Post n°3653 pubblicato il
18 Luglio 2006 da
ragazzainterrotta77
Sei la terra e la morte.
La tua stagione è il buio e il silenzio.
Non vive
cosa che più di te
sia remota dall'alba.
Quando sembri destarti
sei soltanto dolore,
l'hai negli occhi e nel sangue
ma tu non senti.
Vivi come vive una pietra,
come la terra dura.
E ti vestono sogni
movimenti singulti che tu ignori.
Il dolore come l'acqua di un lago
trepida e ti circonda.
Sono cerchi sull'acqua.
Tu li lasci svanire.
Sei la terra e la morte.
C. Pavese.
![](http://digilander.libero.it/Stefania_77/9f5a32241e275bd2.jpg)
E vorrei davvero diventare pietra.
Per non venirti a cercare
Restando muta a guardare
Neanche provando a smacchiarmi il tuo silenzio che mi rimbalza nei timpani e mi scoppia in testa
Restando
Il formicolio delle mani
troppo inutilizzate
troppo pesanti
lo sguardo assente e il sangue che pulsa
unico mentore
io non ti uso come toppa,
io non ti confondo, io non ti cerco, io non ti scappo. Solo voglio essere pietra per farmi impermeabile a ciò che mi brucia intorno, alla tua passività, e alla tua voce appena assaggiata che brucia l'opportunità di starsene zitti a capire, e alle gambe che battono, e alla tua strafottente soddisfazzione, e al tuo profumo che mi casca addosso come una squallida difesa fino a graffiarne il respiro, lastricando anima, cremando complicità e silenzio indiscreto
e a questo istante che se ne va sbiadendo
sempre di più.
Per questo voglio essere pietra, così mi scivolerai sopra senza farmi male e potrai pensare tutto quello che vorrai
che io non ti sentirò.
![](http://kent.altervista.org/_altervista_ht/Kent0250.jpg)