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Festa per il caro amico Commodore 64,

Post n°449 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da carinci
 

Festa per il caro amico Commodore 64,
il computer più venduto del mondo

 

di Vincenza De Iudicibus

ROMA (9 dicembre) – Il Commodore 64 è molto più di un computer. Lo sanno i milioni di appassionati che, in tutto il mondo, ricordano con nostalgia la familiare macchina di colore beige, che fece il suo ingresso nel mercato americano alla fine del 1982 per poi conoscere una rapida diffusione anche nel Vecchio Continente. Navigando in rete si scopre che tanti di quei ragazzi degli anni Ottanta, che magari avevano convinto i propri genitori ad acquistare il C64 a rate, ancora oggi hanno impresso nella mente ogni dettaglio dell’affascinante macchina: dai suoi giochi storici come Super Mario ai comandi in linguaggio Basic come il “SYS64738”, diventato oggi nickname prediletto degli internauti più nostalgici.

Un computer da Guinness. Il C64, che lunedì compie 25 anni, resiste ancora nel Guinness dei primati come il computer più venduto della storia: 17 milioni di pezzi acquistati in tutto il mondo. «Fu davvero il computer adatto per quei tempi», ha spiegato Jack Tramiel, fondatore della Commodore e padre del C64, un polacco trasferitosi negli Usa dopo la seconda guerra mondiale e che prima di creare il suo gioiello riparava macchine per scrivere, che lunedì inaugurerà a Mountain View (in California) un museo dedicato al suo gioiello, per festeggiarne il quarto di secolo.

L’informatica a portata di tutti. Con una memoria di 64 Kilobytes (enorme per quell’epoca ma irrisoria se paragonata, oggi, a quella di un qualsiasi dispositivo elettronico) e un costo di 595 dollari (660mila lire in Italia), il C64 si presentava come il computer per le famiglie. Il prezzo, per molti ancora proibitivo, era tuttavia competitivo rispetto a quello dei computer già presenti sul mercato come l’Atari, che costava il triplo. A corredare la macchina c’era poi un catalogo di diecimila programmi, tra i quali tanti giochi ancora oggi famosi. Ma la forza del C64 era anche quella di utilizzare un linguaggio, il Basic, che consentiva di creare programmi in autonomia. La carriera di tanti programmatori, anche italiani, iniziò così con la creazione di giochi per il C64.

La conquista del mercato. Venduto nei grandi magazzini, nei discount e nei negozi di giocattoli, il Commodor 64 conquistò presto il mercato. A renderlo vincente era anche la semplicità di utilizzo, di gran lunga superiore rispetto a quella dei suoi predecessori (il PET e il VIC-20) e dei computer concorrenti. Inoltre, nel 1983 la Commodore offrì negli Stati Uniti un incentivo di 100 dollari per l’acquisto di un C64 ritirando un qualsiasi computer o una console per videogiochi. Tattica che fece schizzare ulteriormente le vendite, arrivate a 10 milioni di macchine già nel 1986.

Cassette e Floppy disk. La sola memoria disponibile inizialmente per il C64 era quella a cassette magnetiche, le comuni cassette audio. L’unità a cassette (Datassette C2N) era però piuttosto lenta: se non era ben pulita poteva capitare, dopo lunghe attese, di veder comparire sullo schermo la scritta Load error, un errore nel caricamento che obbligava a ripetere l’intera procedura. Dal Datassette si passò poi al floppy disk drive 1541, che rendeva possibile formattare un floppy e, nello stesso tempo, continuare a scrivere il proprio programma. Il tutto sembra ovviamente obsoleto rispetto alle moderne tecniche di memoria. Ma erano anche la manualità e i piccoli intoppi a rendere magico l’utilizzo del C64. Lo ricordano per questo con nostalgia artisti come gli Articolo 31 nel brano C64 vs Pc (2003): «Lo attaccavi al televisore ore e ore a caricare giochi dal registratore. La grafica mancava di definizione, ma la sostituiva l'immaginazione».

Siti, fan club e C64 Orchestra. La nostalgia del Commodore 64 è forte ancora oggi; sono migliaia, in rete, i siti e i fan club dedicati alla macchina, tra i quali Commodore 64 Italia, Ready64 e C64. Quasi tutti i giochi del Commodore sono inoltre disponibili, ancora oggi, grazie a emulatori che permettono di farli girare anche sulle macchine moderne. Tra i più conosciuti Vice, Power64. Copie, che il sito sostiene autorizzate, di giochi originali inglesi, si trovano invece su edicola 64.

La voce del Commodore. E c’è anche chi ha fatto del Commodore 64, grazie all'avanzato chip sonoro installato, una vera e propria arte: un gruppo rock danese, i Press play on tape, formato da sei ingegneri elettronici, usa le basi musicali dei giochi per le proprie canzoni. Mentre Rob Kramer, un musicista olandese, nel 2006 ha fondato una vera e propria orchestra: «Le musiche dei giochi del Commodore 64 erano ipnotiche e piene di tensione - ha spiegato - ti rimanevano in testa indelebilmente. Così mi è venuto in mente di creare un’orchestra che le suonasse». La “C64 Orchestra” è oggi una realtà: dodici elementi che si esibiscono regolarmente a festival musicali e rassegne suonando composizioni basate sulle musiche dei giochi (alcuni dei maggiori successi si possono ascoltare su MySpace, con titoli come Commando o International Karate.

Fu il pc con il quale crebbero i ragazzi degli anni Ottanta
Del "C64", in undici anni, furono venduti diciassette milioni di modelli Buon compleanno al Commodore
25 anni per il primo computer al mondo
di LUIGI BIGNAMI
BBuon compleanno al Commodorebr25 anni per il primo computer al mondo/B
PER milioni di ragazzi che crebbero negli Anni Ottanta il primo computer fu il Commodore 64. "C'era qualcosa di magico in quello strumento a partire dalla tastiera, fino ad arrivare alla stampante che si collegava ad essa e, almeno inizialmente, ai pochi giochi creati apposta per il computer", spiega Andreas Wallstrom, svedese che ha dato vita al sito C64.com per celebrare i 25 anni di vita del computer che primo di tutti gli altri è entrato nelle case di molte famiglie. Nel sito, oggi, si possono provare i giochi con i quali ci si poteva divertire con il Commodore 64.

Tra il 1982, anno in cui venne immesso sul mercato mondiale, e il 1993, vennero venduti 17 milioni di C64. Stando al Libro dei Record risulta essere il computer più venduto al mondo. La sua potenza si limitava a 64 chilobytes, nulla rispetto ai computer di oggi ma una potenza nel 1982. Di più: era accompagnato da giochi che si svilupparono in qualità e numero con il passare del tempo e aveva un prezzo relativamente abbordabile. Nei negozi lo si trovava attorno ai 595 dollari. Poiché tolti i costi di progettazione il computer costava realmente non più di 140 dollari, permetteva un lauto margine di guadagno che permise gli ulteriori sviluppi.

"Fu davvero il computer adatto per quei tempi. Penetrò nelle famiglie che iniziarono a capire le potenzialità dei calcolatori", ha spiegato Jack Tramiel, fondatore della Commodore, il quale lunedì prossimo inaugurerà un museo dedicato al C64 a Mountain View, California (Usa). La sua diffusione comunque, la si deve anche grazie alla metodica distribuzione della console, che si poteva trovare anche nei supermercati e nei negozi per giocattoli.


La fortuna del C64 è da imputare alla semplicità di utilizzo che era molto superiore ai due concorrenti che ebbero ben poca fortuna, il PET e il VIC-20. Nel 1984 la Commodore fece un restyling e lo rimpiazzò con il Commodore Plus/4 più ricco di colori e con un software più elaborato. La vera chiave di volta fu però il Commodore 128, che ebbe anch'esso un notevole successo per un insieme di caratteristiche che venivano richiesti ai nuovi computer. Ma a partire dalla fine degli anni Ottanta le vendite iniziarono a declinare rovinosamente, tant'è che nel 1991 la Commodore liberò completamente i magazzini di tutte le macchine che le erano rimaste.

Nel 2004 la Commodore è tornata sul mercato con nuove macchine dedicate ai giochi, ma certamente non ha più quel ruolo leader che ebbe un quarto di secolo fa. E oggi, a distanza di 25 anni dalla nascita ufficiale Commodore 64 ha ancora un gran numero di appassionati, molti dei quali si dedicano alla scrittura di nuovi giochi.

(8 dicembre 2007)

 
 
 
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