Creato da cico1936 il 19/12/2009
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I dogmi della fede e le pillole

Post n°5 pubblicato il 20 Dicembre 2009 da cico1936
 

Thomas Hobbes (filosofo inglese, 5 aprile 1588 – 4 dicembre 1679) dice: “Con i dogmi della fede si deve far come con le pillole delle medicine: berle senza masticare, ingoiarle subito".

1. Tra coloro che bevono la pillola
a) c’è chi in realtà se se ne frega del dogma: a lui interessa il vantaggio che il dogma gli dà (potere, ricchezza, ad esempio). È il cattolico strumentale dice:Berlusconi? I frequentatori - divorziati, separati, con amanti varie - del family day) ?
b) c’è chi in realtà beve la pillola, ma il suo cuore è altrove (sesso, cibo, dolce vita, ecc). È i cattolico gaudente, che sotto sotto se ne frega dei dogmi, anche se dice di credervi e anche se frequenta la Chiesa
c) c’è chi accetta acriticamente i dogmi, pur avendo un fede cristallina e retta intenzione, perché non sa penetrarli, analizzarli. È il cattolico ingenuo, ma sincero
2. Tra coloro che non accettano i dogmi si devono distinguere:
a) coloro che non credono a ragion veduta, cioè per ragioni filosofiche
b) coloro cui conviene che i dogmi non siano veri, perché preferiscono non una vita senza impegno e spensierata ( ...e senza rimorsi di coscienza). I dogmi porterebbero a costoro troppi problemi
3. Tra color che invece vogliono “masticare” i dogmi ci sono i riflessivi che voglio vedere se il credere abbia delle “ragioni”, sia giustificabile razionalmente. Sono coloro insomma che anche di fronte alla fede vogliono usare la “ragione”, che è dono di Dio ed è quella cosa che ci fa a sua immagine e somiglianza. Voglio escludere da questa categoria i soliti “bastian contrari” che quasi giocano col pensiero, ma sono incapaci di addivenire ad una qualche conclusione

 
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Perchè il male

Post n°4 pubblicato il 20 Dicembre 2009 da cico1936
Foto di cico1936

Letture della notte, pensieri del mattno.
Il teologo Vito Mancuso (Augias, Mancuso, Disputa su Dio, pagg 69-78), che io stimo molto, scrive: “Se Dio fosse veramente responsabile della vita e della morte degli esseri umani, io sarei ateo, perché non potrei tollerare che si prendesse così malignamente gioco di tanti di noi”
Già, ma chi è allora il responsabile? Questo interrogativo rimanda all’altro più generale e più misterioso: “Perché il male nel mondo?”
Il male del mondo è di due specie: il male che viene dalla natura (malattie, terremoti, uragani, nascite deformi, ecc.) e il male che viene dall’uomo (che, pur conoscendo nell’intimo della sua coscienza il bene, è attratto, se non irresistibilmente, almeno fortemente verso il male). Alla ragione non può bastare il racconto biblico del peccato originale, contraddetto dalle scoperte scientifiche e dalla logica (una punizione profondamente ingiusta: la colpa di due persone ricade su tutti i loro discendenti innocenti…).
E allora? La risposta mi pare la dia il cardinale Joseph Alois Ratzinger nel libro “San Paolo, l’apostolo delle genti” a pag. 112):
“Il male viene da una libertà creata, da una libertà abusata. Come è stato possibile, come è successo? Questo rimane oscuro. Il male non è logico. Solo Dio e il bene sono logici, sono luce. Il male rimane un mistero. Lo si è presentato in grandi immagini, come fa il cap. 3 della Genesi con quella visione dei due alberi, del serpente, dell’uomo peccatore. Una grande immagine che ci fa individuare, ma non può spiegare quando è in se stesso illogico. Possiamo indovinare, non spiegare, neppure possiamo raccontarlo come un fatto accaduto all’altro, perché è una realtà più profonda. Rimane un mistero di buio e di notte.
Allora mi chiedo perché i nostri preti continua a raccontatore ai bambini del catechismo e, a volte, anche agli adulti, la spiegazione biblica della Genesi?

 
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CLIMA DI INTOLLERANZA CONTRO GLI STRANIERI

Post n°3 pubblicato il 20 Dicembre 2009 da cico1936
Foto di cico1936

TRA DIVIETI E DELIBERE CLIMA DI INTOLLERANZA CONTRO GLI STRANIERI
OPERAZIONI GROTTESCHE CHE AVVELENANO IL PAESE
Tolleranza doppio zero. E nessuna misericordia. Soltanto uso strumentale di ogni fantasia che passa per la testa. Frutto dell'insana politica di questi tempi. Paura e ossessione per la sicurezza ci hanno portato all'assurdo. Come a delibere ed emendamenti sparati a getto continuo contro gli stranieri, secondo il rito (ormai frusto) della provocazione, tra applausi fragorosi, per poi fare un passo indietro. Com'è accaduto per l'emendamento sulla cassa integrazione "speciale" (cioè dimezzata) per gli immigrati. Cosa già vista per le "classi separate" a scuola. Ma questo è un "gioco" molto pericoloso. Prima o poi, rischia di sfuggire di mano. Anche la religione non è esente da strumentalizzazioni. Si distribuiscono crocifissi come fossero volantini di propaganda. Al tem¬po stesso, la croce non alberga più nei cuori. A Genova il presidio leghista per il crocifisso è finito in rissa. Sbagliato parlare di scontro di civiltà. Perché è anticristiano usare la croce per dividere o com¬battere. Quelle braccia allargate non escludono nessuno. Abbrac¬ciano l'umanità intera.
Alle provocazioni non basta rispondere con spallucce. Il vento che prima soffiava nelle pianure padane, ora spira nelle aule del Parlamento. Fa capolino tra gli emendamenti alla Finanziaria. Era prevedibile che accadesse. Così la proposta di dimezzare agli stranieri la cassa integrazio¬ne trova, purtroppo, consenso. Anche se il quotidiano cattolico Avvenire l'ha definita "aberrante". Per molti, la solita logica: gli esseri umani non sono tutti uguali. Via così, da una discriminazione all'altra. Nel nome dell'interes¬se dei cittadini italiani. Forti del consenso popolare. Come se ba¬stasse solo ciò. Anche Filato s'ap¬pellò al popolo per condannare Gesù e liberare Barabba! Chi discrimina non può atteg¬giarsi a difensore del crocifisso, quasi lottasse per la bandiera di partito. Difficile capire come si può essere a favore della vita, contro la pillola abortiva, e pro¬muovere ridicole e grottesche operazioni, che stanno avvele¬nando il Paese. Come la caccia agli extracomu-nitari con l'operazione White Christmas. O come il proliferare di delibere comunali che alimen¬tano la fabbrica dell'intolleranza.
Ormai non c'è più limite alla fan¬tasia. Si va dal divieto di vendere kebab senza accompagnarlo da "polenta, brovada e musetto" in Friuli alla proibizione ai minori di settantenni di sedersi sulle panchine a Pordenone. Dalla messa al bando del gioco del cric¬ket a Brescia (perché praticato da pachistani), al bonus di 500 euro ai vigili per ogni clandestino sco¬vato. Dal numero verde di Cantù per denunciare i clandestini, ai cartelli stradali di Varallo Sesia che vietano burka e niqab, come fossero un pericolo pubblico. Dal divieto di sposarsi a Cernobbio se prima i vigili non avranno ac¬certato "la pulizia di muri e pavi¬menti" nell'abitazione degli sposi-ni all'assurdo dell'assegnazione dell'Ambrogino d'oro, a Milano, alla pattuglia di polizia urbana che va a caccia di irregolari, trat¬tenendoli in un bus con le sbarre.
Stiamo scivolando verso il ba¬ratro. Pochi alzano la voce a se¬gnalare il pericolo. Un clima di intolleranza si spalma nel Paese. Nell'indifferenza generale. An¬che questa è emergenza etica. Al pari delle questioni bioetiche. C'è ancora, per fortuna, un ba¬luardo nella Chiesa. Papa Bene¬detto XVI ci ricorda, opportuna¬mente, che «Gesù stesso da bam¬bino ha vissuto l'esperienza del migrante perché, per sfuggire al¬le minacce di Erode, dovette rifu¬giarsi in Egitto insieme a Giusep¬pe e Maria»
Famiglia cristiana - n. 49/2009

 
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Il furbo Bossi

Post n°2 pubblicato il 19 Dicembre 2009 da cico1936

La paura dell'extracomunitario è diventata un cassico della Lega Nord di Umberto Bossi. Gian Antonio Stella - giornalista delCorriere e autore del bst seller 'La casta' - in una intervista a Famiglia Cristiana dice: "Hanno capito che con il 'terrone' non andavano da nessuna parte. Del resto il Piemonte, la Lombardia e la Liguria ne sono pieni. La sconfitta del Carroccio del 1997 è stata pesante: Bossi ha capito che con l'antimeridionalismo e secessione non si combinava nulla. E così si sono scelti un nemico diverso: per l'appunto, lo straniero". Poi lo stesso Stella continua: "Dopo anni di dio Po, ampolline ed altri miti panici hanno finito con l'dentificarsi con il cristianesimo. Mi ha molto colpito la dichiarazione di Castelli che vuole mettere la croce sulla bandiera. Ma, come dice Enzo Bianco, se il crocifisso è solo tradizione, diventa una cosa piccola piccola. Tanto vale, a quel punto, mettere sul tricolore la polenta taragna".
Quello che mi stupisce, e che io ritengo immorale, è che Bossi (e non solo lui, i politici in genere) usino dei trucchetti (... chiamiamoli così) per accalappiare il voto dei poveri diavoli, che hanno della fobie, delle preoccupazione, dei bisogni, e che si illudono che che questi "farabutti" della politica glieli possano risoolvere. Certamente i più avveduti capiscono i trucchetti e non li votano, ma l'elettorato italiano è fatto di gente che più in là della "Gazzettta" del bar non vanno per quanto riguarda le loro letture.

 
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I cristiani in politica

Post n°1 pubblicato il 19 Dicembre 2009 da cico1936

Leggo su Famiglia Cristiana, nella rubrica de "Il teologo": "... sono troppi coloro che utilizzano la religione in funzione dei loro interessi, svuotandola dei suoi significati più importanti. non si tratta solo, da parte dei legislatori, di ammetere, nelle leggi, scelte non sempre coerenti con i Vangelo, come l'aborto, il divorzio, ecc. Vi sono casi in cui si è costretti a scegliere il male minore, e proprio perchè uno stato è laico non si può chiedere ai legilsatori, anche se cristiani, di trasformare in leggi dello Stato certi valoro evangelici."
Sottolineo: il concetto di male minore e l'affermazione secondo la quale non è possibile trasportare "pari pari" le norme della morale cristiana nella legislazione di uno stato che comprende anche altre ideologie, filosofie, religione. Oltre ai già citati aborto e divorzio, c'è la questone del testamento biologico, delle unioni di fatto, della procreazione assistito, degli embrioni, ecc.

 
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