Brividi Infuocati
scivolano come velluto rosso... dalla pelle al cuore
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Post n°63 pubblicato il 26 Dicembre 2014 da velluto_rosso.fuoco
La felicità può essere rimandata a
un chicco di melograno , spesso cosi
piccola da essere invisibile
all’occhio che non riesce a guardare lontano
Forse nessuno lo immagina ma il melograno
è chiamato frutto dei poeti e compare
in molte poesie da Carducci a Garcia Lorca…
semini rossi brillanti su labbra dipingono
in estasi divina dolcissimi baci,
e questo frutto riappare sulle tavole
anche in questi giorni di festa
per rallegrare la vista ed il cuore
tra i commensali e riempie di colore intenso
ciò che gli sta accanto
sensuale frutto di rosso antico passione ….
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Post n°62 pubblicato il 25 Dicembre 2014 da velluto_rosso.fuoco
Quest’anno Babbo Natale sembrerebbe annoiato
perché il suo vestito non è cambiato:
sempre rosso è il suo giaccone,
come pure il pantalone.
Prima piange e poi si sente infelice,
poi prende pennello e vernice
così cominciano le prove
per inventare tinte nuove.
Verde è il colore dell’abete;
gialle sono le stelle comete;
marrone è il colore della slitta;
nero l’interno della soffitta;
poi Babbo Natale si guarda allo specchio
e si vede brutto e vecchio.
Allora decide di rimettersi addosso
il suo vestito di colore rosso e si dice:
“Solo così, in fondo, in fondo
posso viaggiare intorno al mondo”.
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Post n°61 pubblicato il 05 Novembre 2014 da velluto_rosso.fuoco
La maggior parte dei sogni muoiono di morte lenta.
Sono concepiti in un momento di passione,
con la prospettiva di possibilità infinite,
ma spesso languono e non sono perseguiti
con la stessa intensità di quando hanno visto la luce.
Lentamente, sottilemente, un sogno diventa
sfuggente ed effimero……
Le persone che hanno perso i sogni
diventano pessimiste e ciniche ,
si arrendono facilmente….Si sentono come se
il tempo e la devozione spesi per inseguire
i loro sogni fossero sprecati….
Le cicatrici emotive durano per sempre e poi se si sogna da soli è solo un sogno ma se si sogna insieme è una realtà che ha inizio |
Post n°60 pubblicato il 01 Novembre 2014 da velluto_rosso.fuoco
I put a spell on you ( Ho fatto un incantesimo su di te ) I put a spell on you because you're mine You better stop the things that you do I ain't lyin', no, I ain't lyin' I just can't stand it babe The way you're always runnin' 'round I just can't stand it, the way you always put me down I put a spell on you because you're mine Ho fatto un incantesimo su di te perchè tu sei mio È meglio che smetti di fare le cose che fai
Non sto mentendo No! Non sto mentendo Tu lo sai che non lo sopporto
Tu corri in giro Tu lo sai meglio di me
Non lo sopporto che questo possa farmi male Ho fatto un incantesimo su di te perchè tu sei mio
Non importa chi sono. Non importa come mi chiamo. Potete chiamarmi Strega. La mia natura è quella. Da sempre, dal primo vagito, dal primo respiro di vita, dal primo calcio che ho tirato . Sono una di quelle persone che hanno fuoco in anima, sono una di quelle persone che hanno vista udito di gatto.... Ho il calore della luce, inquietudine di mare in tempesta, l'essere selvaggio di una tigre, ho i colori dei girasoli, della lavanda e pure dell'erba gramigna! Per cui sono strega. Sono strega fuori dalle righe, fuori dagli schemi, sono a_normale... sono io! Sono strega fiera dell' essere animale-donna-zingara Sono strega perché dico ciò che penso,non ho paura della parola pericolosa e immediata Sono Strega perché spesso dò fastidio alle Sante inquisizioni di questo strano millennio, di questo Medioevo di tribunali mediatici e apatici. Sono strega perché i roghi esistono ancora e io - prima o poi - potrei finirci dentro. Ah dimenticavo .....mi piacciono le zucche..... e i pipistrelli li trovo simpatici
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Post n°59 pubblicato il 17 Settembre 2014 da velluto_rosso.fuoco
Ciò che rendeva il momento unico e indimenticabile
era la sensazione del vento tra i capelli:
un tocco leggero che sapeva di libertà....
Mentre il viso scompariva, i capelli leggeri
si dividevano come se le dita separassero le ciocche,
e con un lungo tocco ne carezzavano giù fino alle punte.
Il vento padrone delle chiome le ghermiva con dispetto ,
senza fermagli e nastri mi voleva selvaggia, vera.
Quello scompiglio naturale, scomposto dava un’aria ribelle,
quell’aria prepotente arruffava la testa mentre il viso
prendeva l’aspetto tenero senza trucco pulita
con negli occhi la luce d’una semplicità nuova
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Inviato da: g.marsanomobili
il 19/01/2015 alle 08:37
Inviato da: velluto_rosso.fuoco
il 05/08/2014 alle 16:20
Inviato da: Cuoio.e.Tabacco
il 05/08/2014 alle 14:34
Inviato da: Nepenthe
il 14/07/2014 alle 12:44
Inviato da: velluto_rosso.fuoco
il 28/06/2014 alle 22:18