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da «Lettere a Maria»
1. Ora i miei pensieri sono musica e non importa più se si alzi un semitono o si scassi il pentagramma e si aggrappi la nota anima al ricciolo della chiave di sol per non cadere. Pausa. Beep beep – pausa – tlonk tlonk tlonk – bzzzzzz…La risonanza magnetica suona nella mente che non cessa…
Noja
Noja mondo, noja e raffreddore...mi è capitato stamani di pensare, nel cunicolo della risonanza magnetica, all'improbabilità che tutto il concerto sonore avrebbe se fosse dichiarato 'musica'. Eppure per contro ho ritenuto che pur nel totale sperimentalismo della cosa vi fosse del fascino, e che dopotutto per radio trasmettono di peggio, per esempio quella cantante che…
Parole in libertą
Se i sogni avessero senso, saprei cosa dire & fare, cosa & dove & quando. Ma le mattine evaporano i cinemascope colorati quasi vissuti e ne lasciano il sapore dolce per due minuti, giusto per alzarsi e farsi il caffè, giusto per decidere un quanto di zucchero per scacciare l'amaro che segue, che sa di…
A volte tornano
Post it giallognolo. promesso, tornerò, scritto in grafite sbavata e appiccicato sulla porta del frigo. Bonjour, bonjour primtemps. Intanto un vecchio libro scovato nella libreria di papà. Nantas SalvalaggioMalpagaChi sussurra nella memoria…un io sottilissimo e incompleto al naufragio fra giochi di neuroni incalcolabili quanti gli atomi nell’universo. Chi parla dentro la testa, ove rimbalza o alligna…
aspetta che or ora mi sveglio
Nottataccia. Sotto un dente il giudizio, battendo a intermittenza una lama che mi divide in pensiero e sonno, in vago soffrire e stoico procedere, a tratti, il guardare le ore che cambiano con regolarità insopportabile, la proiettate in rosso sul soffitto. Mi alzo, proviamo un po', in cucina un bicchiere di latte e sfogliare la…
notturnino
Ciò che risuona sono parole migrate in sentimenti e sentimenti spezzettati in sillabe sonore. Ora, nomi che mi risuonano, e riempiono la notte, nomi di femmina, cui dedicai una voce dall’interno della mente. Chi amai, toccai, richiamai, salutai non fosse solo che per un attimo ceduto alla pagina o al vento, che guardai con lussuria…
note dalla piccola biblioteca
Che brutti incontri a volte, fra le pagine: apro Il giardino dei Finzi Contini, ho solo un vago ricordo dei tempi delle medie, forse anche brani di un film: parto un po' ingolfato con il primo capitolo, poi mi accorgo che ingolfato è il capitolo, un gomitolo di dipendenti e dipendenti delle dipendenti da asfissiare…
Sere di fine estate
Sere di fine estate, le più belle e dolci, malinconie sfilate in ore tiepide e diffuse in lume vago. Si può percorrere nello sguardo il filo di perle della costa veronese, quei lampioni che segnano i confini d'acqua e terra, la forma morbida del lago. Sere di voci e parole ritrovate, chissà in quale cappello…
nocturne
dettagli, microscopia del pavimento; fughe ortogonali che raccolgono residui di vissuto, cammino, grige inerti superstrade per insetti. Idiosincrasie: millepiedi, forbicine, onischi, ossia tutti gli invasori che negli anni Ottanta riempivano la vecchia casa dove fanciullo venni ad abitare non appena italiano. Uno scorpione nel letto, una volta, ma in fondo scorpione lui scorpione io, non…
i signori Canfora
Ieri sera al Centrale reincontrai quel tizio curioso che già vidi al Vittoriale quando presentarono il librro sulla Dietrich. Ho deciso che lui e la compagna, con quell'aspetto retro e olezzanti di canfora in quei vestiti di lino sdrucito son buoni personaggi per un raccontino, senza pretese di che, una breve sperimentazione. Paiono danarosi, a…
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