ToChat-Or-Not-ToChat

non c’è niente di meglio di un buon libro,

di quelli che “ti scelgono” dagli scaffali di una libreria … o che scopri on-line

e te lo fai recapitare, perché vuoi ancora sentire il profumo della carta,

che sa di nuovo, ma che ha il fascino del retrò,

perché vuoi accarezzarne la copertina,

aprire e leggere le prime frasi che “introducono” …  

che ti inebriano in un lento e caldo abbraccio.

Uno di quei libri che ti parlano e “si” raccontano … a te,

generosi, che si concedono perchè tu possa lasciar scorrere i pensieri …  

e in un silenzio sacrale, mentre segui un filo sottile …

Ecco hai voltato pagina:

senza grandi sforzi, senza ulteriori dolori, senza inutili sovra-pensieri,

senza dover per forza architettare un futuro,

senza voler a tutti i costi immaginare un finale, perché quella storia ti appassiona così tanto da riuscire persino a ipotizzare … un infinito … l’inesauribile … la storia nella storia … il messaggio tra le righe …

Quel libro è tuo in quel momento e ti senti ricco e privilegiato,

ma sai anche che dall’altro capo del mondo,

lo stesso libro è di un altro e ti senti complementare

è di altri, tuoi simili … e ti senti fraterno e coraggioso

lo tieni stretto al petto e ti senti leggero, mai geloso e possessivo.

Hai voltato pagina

mentre una lacrima è scivolata e ha bagnato la pagina n. 2, al XII capitolo …

hai compreso le sfumature di quel character alla pagina n. 15, al IV capitolo …

sei persino riuscito a leggere … in una pagina vuota … e hai sospirato, socchiudendo gli occhi.

Poi li hai riaperti e non eri più lo stesso.