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una favola moderna...

Post n°411 pubblicato il 12 Ottobre 2014 da Butturfly66

L’amore è il sentimento in assoluto più nobile ed universale, quello capace di cambiare il mondo se soltanto non fossimo preda dell’egoismo… Le sue mille e delicate sfumature, ce lo presentano diverso nella forma, ma sempre uguale nella forza che riesce a sprigionare… L'altro giorno mi trovavo ad un matrimonio e come commensali mi sono ritrovata con persone fino a quel momento a me sconosciute….È bastato poco, ed abbiamo amabilmente iniziato a familiarizzare… Si trattava di una coppia con un bellissimo bambino e la sorella di lei… All’inizio, complici gli antipasti da dividere, solite domande per rompere il ghiaccio, fin che come spesso accade quando ci sono bimbi piccoli si inizia a parlare di loro e  così, con naturalezza ed una serenità che mi hanno  piacevolmente impressionata, mi è stata raccontata una storia che sa di favola (se alle favole ci credete) con tutti gli ingredienti per renderla meritevole di essere conosciuta… Tutto ha avuto inizio qualche anno fa, quando una giovane coppia dopo essersi sposata decide di allargare la famiglia… Il tempo passava, ma la cicogna non si fermava davanti casa passando oltre…Trascorsi alcuni anni e resisi conto che mai avrebbero avuto la gioia di un figlio da loro concepito, decidono non di provare l’inseminazione artificiale, ma di rivolgersi ad un organizzazione per accedere all’adozione... Inizia per entrambi una trafila lunga e dolorosa, in cui documenti, analisi, perizie, si susseguivano incalzanti… Accadeva così che mancasse sempre qualcosa  e che i tempi si dilatassero, ma la forza di volontà era più forte e l’amore che univa la coppia (e che io ho visto nei loro occhi)  supportata anche dai loro familiari dava loro un immenso coraggio… La burocrazia, li aveva messi davanti ad interminabili prove (per quel che riguarda l’adozione in Italia) per cui decidono di rivolgersi altrove, e  più precisamente in Russia… È così che circa tre anni fa partono, dopo aver visto una foto, (non prima d’aver espletato le pratiche che li al contrario dell’Italia sono un po più semplici e celeri) essersi riempiti il portafoglio, (perché ho scoperto dato che ne ero all’oscuro che hanno pagato) ed aver mandato in precedenza foto personali e della famiglia… Il luogo distante circa 300km da Mosca, ospitava un orfanotrofio in cui tantissimi piccoli aspettavano di essere affidati ad una mamma ed un papà… Quando lo videro per la prima volta, mi hanno detto il cuore batteva all’impazzata, che avrebbero voluto abbracciarlo, portandolo subito via da quel luogo sterile e freddo come il clima, ma le cose andavano fatte poco per volta e questo lo compresero ben presto, parlando con i responsabili della struttura... Del bimbo seppero la triste storia, (simile a dire il vero a tanti altri  piccoli ospiti) attraverso i racconti del personale… Nato da una ragazza madre, venne ben presto rifiutato per un handicap… Loro erano consci che il bambino era malato, che avrebbe avuto bisogno di cure particolari, ma niente li dissuase dal volerlo portare via da li, lo sentivano già come loro… Sono stati lunghi mesi di viaggi avanti ed indietro, in cui il bambino imparava a conoscerli, sempre però all’interno della struttura e comunicando soltanto a gesti… A febbraio, finalmente ottenuto il nullaosta, tutti e tre sono partiti alla volta della Sardegna… L’emozione, era centuplicata dal timore di non sapere come fare, di non sapere come comunicare soprattutto perché, il bambino sapevano non aveva mai parlato… Al sentire quelle parole ho avuto un lieve sussulto, perché con noi a tavola parlava e lo faceva con un italiano abbastanza fluente…  E’ bastato un attimo, ed ho compreso che il trauma subito per l’abbandono ed il contesto in cui era cresciuto, per paura lo aveva portato a non parlare, malgrado ne fosse capace... Descrivervelo viene facile, perche gli sono stata accanto per buona parte del ricevimento… Un bellissimo bambino biondo e con gli occhi azzurri, che ha iniziato seppur con difficoltà la prima elementare e che assomiglia ad entrambi i genitori... Anche qui con mia sorpresa, ho scoperto che le foto da loro inviate appena presentata la domanda, erano servite per trovare un bimbo che avesse le loro stesse caratteristiche… Col senno del poi, ho pensato che hanno voluto raccontarmi la loro storia  aprendomi il loro cuore, forse perché hanno letto nei miei occhi il piacere di vedere una famiglia unita e amorevole…  E questo accadeva mentre io ed i miei familiari eravamo  rapiti da tutto quello che avevamo sentito e visto… Si dice che ogni favola ha una morale e quella  in ciò che vi ho raccontato io, è l’emblema assoluto di come l’amore non ha confini,supera ogni ostacolo, è generoso, disinteressato, unisca i popoli e doni felicità a chi fino a poco prima aveva vissuto in solitudine e tristezza… Un ultima cosa se mi permettete, i figli non sono di chi li concepisce, ma di chi li cresce amandoli…

 
 
 
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Un blog di: Butturfly66
Data di creazione: 23/01/2010
 

 

 

 

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