonetti immortali, di cui due financo “caudati” per meglio elogiare le doti politiche e quasi umane dell’aspirante duce quando, caduto in disgrazia, sarà da tutti vituperato e offeso.
1
Oh! Mi rimpiangeranno – Silvio disse Il giorno che lasciò la presidenza Del Consiglio dove imperando visse Vent’anni di fulgore e onnipotenza
Fino alla fine e alla fatale eclisse. - Vi mancherà la mia bella presenza, il mio parlar, ciò che di me si scrisse, le belle donne. Divenuto assenza,
mi cercherete invano in ogni rete nei giornali bugiardi e ingannatori nel tramonto della democrazia.
E del mio verbo avrete fame e sete, mio popolo di telespettatori rimpiangendo la mia Silviocrazia.
2
- E mi rimpiangeranno inconsolati Pagnottisti ruffiani e opportunisti Gli ipocriti collusi e gli affiliati Alle cricche dei soliti affaristi,
la bella Italia degli incriminati assolti sempre, dei contorsionisti della stampa bugiardi o imbavagliati, dei riciclati clerico-fascisti,
la mia Italia puttana e decadente, maestra della cieca persuasione nel gran circo mediatico vincente
su ogni dissenso, ogni opposizione, l’Italia che mi volle presidente per volontà divina e sacra unzione.
3
E mi rimpiangerete amaramente Miei imbecilli amatissimi elettori Quando l’Italia sia sinistramente In mano ai comunisti malfattori…
Rimpiangerete Silvio Presidente I suoi fasti mediatici e splendori Da grande impero, il volto sorridente Del governo dei ladri imbonitori.
Rimpiangerete Silvio e i suoi sodali Ministri della Plebe in Libertà, le leggi personali antisociali
garanti d’ogni illegalità le rendite protette e i capitali liberati dalle fiscalità…
il liberismo assai monopolista di un’Italia ruffiana e pagnottista.
4
Così disse e non disse il Cavaliere Nel giorno dell’amara dimissione Pur bestemmiando la costituzione E congiurando intrighi e trame nere
E possibili azioni d’eversione Per non perdere il suo amato potere il bottino di tutta una nazione assuefatta a pigliarla nel sedere.
In Arcore recluso e in agonia Rimpianse la Certosa e i bei festini Di veline e puttane in allegria
E i bei media con tanti minzolini E il popolo coglione in sua balìa. – Maledetto sii tu infame Fini!
Silvio gridò e poi non disse più… E col poeta noi cantiamo: Ei fu!
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