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SIM

Post n°288 pubblicato il 14 Gennaio 2009 da newtonpro
Foto di newtonpro


Ma la sim di un telefono che cosa è, come è fatta? Poche sono le persone che si fanno tali domande; come per molte che usano il computer e ignorano il contenuto tale per atteggiamento per i telefononi. Siccome io non saprei spiegare meglio prendo tale e quale la descrizione di Wikipedia.

Il subscriber's identity module (modulo d'identità del sottoscrittore), in sigla SIM, è un piccolo chip programmabile (più precisamente, una particolare Smart card) al quale è associato un numero seriale che sui sistemi informativi di un operatore telefonico consente di risalire a un determinato cliente dei propri servizi di telefonia mobile. In rete, tale numero seriale è collegato a uno più numeri MSISDN, ovverosia numeri di telefono, dati e fax. La SIM (al femminile secondo l'uso che se ne è diffuso in lingua italiana) può inoltre contenere una rubrica telefonica e dei messaggi di testo, in un numero dipendente dalla sua capienza.
Le SIM recenti misurano 15×25 mm e hanno un angolo smussato che serve
per capire la giusta posizione di inserimento nell'apparecchio che la
ospita, di solito un telefonino, ma ultimamente a anche altri dispositivi quali i palmari, ed alcuni modelli di computer portatili, Tablet PC e UMPC
ne prevedono l'uso. A differenza di queste le prime schede erano
incapsulate in una tessera di plastica piatta della grandezza di una carta di credito e venivano completamente inserite negli apparecchi e avevano una tensione di lavoro di 5 V.
Tramite dei contatti elettrici (che oggi lavorano a 3,3 V) avviene uno
scambio di informazioni con l'apparecchio che la ospita. Generalmente
il suo alloggiamento è tra il corpo del telefono e la batteria,
un gancio scorrevole ne consente il bloccaggio; questo consente
l'accesso alla SIM solo dopo aver rimosso la batteria. Nei primi
telefonini essa era estraibile dal basso e quindi poteva essere
facilmente sottratta al proprietario.
La SIM non contiene il proprio numero telefonico, che in realtà è associato al seriale IMSI
in rete. Alcuni operatori (Vodafone in Italia sia per privati che per
aziende) offrono la possibilità di avere una SIM aggiuntiva con lo
stesso numero telefonico: non si tratta di una SIM-clone, bensì di una
SIM con IMSI (numero seriale) diverso; una delle due è configurata come
slave e un'altra come master al fine di stabilire quale debba ricevere per prima le telefonate. Tale servizio è utile ad esempio se ci si collega ad Internet attraverso una connect card
all'interno di un computer portatile e, volendo possedere una sola
utenza, non si vuole ogni volta spostare la SIM dal proprio telefono
cellulare alla connect card e viceversa. Oltre al numero di contatti
(nome, numeri di telefono) memorizzabili, sulla SIM sono consentiti
parecchi servizi accessori, spesso a pagamento, forniti dall'operatore
di telefonia mobile.
Su ogni carta SIM, può essere impostato un codice PIN
(Personal Identification Number) in modo che deve essere digitato ogni
volta che si accende l'apparecchio per abilitare l'uso della stessa.
Questo codice è composto da cifre (almeno 4) ed è deciso dal
proprietario della scheda, che può modificare quello predefinito con
cui la scheda gli è stata venduta. Dopo 3 tentativi errati di inserire
il codice, la tessera si blocca. Per essere sbloccata va inserito un
ulteriore codice, il PIN Unblocking Key o PUK,
rilasciato dal venditore al momento della stipula del contratto. È
sempre meglio conservare tale codice in un posto sicuro. Nel caso anche
quest'operazione fallisca si deve portare la SIM in un centro
convenzionato con l'operatore che l'ha rilasciata per farsela
sbloccare, o , in alcuni casi, cambiare la scheda stessa (a pagamento).
Questo meccanismo è stato introdotto per rendere difficile la vita ai
ladri ma con un PC e dei programmi appositi reperibili su internet è
possibile aggirare abbastanza facilmente questo ostacolo. Recentemente
molti cellulari possiedono una funzionalità che inibisce l'uso dello
stesso in caso di SIM diversa da quella inserita, e a ogni accensione
riconosce se la scheda è quella del proprietario, senza chiedere il
codice. Ma anche questo blocco è aggirabile con un PC e programmi
appositi. La SIM contiene anche menu nascosti (e pertanto non fruibili
dall'utente) che consentono a tecnici specializzati, una volta
attivati, di avere maggiori informazioni su come l'apparecchio, in cui
la SIM è inserita, comunica con la rete del gestore. In alcuni telefoni
si può accedere a queste informazioni inserendo delle stringe numeriche
in stand-by. Tramite questi dati si può capire la potenza del segnale
(espressa in dB) , l'ID della cella e dell'area in cui ci si trova, ecc.
Le SIM inizialmente in circolazione contenevano 0,5, 1 e 2 kilobytes
di memoria, ma le più vecchie tuttora diffuse (risalenti al 1998/1999)
sono da 8 kb (dotate di 120 posizioni in rubrica e 10 sms
memorizzabili); le altre sono esponenti del numero 2: 16 k, 32 k, 64 k,
128 k fino alle più recenti 256 k, nate per i telefoni cellulari con
tecnologia DVB-H.
Lo spazio a disposizione per la rubrica e gli sms è cresciuto
esponenzialmente col passare del tempo, ma il massimo che si può
trovare sono 250 posizioni di rubrica e 30 sms memorizzabili, per il
fatto che tutti i telefoni in vendita al giorno d'oggi possiedono della
memoria interna per queste funzioni.

Come dalla foto allegata, la SIM è quasi tutta plastica, il microchip è esattamente dietro ai contatti elettrici. Il dispositivo non si vede perchè è coperto da una goccia di resina nera e, così, non si vede il piccolo quadrato di silicio collegato alle piazzole dorate. il disegno dei contatti elettrici di solito inganna ma i contatti veri sono sei: positivo (+3V) e negativo (massa) di alimentazione, uno per la trasmissione e uno per la ricezione dei dati e due per la gestione dei flussi di dati. Come si intuisce il sistema di comunicazione fra SIM e cellulare è del tipo seriale, intrinsecamente lenta: lo si capisce subito perchè per poter utilizzare le funzioni della SIM è necessario attendere un po' di tempo dopo l'accensione del cellulare.

 
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