Creato da brokeback_stories il 15/02/2006
Il luogo dei ricordi più intensi. Ognuno che ha vissuto una storia simile, di qualsiasi genere essa sia, è il benvenuto. Questo è il vostro spazio dove pubblicare i vostri ricordi da condividere insieme e ritrovarsi ancora per una volta insieme.

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Sempre da clubclassic.net ... Un racconto per Voi

Post n°5 pubblicato il 15 Febbraio 2006 da brokeback_stories

LE FOTO DIMENTICATE   

Mi guardavo allo specchio con soddisfazione mista a nervosismo. Ancora una
volta avevo fatto le cose per bene. Approfittando dell'assenza di mia moglie
e dei figli, avevo saccheggiato il guardaroba intimo femminile provando e
riprovando gli indumenti che io stesso avevo regalato con lo scopo implicito
di poterli usare su di me. Ora davanti allo specchio c'era una creatura
aliena, cui pizzi e sete stavano decisamente bene ma dal quale traspariva un
viso che neanche il trucco pesante poteva trasformare in quello di una
creatura femminile. Che rabbia, dover vivere nei panni di un uomo! Che
rabbia dover solo fantasticare avventure erotiche con altri uomini,
immaginando di conquistarli in guepiere e calze di seta. La verità era
semplicemente disarmante: ero e rimanevo il classico uomo col vizio segreto
e saltuario del travestimento e con il desiderio di vivere una storia con un
uomo. Il classico padre di famiglia i cui impegni a malapena riuscivano a
trovare spazio per comprare di corsa perizoma e smalti, con la scusa del
regalo alla moglie.
Scattai delle foto esplicite e cercai di riversarle sul computer portatile e
rimisi tutto a posto, tornando agli abituali vestiti da uomo.
Il giorno dopo portai il portatile con me per utilizzare alcuni dati per
esigenze di ufficio. Lavorai alacremente dimenticando completamente il
pericoloso contenuto rimasto all'interno dell'elaboratore. Il mio
capoufficio mi chiese di poter consultare l'archivio dati durante la pausa
di pranzo e io acconsentì, dedicando i miei pensieri alla mensa e a una
simpatica collega che mi intrigava con il suo sorriso.
Il tuffo al cuore arrivò improvviso, durante il caffé. Iniziai a sudare e a
tremare, lasciai tutto e corsi su verso l'ufficio. Entrai di corsa
e.......il mio capo mi guardò con occhi attoniti, rosso in viso e incapace
di parlare. Una rapida occhiata al monitor mi tolse ogni residuo di dubbio.
La mia bocca truccata volgarmente campeggiava in una posizione lasciva che
non ammetteva dubbi.
Non riuscì a dire nulla. Mi uscì uno "scusa" e le mie mani afferrarono il
computer per chiuderne l'imbarazzante contenuto. Ugo, (questo il nome del
capo) si alzò senza dire una parola e si allontanò lasciandomi come il
peggior verme della terra.
Non sapevo cosa fare. Firmai un permesso e decisi di tornare a casa prima.
Immaginavo già il licenziamento. Passai una notte infernale, macerandomi
nella vergogna e impossibilitato a confessare anche una sola virgola a mia
moglie. Maledissi il mio "vizietto" ma non servì ad alleviare il terrore per
le conseguenze.
Il giorno seguente evitai in tutti i modi di incrociare lo sguardo di Ugo.
Il suo fisico grosso e decisamente abbondante non poteva passare inosservato
ma io decisi di cancellarlo dalla mia vista. E lui mi evitò con altrettanta
cura.
Fu durante la pausa pranzo che la mia vita cambiò improvvisamente.
Rimasi chiuso in stanza, facendo finta di lavorare, e solo all'ultimo minuto
mi accorsi di Ugo, tornato anzitempo dalla mensa.
Mi guardò con occhio nervoso e i suoi movimenti tradirono imbarazzo.
"Sono tornato per parlarti di cose molto private."
Lo guardai con terrore. Era giunto il momento del licenziamento, pensai!
"Volevo dirti che non devi preoccuparti....." Improvvisamente le nebbie
sembrarono diradarsi!
"Sai, quelle foto.....io le ho trovate.....molto belle".
Ero più confuso di prima. Cosa stava dicendo il mio capo? Lui aveva
apprezzato le mie immagini in guepiere?
"Volevo chiederti se ....posso....invitarti a cena a casa mia?"
Lo guardai ancora più confuso. Non riuscì a mettere insieme un pensiero
decente ma senza volerlo dissi: "sì, certo."
La sera dopo suonai al citofono con tutta l'ansia che potevo avere in corpo.
Ci avevo riflettutto tutta la notte e tutto il giorno: quello che stava per
travolgermi si era trasformata nella prima occasione della mia vita di
vivere un'avventura con un uomo. Avevo pensato alle mie fantasie, nelle
quali venivo strapazzato da culturisti depilati e pieni di muscoli, e le
avevo confrontate con quello che mi aspettava. Un uomo di mezza età,
decisamente irsuto e con una pancia prominente che confermava la sua
pinguedine. Eppure ero emozionato per questa stranissima opportunità.
Salì le scale con le gambe molli e trovai Ugo ad aspettarmi sulla porta. Mi
saluto con enfasi e mi colse di sorpresa baciandomi sulle guance.
Mi fece accomodare e fu bravissimo a stemperare la tensione, parlando del
più e del meno e alludendo in modo elegante alle immagini. Poi mi fece
accomodare al tavolo e mi sorpresa con una cena molto squisita. Abbondammo
con il vino e la mia tensione svaniva sempre più di fronte al suo
interessamento. Poi, versò champagne in due flute e mi chiese di brindare ma
quando stavo per portare il bicchiere alla bocca mi chiese di incrociarlo a
mo' di fidanzatini. Io sorrisi imbarazzato e accettai e bevemmo in quella
strana posizione. Fu un attimo....ci guardammo negli occhi e lui decise di
rendere reale le mille fantasie che avevo covato negli anni. La sua bocca si
incollò alla mia e io non riuscì ad opporre resistenza. Anzi, mi lasciai
andare per ricevere dentro di me la sua lingua che mi esplorava con
impazienza. Una sua mano si strinse sulla mia vita mentre l'altra si
avvinghiò al mio collo e anche io eseguì gli stessi movimenti per
permettergli di stare più comodo. Non so come finimmo sdraiati sul divani
con la sua lingua che limonava dentro la mia bocca e un'estasi che cresceva
forte in me. Mi sentivo al settimo cielo, le paure erano scomparse e ora
stava uscendo prepotente il mio lato femminile. Senza rendermi conto iniziai
a sospirare e a mugolare con un tono di voce più alto. Non sembrava neanche
la mia voce! Le mie mani ora palpavano il suo fondoschiena e armeggiavano
con la zip dei suoi pantaloni. In pochi minuti tutto era cambiato. Lui non
era più il mio capoufficio obeso e irsuto che mai e poi mai avrei inserito
nelle mie fantasie. Ora era il mio amante fantastico che mi toccava dovunque
e mi riempiva di parole oscene e la sua pancia era diventata tremendamente
arrapante. Le mie dita accarezzavano con voglia il suo petto villoso e mai e
poi mai avrei immaginato di eccitarmi al solo tatto di quel tappeto di peli.
Poi finalmente trovai il coraggio di toccare il suo cazzo liberandolo dalle
sue mutandine. Mi sorpresi a desiderare il suo profumo intriso degli umori
più svariati e quando le mia dita lo strinsero mi accorsi della sua notevole
grandezza.
Fu lui a troncare l'ultima esitazione. "Dai succhiamelo come sa fare una
troia". Le sue parole mi incitarono ancora di più e la sua mano si appoggiò
sulla mia testa spingendola sul glande. Lo presi in bocca e quasi svenni per
l'emozione di avere nella mia cavità orale un palo di carne pulsante che
subito mi regalò gocce di sperma miste a tracce di urina. Quell'odore forte
inebriò i miei sensi e la mia bocca finalmente iniziò quel pompino che tante
volte avevo mimato con falli di plastica. Anche lui però non volle essere da
meno e si avventò sul mio cazzo con altrettanta foia. In pochi attimi
eravamo liberi dei nostri indumenti e il nostro 69 si concluse con una
reciproca eiaculazione che ci lasciò entrambi spossati. Ci riprendemmo
giusto il tempo per spostarci a letto. Sotto le lenzuola ci abbracciammo e
mi ritrovai quasi automaticamente a giocare il ruolo femminile. Mi facevo
coccolare e sussurravo paroline dolci e idiote, come una fidanzatina. Le
nostre reciproche mogli erano lontane anni luce dal nostro desiderio.
Passammo la notte a fare sesso. Il suo grosso membro entrò nel mio buchino
vergine con estrema facilità ma lui non volle ricevere lo stesso
trattamento. Voleva essere l'uomo della coppia e io gli fui grato per
questo. Mi lasciai cavalcare da lui e a ogni affondo lo trovavo più bello.
Mi sentivo sempre più femmine tra le sue braccia, il mio corpo depilato
cercava il contatto del suo fisico irsuto e la sua prominente pancia era
diventata un'altra parte che stuzzicava la mia sensualità.
La notte ci colse sfiniti. Alle due di notte dovetti rientrare a casa per
riprendere la mia vita normale. Ma dentro di me non ero più lo stesso.
Quella sera era nata "Lina".
Nei mesi seguenti io e Ugo diventammo amanti e con lui finalmente riuscì a
mettere in pratica la mia passione per il travestimento. Ero la sua troia e
la sua micetta vogliosa, mi riempiva di regali e in poco tempo avevo un
guardaroba degno di una principessa. Ci divertivamo ad andare in giro per
negozi con la scusa di acquistare regali per le nostre mogli: mi viziò
arrivando a regalarmi perfino anelli con pietre preziose, che poi io
indossavo durante le nostre serate amorose. E arrivammo perfino a rischiare
gli atti osceni in luogo pubblico, quando decisi di farli un pompino
inginocchiato sotto la sua scrivania o chiusi dentro a bagno pubblico. Ora
stiamo pensando di organizzare un finto viaggio di lavoro per fare una
vacanza da soli. Ugo mi ha comprato già alcune guepiere che ovviamente non
rinuncerò a indossare durante il viaggio e nella borsa ho già messo
parrucche e cosmetici, e scarpe dal tacco altissimo. Per una settimana sarò
la sua amante 24 ore al giorno e non posso fare a meno di ringraziare quelle
foto dimenticate sul computer.

 
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volandfarm
volandfarm il 25/03/09 alle 05:41 via WEB
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