Ce l'ho anch'io

Mi chiamo Luciano;
son nato a Milano,
mi sono sposato e adesso sto qui,
in questo podere tra  Cesena e  Forlì.

Mia moglie Lucrezia
è scappata a Venezia,
per vivere ancora una storia d'amore.
Io sono rimasto, e faccio il pastore.

Produco formaggio, ovino e caprino,
so far la ricotta, so fare il tomino.
Lei spesso mi manca, ancora l'aspetto
e inganno l'attesa scannando un capretto.

Lo pelo, lo squarto, lo metto a frollare,
distendo la pelle per farla asciugare,
le corna le uso a ornare il berretto,
e in questa maniera finisco il capretto !

In certi momenti, mungendo caprette,
mi viene la voglia di stringer le tette
di qualche signora vestita alla moda,
e che sopratutto non abbia la coda !

Allora, con l'APE, io vado a Cesena;
è un viaggio, lo so, ma ne vale la pena:
ci sono a Cesena puttane albanesi,
rumene, polacche, perfino cinesi.

Ci son travestiti col seno di fuori,
ci sono puttane di tutti i colori !
Però non ho soldi, e ci vuole coraggio
a chieder se posso pagar col formaggio !

Così, molto spesso, ritorno all'ovile
ancora eccitato, e pieno di bile,
acchiappo la capra ch'è senza capretto,
la bacio sul muso e la porto nel letto !

Le tengo le corna, la prendo di spalle,
e lei con la coda mi scuote le palle.
Soltanto al mattino la lascio tornare
col resto del gregge, sul prato, a brucare.

Mi sveglio sul tardi, e quando io arrivo
la capra mi aspetta con sguardo lascivo,
e allora le dico: "Cos'è questa foia ?
sei solo una capra, e ti credi una troia !