Braveheart_bg

I had a dream. Or not?


distorsioni psichedeliche dovute all'abuso di sonno e di libagioni alcoliche (parte prima?)L'altra notte ho avuto un sogno, ma non un sogno  qualunque, nossignore. Ne ho avuto uno importante, uno di quelli che ti cambia la vita. Per sempre.Giacevo beatamente sul mio letto singolo, avvolto nella mia trapunta proveniente dal lotto di quelle che, puntualmente ad ogni periodo pre-natalizio, vendo abusivamente ad amici e conoscenti. La mia mente era, come da consuetudine, in sospensione tra i fumi dell'alcol ed il ricordo delle donnine di facili costumi osservate in abiti succinti fino a mezzora prima. In questo privato idillio venivo rapito da Morfeo (che, mi dicono, non essere il giocatore del Parma scassatosi domenica scorsa ma una sorta di Dio del Sonno, n. d. r.) il quale, anzichè condurmi in qualche paradiso ove riposare dalle fatiche diurne, da schiavista negriero qual'è, mi fece lavorare senza sosta nella segheria della quale è padre-padrone. - Sarà per questo che mio fratello (che saluto con l'occasione) dice che faccio tavoli quando dormo? -Avevo appena terminato di lucidare per il tiranno una credenza stile Luigi 16° (Quello sfigato tra i vari Luigi, per capirci) quando una voce mi chiamò, per nome (per intero, senza Y), dall'alto.Caddi in ginocchio, proprio come San Paolo sulla via di Damasco (anche allora andare in Siria non era poi così salutare) e risposi alla voce dicendo "Eccomi, sono la serva del Signore".La voce allora rispose "Piantala di prostituirti, nemmeno se fosi l'Altissimo riuscirei ad intercdere per farti trasferire da lì."."Eeeee... che buò?" ribattei piuttosto incazzato per l'opportunità sprecata."Sono Romano." asserì la voce."Quo vadis?" risposi io."Piantala di fare lo stronzo... - esclamò allora la voce - ...sono Romano Prodi"."Piantala tu, perchè non so chi tra noi due sia più stronzo!" Risposi immediatamente a tale affermazione.Non feci però in tempo a proseguire con la mia frase che la voce esclamò, così come nell'introduzione di Carlo Verdone ad una Famosa canzone di Antonello Venditti (In questo mondo di ladri, n. d. r.): "...suddito, pentiti!"Istintivamente tentai di ribellarmi all'ordine quand'ecco che arrivò Caruso, vestito con l'armatura di Phoenix dei Cavalieri dello Zodiaco, solo inspiegabilmente tutta rossa, il quale, dopo avermi lanciato il suo terribile "fantasma diabolico", mi manipolò la mente, riconvertendomi alla causa Rossa.- Mi spiegarono dopo del proliferare dei Cavalieri Rossi, dopo che Pegasus in una precedente avventura aveva sterminato tutti i Cavalieri Neri (farsi i cazzi propri quello là? Mai?) perchè non c'aveva niente da fare. -
Con la mente bacata dal fantasma diabolico di Caruso ricevetti la scatola della nuova armatura, ovviamente rossa, che mi venne assegnata: quella di Geki l'Orso... (il tizio che le prende subito, alla prima puntata, da Pegasus e poi scompare dalla serie tv, n. d. r.) ho provato a protestare per l'assegnazione dell'armatura più "sega" ma mi hanno detto che era l'unica della mia taglia... la mia solita fortuna!Ascoltai quindi in gran segreto la missione che Prodi aveva in serbo per me.Svegliatomi da qule sogno rivelatore, senza indugio, partii alla volta di Vicenza, ospite dell'ignaro compare di mille battaglie e bevute: Azz.Per non dare nell'occhio passai, come sempre, una serata alcolica in locali vicentini di dubbia fama e al mattino presto, mentre Azz ed il resto della sua famiglia lavoravano in nero nella segheria abusiva di Morfeo il negriero, sgattaiolai di soppiatto fuori dalla loro abitazione.Ma quella cazzo di armatura di quell'orso di merda (che ho scoperto essere un'ORSA, quella maggiore, per la precisione: solo a me potevano dare un armatura usata da un finocchione obeso! Ma tu guarda la sfiga! Puzza pure di Chanel N. 5!) mi è pure cascata per terra, svegliando così tutta la famiglia di Azz, tranne lui che, sapientemente, si era messo i tappi, sapendo il casino che faccio quando produco tavoli per il negriero. Mi è toccato cosi corcarli di mazzate per farli tornare a dormire.Rispedita, non senza difficoltà, la famiglia di Azz a lavorare per Morfeo, mi recai senza indugio al luogo dell'appuntamento con la storia: la stazione ferroviaria del capoluogo.
Solo lì mi fu chiaro lo scopo della mia missione: Dario Fo e Franca Rame, con le armature (rosse) di Sirio il Dragone e Cristal il Cigno, mi posero alla guida di un esercito di tossici e zingari muniti di cartelli, striscioni e bandiere multicolore con l'incomprensibile scritta "ECAP" (sti bastardi... anche quando sto dalla loro parte devono farmele leggere controvento le loro bandiere, che non si capisce un...) con un unico, semplice, obiettivo: distruggere l'esercito degli Stati Uniti d'America, occupare l'area del Dal Molin, destinata all'allargamento della base.Eseguito tale elementare compito avrei dovuto creare sulla suddetta area un simpaticissimo campo nomadi ove i talentuosi tossicodipendenti potessero essere socialmente riqualificati mediante l'insegnamento lavorativo trasmesso loro dalle nobili stirpi Rom e Sinti.
Arrivato davanti ai cancelli della caserma Ederle alzai il braccio sinistro a pugno chiuso, sopra al pugno chiuso comparve un gruppo falce&martello di fuoco che minaccioso fluttuava nell'aria.Ero pronto a lanciare il mio colpo segreto con potenza inaudita ed a cancellare definitivamente l'imperialismo americano in Italia, mi volto verso il corteo che mi segue festante. D'improvviso una voce..."Ue barbone... - lo riconosco: è il Marco Ranzani da Cantù, quello con il Porsche Cayenne (turbo e non S)... ma cosa  vorrà - ...ti è arrivato un messaggio!"Apro gli occhi ed afferro il telefono d'istinto. Niente più armatura rossa (yeah!), niente più zingari o tossici... mi ritrovo a letto, in mutande. Azz dorme, facendo tavoli nel suo letto (beninteso, molto distante dal mio).Il mio bruciore di stomaco unito al mal di testa concentrato nella zona del "coppino" sono un chiaro indice che ieri sera ci abbimo dato dentro come caimani assetati con il consumo di birra.
E' mezzogiorno, in cucina il babbo di Azz dice qualcosa in dialetto veneto guardando la tv, la mamma di Azz risponde preoccupata per le sorti della città. Il fratellino invece commenta a favore degli americani e contro i manifestanti rossi."Buongiorno a tutti!" dico io entrando in cucina. E tra me e me medesimo penso "...ma tu guarda queste pecore che manifestano di nuovo. Ma sbaglo o erano stati i loro padri (politici) che hanno chiesto aiuto agli americani per salvarsi le chiappe dal regime opprimente? non furono forse i loro padri a fare il voltafaccia durante la guerra e, probabilmente, proprio per questo la stessa è stata perduta. Ed ora si rifiutano di accogliere i loro salvatori a braccia aperte? Rifiutano di pagare i debiti di guerra contratti a suo tempo con questa gente, cui han chiesto elemosina? Che ingrati!".Intanto il pranzo è pronto, anche Azz è ormai sveglio e s'è tolto i tappi dalle orecchie e serafico mi dice: "...quanto gavemo bevuo ier sera?"