Braveheart_bg

Ecco! Lo sapevo... E' accaduto... Di nuovo... Ok, condividiamo!


Sarà la casualità degli eventi...Sarà che il mio fratellino adorato ha la memoria labile quanto quella di un computer spectrum....Sarà che i fumi passivi degli oppiacei consumati dai simpatici (come una martellata sugli "zebedei", n. d. r.) amici ni-global, uniti a quelli dell'alcol di cui è consumatore convinto, lo hanno portato ben oltre i canonici tre metri sopra il cielo...Sarà l'esaltazione panica provocata dall'effetto conosciutissimo del c'holamacchinanuovaedevofarlavederealmondointero...Sarà...Sta di fatto che, come accade da un po' di tempo a questa parte, arriva puntuale ogni 2 mesi il momento in cui il piccolo principe indossa gli abiti, più o meno comodi, di nomeincodiceAlex ed il dovere lo chiama alla redazione del consueto articolo per il periodico bimestrale della parrocchia di L..E puntuale, anche questa volta, E. è in ritardo pazzesco.
Verosimilmente consigliato dal suo personale angelo con una sola ala (che per volare devono star abbracciati), meglio conosciuta ai lettori come nomeincodiceAidy, attiva quindi il birrasegnale ed il fratellone arriva in suo soccorso.Dopo una piacevolissima trattativa, sulla base d'asta di una birra rossa doppiomalto da mezzo, un HappyMeal ed un disegno per un logo di festa della birra... la mia mente bacata gli ha consegnato l'articolo che segue.Postato come al solito in anteprima su questo blog. Per voi...L'argomento del bimestre? La condivisione.
Va, o passeggero narra a Spartache noi qui morimmoin obbedienza alle sue Leggi Trenta metri di terra arida.Alla tua sinistra le impervie montagne.Alla tua destra le scogliere. A picco sul mare.Dietro a te la tua terra. Desolata e martoriata da guerre intestine.Ti guardi attorno. Oltre a te trecento persone, una legge in cui credere, a cui obbedire e per la quale, purtroppo, dover combattere.Trecento persone con cui condividerai un destino crudele ed ingrato.Un fato che conta un milione di guerrieri Persiani.Una sorte che di lì a poco verrà a prenderti per portarti via da tutto. Per sempre.Puoi sentire chiaramente tutte le loro pure, i loro sentimenti.E ancora il sibilo delle frecce, il rumore del metallo, l’odore del sangue.Potresti fuggire, scappare via lontano. Porti in salvo.Ma resti e condividi gli ultimi istanti con gli altri trecento che sono lì con te. Questa potrebbe essere la visione di uno Spartano della battaglia delle Termopili, riportata agli onori della cronaca solo per via del film (300, appunto) che imperversa nelle sale cinematografiche.I poveri spartani che condividono non solo i ranghi, ma anche la fatica, il dolore e la paura oltre che l’amaro destino cui sono chiamati. Senza tuttavia scomodare un così grave livello di condivisione, ci possiamo benissimo rendere conto che ogni giorno condividiamo esperienze con altri.Spesso, però, la nostra condivisione è tuttavia ferma ad una semplice interazione con le altre persone. Viviamo la nostra vita muovendoci, per brevi istanti, all’interno di quelle degli altri.Alle volte l’interazione diventa scontro. Intolleranti, come siamo, delle piccole e spigolose diversità che ci sono tra le persone.Ma condividere non significa interagire. La condivisione non può limitarsi ad un azione e reazione reciproca di fenomeni ed elementi, propria della fisica.Condividere vuol dire dividere con altri, partecipare, associarsi ad un'idea, ad un proposito. Mettere ciò che ti è proprio a favore degli altri.Dividere ciò che è proprio con altri, oggigiorno, però, è molto difficile. Ciò che abbiamo ci è costato spesso fatica, sacrifici. Altre volte temiamo di perdere tutto solo per avidità.Certo sarebbe molto più facile poter dividere con gli altri i propri “pani e pesci”, se questi si moltiplicassero cosi come descritto dal Vangelo.Ma non è forse questo il senso della condivisione? Non è un privarsi di qualcosa che è nostro, un metterlo a disposizione di tutti, per poi goderne tutti?Ma oggi, presi come siamo a voler primeggiare ed accumulare, per noi, l’unica condivisione possibile è quella di offrire il giro d’aperitivi al bar, la sera, dopo aver lavorato.Con queste premesse la condivisione dei propri destini diviene una variabile casuale e non il frutto di una scelta consapevole.Sarà per questo che le decisioni prese, i contratti firmati, valgono meno della carta su cui sono scritti ogni giorno? Liberi di fare e disfare come meglio ci piace per le nostre vite. In fondo è interazione.Ci troviamo, ad ogni azione compiuta corrisponde una reazione, a volte calda e piacevole ed a volte violenta, ma sempre comunque effimera. Poi, ciascuno per la propria strada. Non c’è spazio per i sentimenti per chi interagisce soltanto.Chi condivide, la storia lo insegna, perde qualcosa ma guadagna molto di più.
 Di coloro che alle Termopili morirono,gloriosa è la sorte, bello il destino,altare la tomba, ricordo prima che lamento, e lode è il compianto.Tal veste funebre né la ruggineoscurerà né il tempo che tutto doma:è di uomini valorosi. Questo luogo sacrosi prese come abitatrice la gloria d'Ellade.E lo attesta pure Leonida re di Sparta,che gran ornamento di virtù ha lasciatoe gloria eterna.Come sempre, vostro affezionatissimoAlexM.