Post n°79 pubblicato il 14 Agosto 2016 da lordemon
Questo 14 Agosto 2016 rimarrà un giorno davvero speciale nella storia della nostra amata Ducati. Due Desmosedici GP si classificano al primo e al secondo posto nel GP d'Austria, gara vinta con autorità e senza lasciare spazio agli avversari, ponendo fine in modo magistrale ad un'assenza dal gradino più alto del podio che durava dal 2010. |
Post n°78 pubblicato il 28 Giugno 2016 da lordemon
Fonte:gofundme La foto della bimba accarezzata dai guanti del papà morto, ha fatto il giro del web. E’ la storia della piccola Aubrey, nata appena trenta giorni dopo la morte del suo papà motociclista. La foto che sta spopolando sui social, è quella che ritrae una neonata di appena tre settimane di vita che ha gli occhi chiusi, un accenno di sorriso e dorme abbracciata dai guanti del suo papà, morto in seguito ad un incidente di moto. Il padre della bambina si chiamava Hector Daniel Perez Alvarez, aveva solo 25 anni e una passione irrefrenabile per la motocicletta. Indossava sempre indumenti protettivi quando era in sella alla sua moto perché voleva assicurarsi di essere sempre al sicuro. Nonostante ciò, a questo giovane padre è stata negata la possibilità di conoscere sua figlia, a causa di un incidente di moto che gli ha tolto la vita. L’idea di effettuare lo scatto è venuta alla nonna della bambina, ovvero la madre di Hector, perché voleva avere un ricordo indelebile del figlio. E’ stata lei a chiamare la fotografa Kim Stone che ha realizzato l’immagine; nel giro di pochi giorni, lo scatto ha raggiunto più di 7 milioni di like, dopo essere stato pubblicata sul profilo Facebook della fotografa. La cosa che ha suscitato più tenerezza in questa storia, è il fatto che la bambina ride mentre dorme; si dice che quando i bambini sorridono durante il sonno è perché stanno parlando con un angelo. |
Post n°77 pubblicato il 24 Maggio 2016 da lordemon
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Post n°76 pubblicato il 01 Marzo 2016 da lordemon
Essere Storia. Lo scorrere del tempo è un fattore relativo. Molto relativo. 1989: volendosono tanti gli anni passati dalla nascita del Cocoricò. Così tanti che uno potrebbe anche perdersi nella tentazione di parlare di “club storico”, “luogo che ha fotografato il divertimento di generazioni”, cose così. Rassicuranti. Autorevoli. Ecco – il Cocoricò non è rassicurante. E la sua autorevolezza nasce ed esiste non certo grazie a qualche press release ben scritta o grazie a furbe reti di pubbliche relazioni, ma arriva dalle sensazioni e dalle intensità di ogni singola persona che possa averne varcato l'ingresso di qui ad oggi. Questa, ora ancora più di prima, è l'unica autorevolezza che interessa. I superclub europei e mondiali, e il Cocoricò è uno di essi, basano il proprio carisma sulla capacità di saper giocare oltre le regole creandone di nuove – regole che però sono valide ed efficaci solo per se stessi. Non ci si pone in competizione. Non ce n'è bisogno. Lo fanno altri. Se copiano la voglia continua di sorprendere e spiazzare che ha sempre attraversato la storia del Cocoricò a partire dai primi anni '90, benissimo: la copiassero bene, azzardassero anche loro cose assurde come certi esperimenti sonori al Morphine, certe contaminazioni estreme col teatro d'avanguardia, certi inquietanti claim scritti sulle pareti a caratteri cubitali capaci di scavare nel subconscio. Se copiano la cura maniacale nell'offrire un'esperienza del suono davvero totale per qualità come quella in Piramide, ottimo: in Italia soprattutto ce n'è bisogno, con troppi posti che pensano prima di tutto a pagare pr, baristi, persone-immagine, stucchi e arazzi, e se l'impianto non è granché beh pazienza. Se copiano la capacità di creare un'immaginario (al punto che basta un simbolo, e tutti sanno, tutti capiscono), perfetto: siamo tutti contenti se in giro diventano di più i posti con una personalità forte, fortissima dove andare. I Daft Punk cacciati dalla console. Aphex Twin ospite da mezzo sconosciuto. Memorabilia. Il Principe Maurice e il suo sguardo vitreo ma sorridente puntato al cuore. Ricci, R.I.P. sempre. Arto Lindsay in un set di chitarra noise. Carl Cox. Richie Hawtin. Loris Riccardi. La console nel bagno delle donne. Isabella Santacroce che dispensa magie allucinate. Ricardo Villalobos. Luciano. Skrillex. Cori di monaci tibetani. Le serate trionfali. Le serate meno riuscite. Le serate che non ricordi più nulla (e accidenti quanto sei contento di non ricordare più nulla). Le serate che ti sei perso. Le serate che ti sei trovato. Le serate che ti hanno cambiato la vita, anche se non ti interessava chi stava suonando. Le serate in cui invece sei venuto solo per sentire “quel” dj, e lui non ti ha tradito. Carl Craig, Laurent Garnier. Bloody Beetroots, Erol Alkan. Adam Beyer, Chris Liebing. La notte più scura, l'alba. Fotogrammi di memoria come schegge, ce ne sono a migliaia. Dal 1989. Volendo è storia, sì. Diversa da quella di club a Berlino, a Londra, a Ibiza, a New York. Diversa. Unica. |
Post n°75 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da lordemon
Livrea sostanzialmente confermata sulla Desmosedici Gp che la Ducati ha svelato stamani, con il supporto della diretta streaming, in vista del Mondiale 2016 di MotoGp: ci sono i colori bianco perla, rosso e nero carbonio, mentre le alette passano dal nero carbonio al bianco e rosso. |
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2020 alle 09:54
Inviato da: lucre611
il 15/06/2019 alle 05:33
Inviato da: lucre611
il 15/06/2019 alle 05:29
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il 15/06/2019 alle 05:28
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il 29/05/2019 alle 14:39