Creato da boogie_bear il 23/12/2009
The word for World is Forest (U. K. Le Guin)

Intro

 

Un po' di numeri ... per iniziare

 

POST IT

 

La sindrome di down non é una malattia.
Le persone con la sindrome di down non cercano una medicina, vogliono solo essere trattate come gli altri.
Il 93% dei contatti non copierà questo mesaggio...
Spero solo che tu che stai leggendo voglia far parte del restante 7% che copierà questo messaggio nella sua bacheca !!
In ogni caso grazie di averlo letto. Boog :-)

 

Ora sto leggendo ...

 

 

Stefano Piedimonte

Nel nome dello zio

Guanda

 

Tag

 

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 11
 

Ultime visite al Blog

 
tiamo_okkiladyjane1nagi51dangelini.dfavarotamaradonnavittorianaboogie_bearnomadi50ciscakem.leopizzi1991HouseWifePersonalsolidale_menteYrarypaperinopa_1974
 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 
« PICCOLO GRANDE UOMOAMORE E ART.18 »

UNDERADIO

Post n°369 pubblicato il 20 Marzo 2012 da boogie_bear

 

"Mi sento italiano quando mangio la pasta o la pizza", "Mi sento straniero quando a scuola mi prendono in giro". "Io mi sento italiano perché sono nato qui". "Quando mi sento straniera? Quando mi guardo allo specchio e mi vedo gli occhi a mandorla". Voci alla radio, voci di ragazzi e ragazze di dodici scuole di Roma. Voci che viaggiano per l'etere grazie a UndeRadio, l'emittente web nata due mesi fa per iniziativa di Save The Children e di Media Aid onlus. Il progetto si chiama "Diversi ma uguali. La parola ai ragazzi", i temi sono quelli (attualissimi) dell'integrazione e della multiculturalità; il mezzo scelto è probabilmente il più semplice, diretto ed efficace per comunicare: la radio, appunto, che, in poche settimane, i ragazzi (settecento studenti di scuole medie superiori e inferiori) sembrano già padroneggiare con notevole disinvoltura.

UndeRadio è, nello stesso tempo, il mezzo e lo scopo dell'iniziativa. Coordinati da Emiliano Sbaraglia (responsabile per Media Aid dell'emittente e della sua produzione) e da Paolo Lattanzio (capo progetto per Save the Children)  gli alunni delle scuole Amaldi, Manin, Croce, Balabanoff, Montale, Vespucci, Pagano, Volta, Ceccherelli, Pertini, Ex-Ilaria Alpi e Confalonieri (quartieri Esquilino, Tiburtino, Magliana, Tor Bella Monaca) si sono organizzati in tante piccole redazioni che, a loro volta, hanno dato vita a una redazione centrale con sede presso la scuola Manin vicino a piazza Vittorio luogo simbolo della multiculturalità a Roma.  La redazione centrale coordina e mette in onda due ore di trasmissione giornaliera. Il risultato lo si può ascoltare collegandosi al sito di UndeRadio 1: i programmi vengono lanciati in streaming e sono rintracciabili via podcast in un calendario che, ormai risale a dicembre. Alla fine dell'anno scolastico si svolgerà un convegno per trarre le somme dell'iniziativa. A quel punto, teoricamente, UndeRadio dovrebbe spegnersi, ma le scuole sembrano intenzionate a cercare di tener viva l'esperienza anche negli anni futuri.

"All'inizio  -  spiega Sbaraglia  -  ci sono state inevitabili difficoltà dovute a timori e diffidenze, ma i ragazzi ci hanno messo poco a impadronirsi del mezzo. Basta ascoltarli per capire come si sentono naturali davanti a un microfono: quando parlano loro il discorso scorre fluido, quando interveniamo noi adulti è più facile sentire errori di dizione o ripetizioni". I temi sono quelli sono quelli della partecipazione, della non-discriminazione, dell'integrazione e dell'interazione. E anche del tema più caldo di queste settimane: il diritto di cittadinanza per chi è nato in Italia da genitori stranieri. Ci sono dialoghi, interviste e i ragazzi hanno cominciato a realizzare anche piccole inchieste sul territorio e sui fatti interni alle scuole. Le difficoltà? "Soprattutto far partecipare al progetto studenti di seconda generazione  -  racconta Sbaraglia -  che non si sentono abbastanza inseriti e rischiano l'autoghettizzazione. Come i ragazzi cinesi dell'Esquilino che, dopo due mesi di trasmissioni, non hanno ancora voluto parlare alla radio. Ma sono certo che arriveremo a coinvolgerli".

Tra voci e musica, le domande e le risposte citate all'inizio ritornano spesso. Il gioco radiofonico dell'intervista reciproca si basa su alcuni interrogativi rivolti ai ragazzi di seconda generazione: "Quando ti senti italiano? Quando ti senti straniero?". Le risposte sono quelle citate all'inizio e rivelano sicurezze e insicurezze, legami forti all'Italia e solitudini, integrazione e distanze.  Le stesse domande, un po' modificate, vengono rivolte a studenti italiani. "Quando ti senti meno italiano?". "Quando leggo di Calciopoli", "Quando il comandante abbandona la nave"... Come dar loro torto?

Per ascoltare Undaradio fai click sull'immagine

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963