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IL GOVERNO BERLUSCONI DICHIARA GUERRA AI CITTADINI CAMPANI

Post n°517 pubblicato il 22 Maggio 2008 da carinci
 

Prepariamoci al peggio!

IL GOVERNO BERLUSCONI DICHIARA GUERRA AI CITTADINI CAMPANI
 
Il primo Consiglio dei Ministri del quarto governo guidato dal neoduce  Berlusconi, insediatosi "simbolicamente" (ossia demagogicamente) nella città di Napoli, ha varato una serie di decreti ministeriali di segno eccezionale, sotto la spinta e la "spada di Damocle" esercitata da alcune contraddizioni che sono state dipinte e raffigurate dalla propaganda di regime come  "drammatiche emergenze" di natura sociale, ambientale, sanitaria e di ordine pubblico, costruite ad arte dai media e dalle forze politiche di governo.
In pratica, è stata annunciata una linea estremamente dura per affrontare in modo drastico e radicale talune questioni problematiche quali lo smaltimento dei rifiuti a Napoli e in Campania, e il tema della "sicurezza", alimentato e gonfiato da un'infame campagna mediatica di stampo xenofobo, se non addirittura razzista, che ha contribuito non poco ad istigare la popolazione italiana ad un sentimento di odio razziale rivolto in particolare contro le comunità Rom ed altri gruppi etnici migranti e presenti sul nostro territorio.
Sul versante dei rifiuti è stato compiuto un vero e proprio salto di qualità nella strategia da mettere in campo, ovvero un pauroso balzo strategico-organizzativo che sancirà il passaggio da una gestione repressiva di natura ordinaria, condotta finora dalle forze di polizia deputate all'opera di repressione interna, ossia quelle istituzioni delegate alla normale amministrazione dell'ordine pubblico, ad un'azione gestita direttamente dalle forze armate, come se si trattasse di un'operazione di tipo bellico da attuare all'interno del paese.
Infatti, la designazione di Guido Bertolaso, rilanciato alla grande nella veste di capo della Protezione civile nazionale, scelto per affiancare la Presidenza del Consiglio, vale a dire lo stesso Berlusconi, che si assume in tal modo la diretta responsabilità politica del problema, procede proprio nel senso di un'impostazione in chiave militarista della risoluzione della "emergenza rifiuti" in Campania.
Inoltre, i siti individuati come discariche per lo smaltimento dell'immondizia saranno dichiarati "aree di interesse strategico nazionale", vale a dire zone strettamente militari, per cui saranno presidiate e sorvegliate direttamente dalle forze armate.
In tale contesto sarà applicata come misura deterrente una legislazione punitiva alquanto dura, di stampo quasi draconiano, che sarà in qualche modo adeguata e coerente rispetto ai provvedimenti annunciati, per cui potranno essere comminate addirittura sanzioni carcerarie molto severe ai danni di eventuali iniziative di lotta intraprese da parte di semplici cittadini che decideranno di manifestare e di opporsi alle scelte adottate dal governo Berlusconi. Il quale si preannuncia come un esecutivo di "lacrime e sangue". 
In poche parole, le proteste e i dissensi prima legittimi, saranno trattati e perseguiti alla stregua di veri e propri reati penali.
Tutto ciò determinerà e significherà una cosa sola: uno stato di guerra civile permanente in Campania. Prepariamoci al peggio...

 
 
 

Post N° 516

Post n°516 pubblicato il 13 Maggio 2008 da carinci
 
Tag: CASTA

Guai a chi tocca la casta.
Allora, riassumendo: i giornalisti non devono parlare in TV dei politici e delle loro malefatte, altrimenti fanno un uso "criminoso" del mezzo televisivo. Possono scrivere tutti i libri che vogliono - tanto la gente legge al massimo il Corriere delo Sport o la Gazzetta dello Sport - ma non si azzardino a parlare in TV perché hai visto mai che, durante una pausa pubblicitaria del "Grande Fratello" o di "Amici di Maria De Filippi", qualcuno cambia inavvertitamente canale e sente quello che hanno da dire.
I magistrati, invece, possono indagare su chi vogliono. Possono sbattere in carcere un cardiochirurgo che ha salvato la vita a decine di bambini, o un banchiere d'assalto, ma guai anche solo a pensare di perseguire un politico. Diventano subito dei pericolosi sovversivi, e qui non c'è destra o sinistra che tenga: sia che indaghi su Mastella, D'Alema e Fassino, sia che indaghi su Berlusconi, Previti e Dell'Utri, il magistrato viene immediatamente delegittimato, privato dell'inchiesta e poi rimosso.
Qui non c'entrano Prodi e Berlusconi, Centrodestra o Centrosinistra. Quando qualcuno va a ravanare fra i suoi panni sporchi, la Casta fa fronte comune.
Che abbia ragione Beppe Grillo? Chi controlla il potere?
Magistratura e Informazione.
I paesi che controllano entrambe sono dittature.
Una delle prime cose che fará questo governo é rendere illegittime le intercettazioni telefoniche.
Si accettano scommesse.

 
 
 

Post N° 515

Post n°515 pubblicato il 12 Maggio 2008 da carinci
 





















foto di Umberto Pizzi
 

Notizia del 12 maggio 2008 - 12:22
Branko, uomo di "Berlusca"

Novello
Rasputin del premier in carica, l'astrologo istriano è l'asso nella
manica delle decisioni di Silvio, che non fa un passo senza consultarlo





La sera precedente i risultati del ballottaggio per la poltrona di sindaco di Roma Branko, ospite de Le Invasioni barbariche, vaticinò tra la sorpresa generale: «Vincerà Alemanno perché i Pesci,
in questo weekend, sono messi meglio». Gran frequentatore dei salotti
capitolini, dove furoreggia soprattutto tra le signore, che cercano
vanamente di fargli dimenticare il perduto amore di gioventù che l'ha
reso single a vita, l'astrologo più quotato d'Italia si muove con disinvoltura dietro le quinte del Palazzo.

Pare infatti - secondo quanto rivela Dagospia - che il premier Berlusconi non muova un passo senza consultare Branko.
Prima di Gianni Letta, definito dallo stesso presidente del Consiglio
l'unico uomo veramente insostituibile della compagine governativa. 
 
Branko
ha dato la sua benedizione al governo entrante, che secondo le sue
previsioni nasce sotto una buona stella, l'8 maggio, nel segno del
Toro. L'astrologo nato a Capodistria starebbe mettendo una certa fretta
a Berlusconi perché presenti l'organigramma completo
- compresa la lista dei sottosegretari, che ha procurato non pochi
grattacapi al premier, data la difficile gestione del caso Brambilla -
entro il 12 maggio. Insomma, sarà grazie alle dritte di Branko che
Berlusconi - sondaggi a parte - era strasicuro di vincere le elezioni, al punto che alla domanda: «Come reagirà in caso di sconfitta?» rispose perentorio «Non mi pongo nemmeno il problema»?

Gli
scienziati che storcono il naso nei confronti dell'astrologia, si
mettano l'animo inpace: anche Galileo compilava oroscopi,
all'occorrenza anche a scopo politico. Come quello elaborato per il
granduca di Toscana Ferdinando I, su richiesta della moglie. Peccato
che Galileo non previde la morte imminente, nel giro di due settimane,
del granduca. (Libero News)

 
 
 

SIAMO IN ITALIA TUTTI EVASORI

Post n°514 pubblicato il 05 Maggio 2008 da carinci
 

SIAMO IN ITALIA TUTTI EVASORI

Il popolo Italiano,và in contraddizione con se stesso, prima si vota a destra per eliminare la Casta,per avere maggiore trasparenza poi quando un Ministro come Visco che a mio parere gli Italiani dovrebbero ringraziare in nome della trasparenza mette pubblici i nostri redditi tutti gli si accaniscono contro, io non ho nulla da nascondere ai miei concittadini Italiani chi oggi reclama ed avrà la faccia di richiedere un rimborso saranno tutti quelli che fiscalmente hanno da nascondere. Forse la paura del vicino di casa è più efficace della guardia di Finanza? Ai grillini dico: dove sono finite tutte le vostre chiacchiere sulla trasparenza, per fare spettacolo dire i redditi altrui è tutto normale,ma quando si fà sul serio e i redditi diventano certificati esiste la violazione della Privacy? Se il nostro fosse un paese normale tutti i lavoratori dipendenti e tutti i pensionati dovrebbero raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare affinchè i redditi di ogni Italiano siano messi in rete e anche sul televideo. Forse Visco è riuscito veramente a trovare la medicina per sconfiggere l'evasione fiscale. BRAVO VISCO e GRAZIE per averlo fatto.
Caro Grillo,
non sono, per una volta, d'accordo Caro Grillo con te sul polverone dei "redditi degli Italiani".
1)-negli altri paesi europei è prassi comune. USA compreso. (Il UK anche per i redditi dei componenti della Fam Reale).
2)-sono decenni che i medesimi elenchi sono a disposizione di TUTTI nei locali del Comune ( negli anni precedenti lo erano nei locali dell'Intendenza di Fiananza- ).
Il fatto è che i tempi cambiano e la tecnologia pure. Altro esempio? Nel secolo scorso le Intercettazioni erano fatte, dai detectives, con la cornetta di legno appoggiata al muro, poi è arrivato il telefono con relative telefoniste che inserivano in derivazione il connettore destinato all'ufficio ascolto della Polizia. Ora, con i cellulari, tutto è diventato solo più semplice. E' il concetto base che non è mai cambiato.
Allora perchè scandalizzarsi tanto?
Se il Garante si interessasse di cose più serie: per esempio dei Magistrati che si dimenticano di registrare sentenze nei confronti dei mafiosi e dei camorristi (state pur certi che se offendi lo stesso magistrato, o rubi una bicicletta, la sentenza arriverà come un razzo ed altrettanto rapidamente verrà registrata.
Purtroppo il nostro è un paese che, con la scusa dei diritti di facciata, si entra in arzigogolazzioni e filosofie falsamente importanti e ci si dimentica dei veri problemi che ci assillano da trent'anni: 50% di evasione fiscale, autostrade ferme agli anni '60, rifiuti nelle discariche (della camorra), uffici pubblici elefantiaci e pieni di gente incapace (un colabrodo per finanze pubbliche), Ospedali inefficienti con un rapporto di 6-8 addetti per letto ecc. ecc.
E ci preoccupimo del panettiere di fronte a casa che dichiara 6000 euro/annuo egli secca che si venga a sapere??
Scherziamo??che ipocrita che sei beppe,sempre li a dirci che la rete è libera è democratica e via dicendo ed appena,finalmente visco pubblica i redditi degli italiani in rete,apriti cielo! ti appelli nientemeno che a tremonti,l'odiato tremonti.....
dimostrando anche tu di far parte di una casta,quella di chi non vuol farci sapere quanto dichiara,come quello stronzo forzaitaliota del mio dentista e di tutti gli altri membri di ordini professionali che esattamente come te han gridato allo scandalo e si sono appellati a berlusconi.
Se non dovessero tornare online ci vuole un referendum. Grazie Visco per il tuo atto di Democrazia. Come è possibile che un datore di lavoro guadagni molto meno di un proprio dipendente e giri con macchine da 100000€. Tranquilli i delinquenti non hanno bisogno dei redditi online, purtroppo sanno dove andare a colpire.

Se si è onesti non c'è nulla di cui vergognarsi.Si proprio vergognarsi, credo proprio che più delle varie paure vere o presunte,i contrari alla pubblicazione si vergognino di far sapere di guadagnare troppo rispetto allo stipendiato medio o al piccolo artigiano/commerciante. un po' di sana vergogna fa sempre bene:

 

Comune di Pescara dichiarazione redditi 2005    
totale contribuenti: 82661


contribuenti con imponibile zero: 20.000


contribuenti con imponibile < a 1.000 euro: 27.100


% contribuenti con imponibile zero: 24,20%
% contribuenti con imponibile < a 1.000 euro: 32,80%


Infatti si prendono in considerazione 82.661 contribuenti, su 116.286
residenti nel Comune di Pescara (dati Istat 2001).
Parliamo di circa 35.000 persone in meno, tra cui ci saranno sicuramente
minorenni e maggiorenni senza reddito (leggi: bamboccion* e giovanott*
con lavori saltuari).

SIAMO A  PESCARA    E  IN TUTTI EVASORI ?

PAOLO   CARINCI

 
 
 

PAPPONI DI STATO 1

Trombati e rimborsati, pensioni e liquidazioni degli ex parlamentari. (prima parte).

Ecco quanto costano alla collettività i politici non rieletti il 13 e 14 aprile.
«Ma davvero»: non ci crede neanche lui. Antonio Martusciello, classe 1962, potrebbe essere il più giovane pensionato dell’ultimo Parlamento, a 46 anni. Napoletano, 4 legislature alle spalle, è entrato a Montecitorio a 32 anni, ha svolto14 anni effettivi di mandato. E in base a una vecchia norma degli anni Ottanta può riscattare i contributi mancanti fino ad arrivare a 20. Farebbe bingo: con 20 anni di contributi, a prescindere dall’età del pensionando, il Parlamento allarga i cordoni della borsa, basta essere stati eletti prima del 2001. E dunque Martusciello dal 1°maggio potrebbe intascare 7.958,50 euro lordi al mese di vitalizio, 95.502 euro l’anno. Al telefono casca dalle nuvole: «Ancora non ho deciso se riscattare i contributi, non so se conviene».Conviene. Rino Piscitello, pd, i conti li ha già fatti. Ha 47 anni e mezzo e pure lui ha 4 mandati. Ha 3 anni di contributi da riscattare: lo farà a rate come gli hanno consigliato i tecnici della Camera, che hanno già comunicato ai parlamentari non ricandidati la loro posizione previdenziale. Camera e Senato si sono infatti portati avanti col lavoro, calcolando il possibile costo della chiusura anticipata della XV legislatura e modificando il bilancio di previsione del 2008: più 8 milioni, rispetto al 2007, per i vitalizi di Montecitorio, che già costavano 131,2 milioni di euro (comprese pensioni di reversibilità); più 3,7 milioni a Palazzo Madama (erano circa 72 milioni un anno fa). Ma non basteranno. Con la scomparsa della Sinistra Arcobaleno, dei socialisti, della Destra e dell’Udeur, un esercito di nuovi pensionandi incombe. Come l’ex  ministro Alfonso Pecoraio Scanio, 49 anni appena compiuti. Deputato dal 1992, vanta 5 legislature: 16 annidi mandato effettivo, 22 anni di contributi pagati, se arriva a 25 gli scatterebbe un vitalizio di 8.836 euro lordi al mese. Agganciato, come tutti gli altri, all’indennità dei parlamentari in carica. In tempi di lotta alla casta, nessuno si sogna di esultare pubblicamente per l’assegno che lo aspetta. Soprattutto nella sinistra radicale. Ma una cosa è certa: molti NON saranno costretti a cercarsi un lavoro. 
Con 3 legislature, infatti, gli eletti ante 2001 hanno il vitalizio a partire da 50 anni . Dunque Franco Giordano, ex segretario di Rifondazione, 51 anni ancora da compiere, con il riscatto dei contributi può arrivare a 6.203 euro lordi; il suo coetaneo e collega di partito Pietro Folena, 5 legislature, a 8.836 euro. Già scaricato dal Partito socialista, invece, Enrico Boselli, classe 1957, 4 mandati e 7.959 € al mese. Più saldo in sella Oliviero Diliberto, segretario del Pdci e docente di diritto romano, che compirà 52 anni a ottobre. Continuerà a insegnare, ma aggiungerà allo stipendio un vitalizio uguale a quello di Boselli. Se la sinistra incassa, il centro e la destra non rimangono a mani vuote. Mauro Fabris, ex capogruppo dell’Udeur, se non viene ripescato come sottosegretario può contare sul vitalizio delle 3 legislature: ha compiuto 50 anni il 14 marzo. Lo stesso giorno di Ettore Peretti, udc, che però di legislature ne ha fatte quattro. L’ex senatore Francesco Storace, 49 anni, leader della Destra, riscatti permettendo, taglierà il traguardo il 25 gennaio 2009, mentre l’ex sottosegretario verde all’Ecomia Pier Paolo Cento, nato nel 1962, rimarrà nel limbo previdenziale per 4 anni ancora. E avanti: al Senato sono già arrivati alla meta Dario Galli della Lega e Giannicola Sinisi del Pd, classe 1957,mentre Franco Danieli, pd, ex sottosegretario per gli italiani all’estero, li batte: a 52 anni riceverebbe 8.164 euro. Cifre niente male, che mettono un po’ a disagio i beneficiandi. A Montecitorio Carlo Leoni, vicepresidente uscente, sd, 53 annie 3 legislature, tenta una battuta amara dopo la sconfitta elettorale: «Non parliamo troppo di vitalizi, se no ci tolgono anche questi». Impossibile: il vitalizio è un diritto irrinunciabile, come ben sa il leader del Pd Walter Veltroni, che inutilmente aveva cercato di non passare all’incasso: alla fine, da sindaco, ha annunciato urbi etorbi di averlo devoluto in beneficenza.  Sarà meno in imbarazzo il suo successore, Francesco Rutelli o Gianni Alemanno che sia: l’ultima modifica al regime vitalizio ha stabilito, nel luglio 2007, che non sarà più possibile cumularlo con lo sti-pendio derivante da cariche pubbliche. Fin qui i cinquantenni d’oro.

NB Articlo di A. Bianchi e L. Maragnani - Panorama N.18/2008

 

 
 
 

PAPPONI   DI STATO  2

Trombati e rimborsati, pensioni e liquidazioni degli ex parlamentari. (parte seconda).

Riprendiamo da dove eravamo rimasti: i cinquantenni d'oro.  Ma che dire di quelli di platino? Due anzitutto: i senatori Edo Ronchi, pd, 58 anni, e Willer Bordon, che al grido di «esco dalla casta!» si è dimesso il giorno del suo 59.mo compleanno, il 16 gennaio. Tutt’e due hanno navigato in Parlamento per 6 legislature,quindi avranno (riscatti permettendo) il massimo del vitalizio senatoriale: 9.604 euro. È quanto prenderanno sessantenni come il neosocialista Gavino Angius, classe1946, e Clemente Mastella, classe 1947. Poco meno dell’ex re di Ceppaloni incasserà il deputato socialista Valdo Spini, suo coetaneo, che potrà consolarsi con una liquidazione di 271.527 euro netti. A mettere in difficoltà il bilancio 2008 delle due Camere saranno infatti anche quelli che pudicamente il Senato chiama «assegni di solidarietà»: una sorta di tfr pari all’80 per cento dell’indennità, moltiplicato per gli anni effettivi di mandato. A Palazzo Madama hanno stanziato già 8 milioni di euro, però anche questi non basteranno. Da liquidare ci sono mostri sacri come Armando Cossutta del Pdci (345.744euro), Clemente Mastella (307.328 euro), Alfredo Biondi (278.516), mentre alla Camera il recordman è Angelo Sanza, 10 legislature come Cossutta, con 337.068euro netti di liquidazione. Mastella non è l’unico ex ministro del governo Prodi ad avviarsi a un buon pensionamento. C’è Fabio Mussi, 60 anni, ex responsabile dell’ Università, 5 legislature come l’ex collega all’ Ambiente Pecoraro Scanio. Ci sono il ministro dell’ Interno Giuliano Amato, 5 legislature, e il sottosegretario Vincenzo Visco, 7 legislature (9.363 euro lordi almese, il massimo).Non ha da lamentarsi nemmeno la famiglia Cardinale: uscito papà Salvatore, 60 anni, 5 legislature, ex pluriministro, in Sicilia è stata eletta la figlia Daniela. Stesso scambio in una famiglia non ministeriale: il forzista Basilio Germanà, 59 anni e 4 legislature, in Sicilia 2 ha fatto candidare il figlio Antonino. A piangere sono davvero in pochi.  Certamente non Salvatore Buglio, ex ds, passato alla Rosa nel pugno e poi tornato al Pd: il pilastro della squadra parlamentare di calcio va in tribuna a 57 anni con 15 anni di contributi e 6.203 euro al mese. Buona la liquidazione, con 5 legislature, per Cesare Salvi, Sinistra democratica, 60 anni ancora da compiere, autore di numerose proposte di legge contro i costi della politica. Paradosso: è stato proprio lui,insieme con il collega Massimo Villone (64 anni, anche lui pensionando), il primo a denunciare le pensioni d’oro del Parlamento in Il costo della democrazia, uscito nel 2005 dalla Mondadori: «Mi sono battuto come un leone per modificare queste norme. E qualcosa in effetti siamo riusciti a fare» spiega.«Ma ho constatato un deficit culturale della sinistra su questi temi. Hanno sottovalutato l’effetto devastante che questi privilegi hanno sul nostro elettorato». Nel cortile di Montecitorio un altro superpensionato scuote la testa. Gerardo Bianco, 77 anni, mette in guardia da derive qualunquiste: «Dopo quarant’anni, a conti fatti, mi metterò in tasca 6 mila euro netti al mese. Un dirigente d’azienda prenderebbe di più». Non è qualunquismo, comunque, fare due calcoli: deputati e senatori versano ogni mese l’8,6 per cento dell’indennità lorda (1.006,51 euro gli uni e 1.032,51gli altri). Ai valori attuali, in 20 anni un deputato sborsa 241.562 euro, un senatore poco di più. L’aspettativa media di vita del maschio italiano è di 78,6 anni. E dunque un neopensionato cinquantenne incasserà il vitalizio per 28 anni e mezzo,gravando sulle casse dello Stato (sempre ai valori 2008) per 2.731.357 euro. Non solo, potrà cumulare la sua rendita di parlamentare con gli altri redditi da lavoro e da pensione. Dal luglio 2007, però, le vacche non sono più così grasse. Franco Marini e Fausto Bertinotti (4 legislature: in pensione attiva, visto che sarà presidente della Fondazione Montecitorio) hanno dato un giro di vite che permetterà all’erario di risparmiare. «Solo eliminando la possibilità dei riscatti taglieremo a regime il 25 per cento delle spese per i vitalizi» calcola Gianni Nieddu, pd, questore uscente (e pensionando) di Palazzo Madama. Se ne accorgeranno i nuovi elettid el 13 e 14 aprile. Anche per molti uscenti della XV legislatura non andrà bene, gli oltre 100 non ricandidati o non rieletti come Vladimir Luxuria e il no global Francesco Caruso. Nessuna pensione in vista, nemmen oquella minima dei 5 anni. Riceveranno l’assegno di fine mandato, ma anche i circa 25mila euro che avevano inutilmente accantonato per il vitalizio. Soldi loro, per carità, ma per Camera e Senato sarà una botta totale da almeno 4,5 milioni.

NB Articlo di A. Bianchi e L. Maragnani - Panorama N.18/2008

 

 
 
 

SEGREGATA  PER 24 ANNI

Post n°511 pubblicato il 27 Aprile 2008 da carinci
 

VIENNA (Reuters) - Il padre l'ha segregata in cantina 24 anni fa e da allora ha abusato continuamente di lei: è il racconto che una donna di 42 anni ha fatto oggi alla polizia austriaca.

La donna, che la polizia chiama Elisabeth F., ha detto che il padre, che ora ha 73 anni, ha abusato di lei da quando aveva 11 anni.

Ha dato alla luce sette figli ma uno di loro è morto poco dopo la nascita, secondo la polizia.

L'uomo, Joseph, l'ha attratta nella cantina di casa, nella città di Amstetten, nel 1984, e l'ha ammanettata per poi rinchiuderla a chiave, ha detto la donna.

"E' stata vittima di abusi continui durante 24 anni di prigionia", si legge in un comunicato. "Ha avuto sei figli".

La donna ha raccontato che il padre ha dato cibo e vestiti a lei e a tre dei suoi figli, che hanno vissuto con lei.

La moglie, Rosemarie, non sapeva cosa accadeva. Il caso è venuto alla luce quando la figlia maggiore, Kerstin F, si è ammalata gravemente ed è stata ricoverata in ospedale ad Amstetten.

"Una ragazzina di 19 anni è stata lasciata all'ospedale Amstetten nel weekend", ha detto un portavoce della polizia.

"La ragazza era gravemente malata ed è in fin di vita. E' stata avviata una ricerca della madre, che è sparita, per avere più dettagli".

Sono stati eseguiti degli esami sui campioni di Dna.

Il caso ricorda la disavventura della ragazza austriaca Natascha Kampusch, che ha trascorso otto anni chiusa in una cella senza luce prima di riuscire a fuggire nell'agosto 2006.

 
 
 

Gestaccio” contro gossip sentimentale

Post n°510 pubblicato il 22 Aprile 2008 da carinci
 

Gestaccio” contro gossip sentimentale

berlusconi, putin

La giovane giornalista russa, quando ha visto il gesto, è scoppiata in lacrime. Natalia Melikova, della Nezavsinaya Gazeta, aveva rivolto al suo presidente Vladimir Putin una domanda scomoda. Gli aveva chiesto conferme sulla sua relazione con l’ex olimpionica di ginnastica artistica Alina Kabayeva, neoeletta deputata a soli 24 anni, e se fosse imminente un divorzio dalla moglie. Il futuro premier italiano Silvio Berlusconi ha anticipato la risposta del leader del Cremlino mimando il gesto che vedete nella foto. Un mitra. Peccato che in Russia i giornalisti, a cominciare da Anna Politkoskaja, vengano uccisi. Davvero.
E così, dopo il “gestaccio”, si assiste ad una doppia scena. Da una parte Berlusconi che scherza sulla giovane e minuta cronista indicando a Putin un noto «retroscenista» italiano e dicendogli: «Tu mi lasci questa giornalista e io ti mando lui». Dall’altra la giornalista, visibilmente scossa, che cerca di tranquillizzarsi ripetendo: «Ho visto il gesto di Berlusconi ma so che il vostro presidente è abituato agli scherzi. Non avrà alcuna conseguenza».
Putin, meno incline agli scherzi, mette intanto in chiaro con i giornalisti, quello che gli preme. Ovvero di «non mettere il naso» nelle sue faccende private. Un addetto all’informazione del governo russo si affretta ad assicurare alla Melikova e ai giornalisti italiani che il monito del presidente «non era rivolto a lei personalmente ma alla stampa in genere».
Pubblicato il: 18.04.08
Modificato il: 18.04.08 alle ore 16.14

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fonte:http://www.unita.it/view.asp?idContent=

 
 
 

pedofili

Post n°509 pubblicato il 11 Aprile 2008 da carinci
 

Il cardinale Foley: «La pedofilia è colpa
della Chiesa e non dei media»

CITTÀ DEL VATICANO (10 aprile) - La Chiesa deve offrire il massimo e quando questo non accade non può essere colpa dei mezzi di comunicazione che danno ampio risalto all'evento negativo. A fare autocritica è il cardinale John Patrick Foley, gran Maestro dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e per molti anni presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, in una lunga intervista all'Osservatore Romanocommentando il peso dato dai mezzi di comunicazione agli scandali, riguardanti vicende di pedofilia, di una parte del clero americano.


«Noi siamo chiamati ai massimi livelli di perfezione e quando tradiamo questa fiducia non possiamo certo cavarcela criticando i mezzi di comunicazione sociale. Può darsi anche che alcuni media provino gusto nell'offrire un'immagine della Chiesa come un idolo dai piedi d'argilla. Ma comunque il fallimento è stato nostro, non loro». «È certamente un peccato - continua il porporato nell'intervista rilasciata a pochi giorni dal viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti - il fatto che gran parte del bene che la Chiesa ha fatto venga trascurato a causa di questi scandali. Alcune persone sono pregiudizialmente ostili alla Chiesa, ma è anche vero che da noi ci si aspetta il bene».


Per questo il cardinale è convinto che anche se le «esigenze dei media possano sembrare eccessive o irragionevoli agli occhi della Chiesa» è «convinto che non bisogna lasciarsi sfuggire le opportunità offerte. Approfittare delle occasioni che ci vengono date per fare del bene e non avere un atteggiamento di timore, come invece accade talvolta nella stessa Chiesa».

Secondo il porporato, la Chiesa dovrebbe essere «aperta, onesta e anche prudente», in quanto «gli strumenti della comunicazione sociale non riflettono soltanto la cultura di una società ma contribuiscono direttamente a determinarla». L'ex capodicastero vaticano, inoltre, è consapevole che «la cultura statunitense esercita una grande influenza su tutto il mondo a motivo della notevole diffusione di programmi televisivi, film e musica».


Per questo ha lavorato con produttori televisivi per convincerli «a dare più spazio ad argomenti che richiamino i sani valori morali» e ha anche avuto esperienza diretta tenendo incontri biennali a Hollywood. Infine un'ultima riflessione viene fatta sul ruolo di internet definita dal cardinale «un'opportunità meravigliosa», tanto che lui è riuscito a ottenere International Committee for assignment of names il dominio «.va», che garantisce «l'autenticità dei contenuti che hanno questo dominio».

 
 
 

sara' vero?

Post n°508 pubblicato il 08 Aprile 2008 da carinci
 
Tag: Islam

Il 7%.... vi sembra poco???
Bravissimo Luca, hai fatto veramente bene a far notare che il 7% di un miliardo e trecentomilioni di individui corrisponde a 91 milioni!
Qui ormai ci prendono per stupidi, hanno fatto proprio un bel "lavoro certosino" sti ricercatori... eh si!
Forse poi non hanno tenuto conto delle centinaia di migliaia di persone che hanno messo a ferro e fuoco tutto l'oriente dopo le vignette danesi, perchè loro possono fare vignette sul papa e sugli ebrei, possono raffigurarli come nazisti, divoratori di bambini, e nessuno dice niente, ma se fai una vignetta su Maometto loro si sentono in diritto di UCCIDERE!
Per chi vuole su internet ci sono centinaia di vignette e cartoni sia sul papa che sugli ebrei fatti dai giornali e televisioni arabe, ma nessuno dice nulla, stiamo tutti zitti.
Questo stesso articolo mi lascia perplesso, come può un giornalista riportare una notizia del genere e non fare commenti? Come può "avallare" il conteggio di "un gruppo di migliaia di persone su un totale di 1 miliardo e trecento milioni di individui" senza provare a fare due conti con una semplice caloclatrice???
Vi sembrano pochi poi 5000 individui pronti a fare attentati in Gran Bretagna??
Io non capisco o meglio capisco che sempre di più si cerca di rappresentare e far emergere un "islam moderato" che non esiste, che è solo sulla carta e questo perchè l'influenza delle lobby arabe che strangolano l'economia mondiale con il petrolio e le loro ingenti risorse finanziarie è come un cancro che si è diffuso in occidente in maniera definitiva.

 
 
 

MUSSULMANI  PERICOLOSI?

Post n°507 pubblicato il 08 Aprile 2008 da carinci
 

Gallup: «Solo il 7% dei musulmani fa parte dell'Islam radicale, ma sono molto pericolosi»

di Roberto Bertinetti

ROMA (7 aprile) - Esiste, ma è una esigua se pur pericolosa minoranza. Quello i media definiscono ormai da anni “Islam radicale” che odia l’Occidente, sostiene il terrorismo religioso e disprezza la democrazia è appena il sette per cento dei musulmani al mondo. Un gruppo di migliaia di persone su un totale di oltre un miliardo e trecento milioni di individui. A distruggere i luoghi comuni e certificarlo con scientifica accuratezza è una ricerca della Gallup appena presentata negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, frutto di un lavoro certosino iniziato nel 2001, dopo gli attentati che colpirono New York.

Curatore dell’indagine è un docente di Georgetown University, capo del “Gallup Center for Muslim Studies”, che ha raccolto il materiale in trentacinque paesi su un campione di cinquantamila uomini e donne. «Non credo ci possano essere dubbi sui risultati: i veri fedeli sono contro il fondamentalismo e aspirano alle libertà individuali care agli americani e agli europei», ha detto John Esposito sintetizzando a beneficio della stampa internazionale l’enorme mole di dati che il gruppo ha riunito nel libro Who Speaks for Islam? in cui si dà conto delle convinzioni dei fedeli di Allah nell’intero pianeta.

Da un esame accurato delle tabelle, poi, si evince senza incertezze che il Corano non è certo chiamato in causa da chi condivide i granitici dogmi dei radicali. La minoranza che odia l’Occidente e i suoi leader è invece animata da altri motivi, dalle scelte in materia di politica estera dei governi in carica. Inoltre la tecnologia, la protezione sociale offerta dal welfare e la difesa dei diritti vengono giudicati in maniera positiva dalla quasi totalità degli interpellati, mentre i regimi dittatoriali islamici sono criticati aspramente. “La netta separazione tra Stato e Chiesa come la intendiamo noi non c’è anche se pochi si dicono a favore delle teocrazie, persino in Iran”, scrive Esposito. Molte sorprese riserva inoltre la parte della ricerca che riguarda le donne. Una altissima percentuale degli intervistati si dice a favore della parità (oltre il settanta per cento dei sauditi e ben il novanta per cento degli iraniani), mentre sul fronte della libertà di voto il consenso è solidissimo.

A chi gli ha chiesto se la campionatura era attendibile, Esposito ha replicato che il team da lui diretto è andato direttamente nelle case per evitare di coinvolgere nella ricerca solo chi aveva un collegamento telefonico. Secondo il docente di Georgetown, c’è un giudizio politico a rendere in alcuni casi difficili i rapporti tra Islam e Occidente. Alla radice c’è la netta condanna delle scelte dell’amministrazione americana in Medio Oriente e l’idea di un doppio standard in rapporto alla fede religiosa. L’Islam “normale” (che noi definiamo “moderato”) condanna Washington e avverte il peso di una discriminazione ingiustificata su basi irrazionali, oltre a percepire il pericolo di un nuovo imperialismo.

Se per molti aspetti la ricerca Gallup offre al dibattito in corso risultati rassicuranti, vale tuttavia anche la pena di sottolineare il pericolo rappresentato da quell’esigua percentuale di “irriducibili”. Almeno cinquemila britannici sarebbero, infatti, in grado di preparare e far esplodere una bomba chimica seguendo le istruzioni che possono essere trovate su Internet. Per ventimila cittadini sudditi di Elisabetta di fede islamica, poi, i responsabili degli attentati suicidi che nel 2005 colpirono Londra, provocando oltre cinquanta vittime e centinaia di feriti, vanno considerati “eroi” di cui si dicono pronti a seguire l’esempio.

Un recente rapporto dei servizi segreti inglesi, apparso solo pochi giorni fa sul Times, non lascia certo spazio a dubbi: nel cuore del milione e seicentomila musulmani, pacifici e integrati, che vivono nel Regno Unito si nasconde una pericolosa minoranza piena di odio. Gli esperti li definiscono “abitanti del Londonistan”, una metropoli invisibile che si compone di porzioni della capitale, di Birmingham, di Glasgow, di Bradford e di Cardiff, le aree dove si concentrano in misura maggiore i rifugiati politici nati o cresciuti in Pakistan, in Afghanistan, in Somalia e l’intero Corno d’Africa oppure gli immigrati di seconda e terza generazione sensibili agli appelli alla guerra santa che arrivano dall’Asia, dal Medio Oriente o dall’Iran.

Non è solo il Regno Unito, naturalmente, a dover fare i conti con un problema che si trova a fronteggiare l’intero Occidente. Scoprire la minoranza “radicale” è difficile, dice la ricerca Gallup, perché è spesso composta da uomini (e donne) che hanno fatto buoni studi, dispongono di un discreto reddito, mostrano l’aspetto di cittadini normali. Proprio per questo vengono ritenuti estremamente pericolosi dagli studiosi della Gallup. Dopo i sanguinosi attentati degli ultimi anni in America e in Europa gli esecutivi hanno scelto la strada del dialogo con i leader più moderati delle comunità musulmane per stringere il cerchio intorno agli estremisti e inasprito le misure antiterrorismo. Ma il “Londonistan”, conclude il rapporto, resta ancora una città fantasma molto popolata, che rappresenterà ancora a lungo un pericolo per la sicurezza internazionale.

 
 
 

che cosa pensiamo noi maschi

Post n°506 pubblicato il 08 Aprile 2008 da carinci
 
Tag: sesso

Sesso e soldi: corsia preferenziale nel cervello dei maschi

di emanuela grasso Pensiero Scientifico -

Sesso, soldi, sangue, sport e salute sono le cinque S del giornalismo. Nel cervello dell'uomo medio c'è di sicuro posto per le due riguardanti sesso e soldi... per le restanti ci vuole esercizio. Infatti, se un uomo eterosessuale guarda una serie di immagini di donne o l'immagine di oggetti costosi che presuppongono il possesso di grosse somme di denaro, il circuito neuronale che si attiva è il medesimo. Lo ha dimostrato una ricerca condotta, pensate un po', tra gli studenti della Stanford University; la ricerca è stata pubblicata sull'ultimo numero della rivista Journal NeuroReport. I futuri dirigenti degli Stati Uniti e forse anche di multinazionali sparse in tutto il mondo in testa hanno sesso e soldi come chiodo fisso. Il termine chiodo fisso secondo gli scienziati che hanno condotto la ricerca in fisiologia si tradurrebbe così: "l'attività cerebrale in risposta a questi stimoli è mediamente maggiore che nel cervello delle donne; quindi gli uomini reagiscono prima e con più enfasi a questi stimoli". Un mese fa dopo il caso del Governatore dello Stato di New York Eliot Spitzer costretto alle dimissioni da uno scandalo sessuale un altro articolo scientifico aveva dimostrato che se gli uomini potenti che hanno tutto rischiano facendo delle stupidaggini è per colpa degli ormoni. Insomma, una volta il cervello, una volta gli ormoni, risultato: è una questione di "costituzione". La natura li ha fatti così. A nulla, pare, serva il contesto sociale, l'interazione con gli altri. Del resto se persino dei ragazzi di 20 anni della prestigiosa Università di Stanford non pensano alla laurea ma al sesso e ai soldi allora non è questione di istruzione, è un dato da assumere come "di fatto". Se lo dicono la scienza e Stanford... Fonte: University of Stanford.

emanuela grasso

 
 
 

Chomsky scende in campo: «Sto con Sinistra critica

Post n°505 pubblicato il 07 Aprile 2008 da carinci
 
Tag: Chomsky

Chomsky scende in campo: «Sto con Sinistra critica»

Il linguista statunitense Noam Chomsky fa sapere di appoggiare Sinistra Critica e la candidatura a premier di Flavia D’Angeli. «Sono felice–dice Chomsky–di firmare l’appello per Sinistra critica e mi fa molto piacere sostenere questa campagna, è doloroso vedere cosa succede sulla scena politica italiana». Il messaggio di Chomsky segue la firma dell’appello internazione lanciato da Sinistra critica e sottoscritto, tra gli altri, del regista inglese Ken Loach, dell’economista Eric Touissaint, dello storico statunitense Howard Zinn, del candidato alle ultime presidenziali in Francia Olivier Besancenot, della candidata brasiliana Heloisa Helena, dello scrittore libanese Gilbert Achcar. Flavia D’Angeli e Franco Turigliatto hanno rilasciato una breve dichiarazione: «Ringraziamo Noam Chomsky per l’appoggio in questa campagna–affermano–Il suo aiuto insieme a quello degli altri ci dà forza per impegnarci, non solo durante le elezioni, affinché rinasca in Italia una sinistra davvero contro la guerra, ecologista, femminista e anticapitalista».

 
 
 

PAPPONI   DI  STATO 

Post n°504 pubblicato il 23 Marzo 2008 da carinci
 

I papponi di stato: i conti in tasca ai politici.

Ecco la prima puntata dell’inchiesta,  Roberto Poletti, racconta in prima persona la sua esperienza da deputato, le assurdità cui si è trovato davanti, i benefici di cui ha goduto, parla della campagna elettorale e dei tanti tesserini di cui gli onorevoli dispongono per poi accedere ai più incredibili privilegi.


Sono  Roberto Poletti, parlamentare pentito, ricordo il periodo in cui riflettevo sulla mia possibile discesa in campo. Era l’inizio del 2006: la legislatura del cavaliere alla fine, l’ascesa di prodi sembrava inarrestabile. C’era feeling e stima con i Verdi, pecoraroscanio un amico, facendo due conti, quello dei Verdi era il partito che più degli altri mi dava la possibilità di essere eletto. Sapevo che uno dei candidati in Lombardia avrebbe rinunciato allo scranno romano per rimanere alla Regione,tale MONGUZZI, e la legge elettorale mi avrebbe permesso di subentrare. I colloqui con i vertici del partito scivolavano via senza problemi, sul mio disinteresse per l’ambientalismo militante, nessun problema: quando puoi garantire qualche crocetta in più sulle schede elettorali, un accordo si trova. L’incontro decisivo con pecoraroscanio avvenne a milano nel gennaio 2006: “Visto che sei giornalista ti potresti occupare dell’informazione e poi ti piazziamo in una commissione parlamentare di quelle giuste” dice il segretario nazionale. Inizia il perido “faticoso” della campagna elettorale. Imposto la campagna sulla difesa degli anziani e sulla moralizzazione della vita pubblica, i temi che avevano fatto la mia fortuna in televisione. Mi faccio tutti i mercati rionali, il pubblico mi riconosce e si divide, è l’unico momento in cui ti sembra di avere un contatto reale con gli elettori, li incontri, ci parli. Ti illudi di aver fatto la scelta giusta, immagini di arringare l’aula gremita, sogni un futuro da Martin Luther King. Ma la realtà è molto più prosaica, i primi schiaffoni arrivano da quelli che dovrebbero essere dalla tua parte: i compagni di partito, nel mio caso, tal Fiorello Cortiana. I vertici dei verdi avevano deciso di sacrificare la sua candidatura per offrirla a me. Sul suo blog iniziano a uscire commenti non proprio gentili nei miei confronti, si ironizza e si fa del sarcasmo sul corriere della sera.


Il 6 giugno 2006 il mio esordio in parlamento, entro in quello che mi sembra un altro mondo. I grandi corridoi, i soffitti a volta, i tappeti, lo sfarzo. Vado subito nell’enorme salone Transatlantico, quello famoso, dove tutti si incontrano nelle pause delle sedute: i commessi, gli impiegati, i parlamentari, ecco Bertinotti, D’Alema. Entro in aula, cerco il mio posto, mi siedo sono commosso. C’è il presidente della camera Bertinotti, che informa il governo sul grave attentato subito da una pattuglia del contingente italiano a Nassiriya. Il vice presidente Leoni invece passa alla proclamazione dei deputati subentranti, e proclama deputato, vista la rinunzia di Carlo Monguzzi, Roberto Poletti. Sono ufficialmente un onorevole. . Guardo e riguardo il tesserino, la medaglietta d’oro da deputato, e mi sento un re. Passeggio per il transatlantico e noto tre colleghi che sembrano stiano giocando a figurine, mi avvicino.
“Questa c’è l’hai?”
“Si, certo."
“E quest’altra?”.
“Ma no, non vale più, l’hanno abolita”.
“Ehm, ma io la uso ancora…”.
Non sono figurine, ma tessere, tesserine tipo le carte di credito, necessarie per godere di questo beneficio o di quell’esenzione.

Le tesserine dei miracoli.


Prima tessera da ritirare, è quella con cui si vota in aula, serve anche per mangiare e bere al ristorante di montecitorio, al self-service, oppure alla bouvette, il mitico bistrot extra lusso dai prezzi di una trattoria di ultima classe. Il conto te lo scalano dallo stipendio, il trattamento riservato ai deputati è di dieci euro, ma il conto per le casse statali è di circa 90 euro a pranzo. La tesserina in questione serve anche per l’aereo gratis, basta esibirla in qualunque biglietteria per fissare il volo senza sborsare un centesimo, altrimenti c’è l’agenzia di viaggi interna al parlamento, che è anche più comoda. A proposito di aeroporti, anche il parcheggio auto, in appositi spazi riservati, è gratuito. Naturalmente anche il treno è gratis, e l’autostrada? Serve il tesserino Aiscat, e la barra si alza senza pagare, volendo si può richiedere pure il telepass, cosi da oltrepassare le barriere senza fermarsi, e lo puoi installare su qualsiasi automobile, anche quella della nonna.

Auto blu e partite gratis.

A Roma e a Milano possiamo usufruire delle corsie preferenziali, e nella Capitale abbiamo anche il permesso per entrare in centro nelle zone a traffico limitato (ZTL), in passato ciascun deputato/senatore poteva estendere il permesso ad altre due vetture, cosa adesso non più possibile. La tessera CONI invece serve per andare gratis allo stadio. San Montecitorio pensa anche alla dichiarazione dei redditi con un servizio gratuito di assistenza e consulenza fiscale. In caso di problemi di salute, invece, c’è la Card Medital che garantisce un servizio medico d’urgenza 24 ore al giorno 365 giorni all’anno, basta chiamare il numero verde 800652585, struttura privata pagata dallo stato, cioè i cittadini. Ma un parlamentare moderno dove va se non’è capace di usare il pc? Ecco il corso di informatica gratuito. E le lingue? Per quelle ci sono le lezioni private e individuali, con insegnante madrelingua, a qualunque orario e in qualunque luogo, anche a casa. Si può scegliere l’inglese, il francese, il tedesco il russo e il giapponese!!. Tutto alla modica cifra di otto euro all’ora quando costano a noi comuni mortali circa il quadruplo, peccato che sino ad un anno fa le lezioni erano completamente gratuite!!

Il deputato paga meno.

C’è la sartoria che si offre di confezionarti l’abito su misura con lo sconto del 40%, l’ottico invece ha pensato ad una riduzione del 30%, l’associazione parlamentare amici delle nuove tecnologie garantisce uno sconto del 10% su cellulari e palmari, condizioni agevolate di pagamento arrivano anche da case automobilistiche per l’acquisto di auto nuove presso la rete dei concessionari. Per i libri 20% in meno, che arrivano al 30% per i testi universitari, per i figli dei deputati/senatori. E poi ci sono le mille attività organizzate dal Circolo Montecitorio, quello di via Campi Sportivi, un club elegante, di lusso. Campi di calcetto, golf, palestra, piscina, basket, tennis. Ristorante e club-house. L’iscrizione è gratuita, invece gli ex deputati pagano la modica cifra di 24 euro al mese, non mancano i festini con una di quelle ballerine di lap-dance che si esibiscono dimenandosi intorno al palo. Dulcis in fundo il corso di Pilates, un sistema di allenamento che migliora la fluidità di movimenti e il coordinamento fisico e mentale, che quando c’è da votare altroché se èimportante!!.

 
 
 

i crimini di bush

Post n°503 pubblicato il 06 Marzo 2008 da carinci
 
Tag: ciao

 
 
 

IL  SILENZIO

Post n°502 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da carinci
 

IL  SILENZIO

IL SILENZIO   NEL FRASTUONO DEI SUONI  

DEI VICOLI  OCCLUSI  DEL MIO CUORE

URLA DISPERATE  CERCANO   QUELLO  CHE ERO   E

NON SONO  PIU'  DOVE  E' LA  CHIAVE  DELLA MIA  PORTA

L'HO  SMARRITA  NEL VORTICE  TURBINOSO  DEL CORRERE

DEL MIO TEMPO   IL  SILENZIO   LA COSA

PIU' RARA  NELLE VIE  DEL  MONDO

PAOLO  CARINCI

 
 
 

Post N° 501

Post n°501 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da carinci

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Post N° 500

Post n°500 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da carinci

cerco

 
 
 

La lista dei Paperoni del calcio

Post n°499 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da carinci
 

La lista dei Paperoni del calcio: Kakà porta lo scettro

Mer 27 Feb, 06:35 PM


Il sito web portoghese Futebol Finance, specializzato in economia e sport, ha stilato la lista dei giocatori più pagati. Si tratta di cifre approssimative, che non includono i contratti pubblicitari. Al primo posto c'è Ricky Kakà. Secondo il portale lusitano, il Pallone d'oro guadagna 9 milioni di euro l'anno. La seconda posizione è occupata da Ronaldinho, segue Frank Lampard. Primo italiano è Fabio Cannavaro (21esimo) con 5,8 milioni di euro l'anno, segue Luca Toni (22esimo) con 5,5 milioni di euro e Francesco Totti (24esimo) con 5,4 milioni 

Questa la lista completa (per ogni giocatore è indicato lo stipendio mensile e annuale) 1. Ricardo Kaka AC Milan 750.000 € 9.000.000 €

2. Ronaldinho Gaucho FC Barcelona 710.000 € 8.520.000 €

3. Frank Lampard Chelsea FC 680.000 € 8.160.000 €

4. John Terry Chelsea FC 680.000 € 8.160.000 €

5. Fernando Torres Liverpool FC 660.000 € 7.920.000 €

6. Andriy Shevchenko Chelsea FC 650.000 € 7.800.000 €

7. Michael Ballack Chelsea FC 650.000 € 7.800.000 €

8. Cristiano Ronaldo Manchester Utd 640.000 € 7.680.000 €

9. Thierry Henry FC Barcelona 640.000 € 7.680.000 €

10. Steven Gerrard Liverpool FC 640.000 € 7.680.000 €

11. Didier Drogba Chelsea FC 615.000 € 7.380.000 €

12. Wayne Rooney Manchester Utd 610.000 € 7.320.000 €

13. Iker Casillas CF Real Madrid 600.000 € 7.200.000 €

14. Michael Owen Newcastle Utd 560.000 € 6.720.000 €

15. Sol Campbell Portsmouth 550.000 € 6.600.000 €

16. Raul Gonzalez CF Real Madrid 535.000 € 6.420.000 €

17. Ruud Van Nistelrooy CF Real Madrid 535.000 € 6.420.000 €

18. Rio Ferdinand Manchester Utd 505.000 € 6.060.000 €

19. Darren Bent Tottenham Hotspur 495.000 € 5.940.000 €

20. Carlos Tevez Manchester Utd 490.000 € 5.880.000 €

21. Fabio Cannavaro CF Real Madrid 490.000 € 5.880.000 €

22. Luca Toni Bayern Munique 460.000 € 5.520.000 €

23. Robinho CF Real Madrid 460.000 € 5.520.000 €

24. Francesco Totti AS Roma 455.000 € 5.460.000 €

25. Arjen Robben CF Real Madrid 445.000 € 5.340.000 €

26. Ryan Giggs Manchester Utd 435.000 € 5.220.000 €

27. Michael Essien Chelsea FC 420.000 € 5.040.000 €

28. Adriano Lima Internazionale 417.000 € 5.004.000 €

29. Zlatan Ibrahimovic Internazionale 417.000 € 5.004.000 €

30. Patrick Vieira Internazionale 417.000 € 5.004.000 €

31. Gianluigi Buffon Juventus FC 417.000 € 5.004.000 €

32. Samuel Eto´o FC Barcelona 417.000 € 5.004.000 €

33. Charles Puyol FC Barcelona 417.000 € 5.004.000 €

34. Sergio Aguero Atletico Madrid 417.000 € 5.004.000 €

35. Oliver Kahn Bayern Munique 412.000 € 4.944.000 €

36. Edwin Vandersar Manchester Utd 405.000 € 4.860.000 €

37. Fernando Morientes Valência 405.000 € 4.860.000 €

38. Alessandro Del Piero Juventus FC 400.000 € 4.800.000 €

39. Harry Kewell Liverpool FC 400.000 € 4.800.000 €

40. Djibril Cisse O.Marselha 400.000 € 4.800.000 €

41. Joe Cole Chelsea FC 390.000 € 4.680.000 €

42. Pedro Pauleta Paris SG 384.000 € 4.608.000 €

43. Juninho Pernanbucano O.Lyon 380.000 € 4.560.000 €

44. David Beckham LA Galaxy 375.000 € 4.500.000 €

45. David Trezeguet Juventus FC 375.000 € 4.500.000 €

46. Sidney Govou O.Lyon 375.000 € 4.500.000 €

47. Deco FC Barcelona 375.000 € 4.500.000 €

48. Gianluca Zambrotta FC Barcelona 375.000 € 4.500.000 €

49. Petr Cech Chelsea FC 360.000 € 4.320.000 €

50. Antonio Cassano Sampdoria 350.000 € 4.200.000 €

 
 
 

chiuso  nei  pensieri

Post n°498 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da carinci
 
Tag: poesia

dammi le tue   parole

le voglio cancellare   sulla  spiaggia   della mia vita

voglio restare muto

davanti  ai tuoi occhi in lacrime

cerco   il tuo profumo spento

nei vicoli    de  mio dolore

dove  sei   ho perso  la  tua energia

dove  sei

ho perso   me stesso

nei i labirinti  dei   miei pensieri  

paolo  carinci

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 07/08/2005
 

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