Romanze da salottoBlog del tenore Giovanni Bresciani |
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intorno a Santa Teresa di Gallura
Caletta intorno a S. Teresa di Gallura
Faro Istriano
nell'Ogliastra
Pan di Zucchero" di fronte a Masua
Primavera sulla collina Torinese
ancora in primavera sulla collina Torinese
Un'aiuola in Torino
in una villa sulla collina Torinese
un bocciolo di fiore sardo
altro interessante fiore sardo
un fico d'india "sardo"
PANORAMI, CONTINUA...
Tramonto sull'arco alpino Torinese
Tramonto sull'isola di San Pietro
Primizie della Val di Susa
un mazzolin di fiori, incontaminato
accanto al sentiero, verso la vetta
un incontro montano, non casuale
in Italia ce ne sono tante...
queste, sarde, vocalizzano anche!
Fenicotteri a Carloforte
Fenicotteri al tramonto
PANORAMI DI "PIETRE" SARDE
"La Conca" Isola di San Pietro
"La Conca" Isola di San Pietro
"La Conca" Isola di San Pietro
"La Conca" Isola di San Pietro
Le "Colonne" dell'Isola di San Pietro
All'Isola di San Pietro lo chiamano "Orrido"
Pietre bucate sull'Isola di San Pietro
Altre pietre di forma strana sull'Isola
Queste pietre assomigliano a qualcuno
Un fungo detto il Pulpito dai Carlofortini
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Post n°16 pubblicato il 12 Giugno 2008 da giovanni_bresciani
Lo scorso lunedì sera ho assistito alla selezione di quest’opera del Giovane Puccini, nell’auditorium dove una volta al mese vengono presentate in forma concertistica opere in novanta minuti, come è già stato tempo fa con il Trovatore ed il Barbiere. Il cast era formato dal soprano Francesca Rotondo, dal tenore Young Hoon Shin, dalla soprano Maria Russo e dal baritono Paolo Lovera. Al pianoforte il M° Carlo Negro. Del primo atto sono stati eseguiti: Che gelida manina - Si, mi chiamano Mimì – O soave fanciulla. La romanza del tenore è stata preceduta dall’incontro tra Mimì e Rodolfo, poche battute, non sono state sufficienti a “scaldare” la voce del tenore per questa romanza impegnativa che altrimenti l’avrebbe eseguita meglio ancora con qualche dolcezza di voce in più, nonostante i tempi che a volte sembravano portati dal pianista e in alcune frasi dal cantante. La romanza del soprano è stata presentata in forma più sicura sia nell’impostazione vocale sia musicalmente. Il duetto è stato corretto. Del secondo atto è stato eseguito il valzer di Musetta, un po’ “sonoro” anche se giustamente brillante, dove la soprano ha espresso il meglio di sé nelle vocalità più ampie. Terzo atto: duetto tra Rodolfo e Marcello – Mimì: Donde lieta uscì (interpretazione un po' freddina, tecnicamente nulla da eccepire) – duetto Rodolfo e Mimì – quartetto finale. Il tenore si è “slegato” dando una buona prova. Ultimo e quarto atto. Duetto con Rodolfo e Marcello (nulla di eccezionale nell'esecuzione) – scena finale dal “Sono andati? Fingevo di dormire. Ancora un buon Rodolfo e tecnicamente una buona Mimì. La Mimì di Francesca Rotondo è stata molto ben messa in voce (a parte uno strano modo nell’emissione delle note tenute) e quasi corretta musicalmente. Non mi ha entusiasmato l’interpretazione ed in modo particolarmente negativo la straziante e delicata pagina del “Sono andati” che precede la scena finale, dove il “poeta” Puccini ha “pennellato” un quadro musicale meraviglioso, è lunedì sera la “pittrice canora” è stata alquanto inespressiva; è vero che c’era solamente l’accompagnamento del pianoforte ed il giovane M° Carlo Negro probabilmente non ha ancora sentito le calde note che suggeriscono gli amori, ma purtroppo è stata un’aria troppo fredda. Il tenore coreano Shin Young-Hoon, a parte l’incertezza iniziale (comunque ben in voce) è andato in crescendo presentando un più che buon Rodolfo, certo ha ancora necessità di studio per smussare la voce con “piani” e l’uso della mezzavoce, e non chiudere (o oscurire) troppo gli acuti. La soprano Maria Russo, Musetta ha evidenziato le sue possibilità espressive solamente nei “forte”. Mi sono stupito che questo sia il frutto dei Masterclass con docenti quali Kabaiwanska, Battaglia, Mattiucci, Cuberli ecc.! Credo che un insegnamento mirato a dosare ed usare meglio questa bella e calda voce possa favorigli una carriera. Il Marcello del baritono Paolo Lovera è stato presentato correttamente da un onesto lavoratore con una buona voce, ma niente di più. L’accompagnamento pianistico del M° Carlo Negro è stato dovizioso non si è espresso al meglio nella non facile interpretazione di questa che appare facile (perché molto eseguita ed orecchiabile) musica Giacomo Puccini, dovendo anche sopperire ad alcune piccole imperfezioni musicali dei cantanti, e non avendo avuto il minimo “a solo” ove poter presentare una sua e sola performance. Insomma è stata una serata discreta con un Puccini un po’ non proprio messo a fuoco. Però ben vengano queste esecuzioni, altrimenti non si potrebbero incontrare cantanti nuovi (e non) e specialmente far “rodare” i futuri artisti. |
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