Braveheart_bg

Finchè morte non vi separi.


ovvero: il disgusto (di alcuni) per il matrimonio.Non sono mai stato un seguace dell'idea dell'unione coniugale per coronare una mia, ipotetica, storia d'amore.Ho sempre detestato dover chieder il permesso a qualcuno per fare qualunque cosa.Se ciò che voglio fare è palesemente illegale a livello penale non la faccio.Se si tratta di una violazione amministrativa valuto bene il da farsi per fare in modo che il gioco valga la candela. Se mi beccano non devo però recriminare per la giusta punizione.Se la questione non ha rilevanza per la sfera della legalità allora non mi pongo problemi e se mi va di fare una determinata cosa la faccio, senza chiedere permesso alcuno.Figuriamoci se devo avere un autorizzazione dallo Stato o dalla chiesa per voler bene ad una persona.Ma questa è sempre stata una scelta mia. E, come nel caso delle violazioni amministrative, valutando i pro ed i contro, ho sempre deciso di non avvalermi di tutte quelle garanzie date dall'istituzione matrimoniale.Accetando consapevolmente di avere un "rapporto non protetto" dal punto di vista legale. Nessuna garanzia per me e nessuna per la controparte, ma questo era l'accordo tra noi, accettato consapevolmente da entrambi.Il giorno che l'eventuale rapporto sarebbe divenuto talmente stabile da doverle richiedere si sarebbe optato per l'utilizzo consapevole degli strumenti legali destinati a tale scopo.
Fino ad ora conoscevo solo tre tipi di matrimonio, applicabili almeno in Italia:1) quello civile (che stabilisce diritti e doveri dei coniugi)2) quello prettamente religioso (che consta prettamente della funzione religiosa)3) quello concordatario (celebrato da un ministro di culto riconosciuto dallo Stato Italiano che vincola gli sposi anche alla normativa civile specifica, così come stabilito nei Patti Lateranensi).Fino ad ora.
Alle ore 18.38 odierne ho scoperto, con mio grande disappunto, che un'impedita presentatrice radiofonica (tale "La Pina") s'è inventata di celebrare, di suo, un "matrimonio" in diretta radiofonica su di un programma in diretta (Pinocchio) su di una emittente radiofonica nazionale (radio DeeJay, n. d. r.) tra due simpatici ed educati cittadini. Il fatto che gli stessi fossero omosessuali non credo abbia importanza, anche se probabilmente, legittimando a suo modo tale unione di fatto, la presentatrice in questione ha calpestato la volontà di circa metà della popolazione nazionale, contraria a queste unioni.Fortunatamente la presentatrice si è affrettata - nel caso ce ne fosse bisogno - a specificare di non avere alcuna autorità per celebrare un'unione coniugale e che tale "matrimonio" non rilasciava agli improbabili coniugi alcun certificato. Menomale.Capisco che per molti il matrimonio non ha valenza specifica. Ma ritengo che quest'atto dimostrativo in diretta nazionale sia un'offesa per quanti nel matrimonio ci hanno creduto, vi credono continuamente e vi hanno investito il resto della loro vita.Fanno tanto discutere i problemi delle unioni di fatto, i vari D.I.C.O,. PA.C.S. e cazzate varie sui generis.Che poi non mi si venga a raccontare la favoletta che senza "...abbiamo perso la strada del grande traguardo di una civiltà laica..." su modello europeo. Signori, nel caso qualcuno non se ne fosse accorto, lo Stato (e, conseguentemente, i suoi cittadini che ne detengono la sovranità) è laico dal '46 per Costituzione.Ed io mi guardo bene dall'addentrarmi nelle questioni religiose. Le lascio a chi certamente ne sa più di me.Ma, dico io, provare ad aprire il codice civile e vedere per bene tutte le garanzie previste per i coniugi ed i loro figli, è una fatica enorma da compiere?Basta leggere, ci sono tutte le cose che lorsignori chiedono per le unioni di fatto.Dimenticavo, siamo in Italia. Inventiamo pure i vari strumenti innovativi per garantirci gli stessi diritti che già un'istituzione legale dello Stato ha già previsto.Ma facciamola senza doveri, cosicchè, se dopo un periodo che potremmo definire "di prova" ci si rende conto di non esserre fatti l'uno/a per l'altra/o, non si fa altro che premere il tasto RESET, ci si dice in faccia che si è scherzato finora e ciascuno a casa sua.Oggigiorno nessuno ha più l'interesse ad impegnarsi fino in fondo in nulla, nemmeno nella propria storia d'amore, finchè morte non li separi.Ecco allora una soluzione di comodo. All'Italiana maniera.Anche sul matrimonio, l'Italiano medio, figlio di buona donna, ha solo in mente un discorso di propria convenienza, lasciandosi aperta una via di fuga.Lo Stato aveva però pensato anche a questo, quando ha accettato (previo referendum apposito) e regolamentato il divorzio.Basterebbe rivedere la tempistica ed i costi di quest'ultimo (obiettivamente esoso e troppo lungo). Facile? Nemmeno per sogno. I Pa.C.S. / D.I.C.O sono uno strumento di campagna elettorale. Per qusto saranno prospettati sempre e concessi mai (vi siete chiesti perche Mortadellone non li abbia inseriti nei suioi doici punti cardine per riformare il Governo? Ovviamente no).Mi fa sorridere (diciamo così) la signora che convive che ha come preoccupazione principale il fatto che, alla morte del partner, non potràpercepire la sua pensione e non avrà eredità, solo perchè non è sposata.Sei avida? Ci tieni a quei 4 soldi in più? Sposati, è previsto che si possa fare. Al limite fai redigere testamento a tuo favore. Qualcosa ti rimane.Ricorderò male io, ma alla base di matrimonio, convivenza, famiglia di fatto, D.I.C.O. e Pa.C.S. non ci dovrebbe essere l'AMORE per il partner?
No, perchè a quanto pare, tra polemiche varie, qui non sembra ricordarsene nessuno (a parte "La Pina", che celebra matrimoni tra omsessuali, senza autorità. Solo  per amore, dell'audience).Cara "La Pina", da oggi avrai un ascoltatore in meno, per quanto te ne possa fregare...Radio DeeJay l'ascolterò sempre volentieri.