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Post n°53 pubblicato il 25 Giugno 2006 da AMARC0RD


♂ © ♀







LA POESIA


Ho già avuto modo d'affermare ♪ qui
parte del mio pensiero sulla poesia

Ma cos'è la poesia nei fatti del quotidiano?
E' ciò che invoca questuante Dostoevskij?
premessa di promessa d'un miracolo

E' ciò che mirabilmente coglie ♪ Vittorio ♪ ?
vita al quadrato nella gioiosa libertà della recita

E' la "necessità" del questuar che ♪ dicono
Franca Nuti & Roberto Herlitzka ?

E chi non recita ?
E chi non s'accontenta di questuar ?
E chi non ha assoluti che non sia l'armonia ?

Recità gioiosa, nella premessa della promessa di cosa?
Cos'altro c'è oltre la vita al quadrato promessa?

La vita al cubo!

La vita al cubo, è un quadrato di vita,
empio s'eleva
s'empie empiendo
colmando ogni sacrilego anfratto

Quella vita che non è recitabile
quella vita che morde le viscere
quella vita che bracca implacabile
quella vita che non ha verbo
quella vita colma d'odori
quella vita colma di gesti
quella vita colma di urla silenti
quella vita fatta di sorrisi tra cristalli salati

NON la premessa della promessa scritta o detta
ma quella fatta
fattasi poesia

NON è "sarebbe"
Poesia é ciò che è fatto
diviene premessa e promessa di ciò che sarà

NON è la promessa del fonosimbolismo
è il gesto compiuto che s'erge
simbolo imperituro della lacerazione

Poesia è quel cristallo lucente che nasce dentro
è la stella danzante che abbraccia il gesto compiuto

Ecco cos'è poesia
Vita al cubo che s'erge ad arte di Vita

Non v'è perchè, v'è per CHI senza perchè



_______________________________

il mondo haimè,
è pieno di "scrivani" che: questuan esser poeti nel gesto
questo afferma Pessoa quando li dice
mentitori

Poesia è folgore che scaturisce
imponendo di dir o scriver uno spartito di note colorate

La poesia più alta, è quella che saettando
scaturisce dalla folgore tonante
si tramuta in gesto
suona quelle note,
librandole nell'aria colma di poesia fatta

Non chieder alla poesia cosa può far per te
chiediti come far per divenir
poesia

________________________________


click sulle parole colorate



♂ ® ♀
Commenti al Post:
margodgl
margodgl il 25/06/06 alle 18:12 via WEB
Cosa vuol dire poesia?non è altro che evasione dalla realta'..bacino Mary...:-)
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 25/06/06 alle 23:38 via WEB
Ciao ... Mary ... non finirò mai di stupirmi della capacità di sintesi femminile, hai seppellito in poche parole anni di studio, cattedre universitarie , "luminari" del sapere ---- questo disvela l'inconsistenza di quel sapere --- certo che per i più è come tu dici, ma .... c'è sempre un ma di troppo, c'è sempre "qualcuno" che s'immerge nella realtà facendola divenir poesia, divenendo poesia ---- e tanto per nulla tralasciar: perchè ricercano una fuga dalla realtà?
 
   
margodgl
margodgl il 25/06/06 alle 23:53 via WEB
:-) un bacio ......anche questo è poesia.
 
LaGeisha48
LaGeisha48 il 25/06/06 alle 18:37 via WEB
la poesia sono un susseguirsi di immagini ed emozioni e sei parte di questo tanto quanto ogni parola è specchio stesso di quella immagine di quel sentire. E' il vibrare del momento di un attimo dell'anima, che non torna più, e quel momento è così forte da tramutarsi e trasformarsi in una baraonda di parole che, sembrano, da sole,posarsi sul foglio come l'immagine sulla carta per la foto. Resteranno lì indelebili come una foto, e seppure la strappassi quelle parole saranno scritte per sempre su di te.
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 25/06/06 alle 23:39 via WEB
Ciao ... Geisha ... sta menzionando la poesia dell'attimo che non torna più, io che non so accontentarmi dell'attimo, bramo La Poesia, quella fatta del susseguirsi d'attimi fino a divenir vita, l'essere che diviene la sua foto indelebile, l'essere che diviene poesia ---- tutto il resto, è un accontentarsi della festa ---- si nota molto che non seguo il dettame biblico: beato colui che s'accontenta
 
   
LaGeisha48
LaGeisha48 il 26/06/06 alle 01:20 via WEB
purchè essa sia poesia!
 
jo20
jo20 il 26/06/06 alle 09:15 via WEB
la poesia per me è un modo di vivere e di vedere ogni cosa, è uno stato d'animo che ti spinge ad andare oltre e a sentire in modo diverso. detto così può sembrare strano o quasi paranormale ma non lo è, si è naturalmente poeti, che si sia in grado o meno di trasmettere le proprie sensazioni, è poesia il modo in cui ci lasciamo attraversare dalla vita, un modo unico e solo nostro. buona giornata poeta :o) jo
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 00:23 via WEB
Ciao ... jo ... TU, non hai scritto della poesia, hai scritto dell'armonia, la tua armonia, la poesia comunemente detta, ne è figlia, solo allora è dato veder la poesia in una lacrima come in un sorriso
 
bluwarrior
bluwarrior il 26/06/06 alle 12:08 via WEB
Rinnovo i complimenti x il tuo buon gusto: ciao
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 00:24 via WEB
Ciao guerriero blu, lancia in resta, sempre con il vessillo del buon gusto a garrir controvento impavido
 
maripaprika
maripaprika il 26/06/06 alle 17:47 via WEB
la vita è poesia se tocca corde profonde... sono quelle le corde che risuonano quando mi ri-trovo nella tua poesia (che tu lo creda o no...) ciao grande grazie di esistere
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 00:27 via WEB
Ciao ... paprika ... sto sorridendo, ed il pensiero che mi fa sorrider è: la donna che si sente incompresa dall'uomo ---- la poesia in cui ti ritrovi è di Salvatore di Giacomo, la musica di sottofondo è di Chopin ---- ora se fai caso all'immagine, richiama il vortice della vita, nel suo interno il pensiero aperto dell'uomo che; comprende la donna al punto che par sia stata la donna a scriver quella poesia, ed è già azione, poi v'è una musica che sospira nell'aria, ed è un altra azione, se fai caso, entrambe le azioni sono aperte all'accoglimento del differente, ed è un apertura accogliente nel voler conoscere, comprendere e accogliere, senza pregiudizi, senza progetti prestabiliti, senza costruzioni in cui racchiudere il conoscibile ---- interpretare il pensiero femminile in questo post è un pò più arduo, non si nota l'azione che lo disvela, o meglio, l'azione femminile è racchiusa nell'accogliere la musica maschile perchè gradita e ri-conosciuta, antica, come è riconosciuto il cielo stellato e quell'aria dolce, la musica antica si spegne nella notte del vico, ma lei, la donna resta alla finestra, non si sa mai che un'altra musica ri-conosciuta dolce, un altra brezza, il cielo che con lo scorrer del tempo cambi, chissà che non sia ancor più bello e nuovo, ri-conosciuto ---- tutta l'azione femminile qui racchiusa mi riporta allo stile di vita improntato alla filosofia del bello, ma non solo il bello è soggettivo, ed è giusto che sia così al primo impatto, il bello discende direttamente dall'istinto di conservazione, questo è buono lo mangio quindi è anche bello, questo è bello ma mi da i dolori di pancia, quindi è brutto ---- ne cosegue che una vita così improntata, è una vita chiusa all'inconosciuto, all'incompreso, aperta solamente al ri-conosciuto, e questo imprinting discende direttamente da quell'istinto preposto alla salvaguardia della specie in chi è preposto a riprodurla, l'istinto è cieco, quindi riprodur la vita con altre specie, può esser dannoso per la specie, quindi s'è dotato d'un sistema di riconoscimento, questo lo ri-conosco, quindi è bello, è il sistema "elementare" attuato dal sistema neurale viscerale, il perchè e perocome anche il comunemen ri-conosciuto cervello si faccia trar in inganno da ciò l'ho spiegato un pò, ma solo un pò nel post di Tempo .... ecco le corde "profonde" toccate dalla poesia ----- io non credo, io penso, quindi accolgo nell'intento aperto di creder dopo aver compreso, nello specifico, ti credo ancor prima che tu t'esprimessi, perchè anch'io ri-conosco, ma è un ri-conoscer dopo aver spogliato delle impurità, e ben consapevole che molte ve ne sono ancor per far si che il ri-conoscer sia limpido e trasparente --- il pensiero figlio dell'imput, non sa accontentarsi del bello o brutto elementare, ha una digestione molto più lenta, ma quando accoglie, resta inciso
 
   
maripaprika
maripaprika il 28/06/06 alle 14:02 via WEB
ultimamente un amico mi diceva... pensiamo troppo... questo è il guaio... credo abbia ragione, meglio lasciar fluire in consapevolezza, questa è la poesia di vita (sarà una contraddizione????)mi piace perdermi nelle tue parole... soprattutto quando spiazzano i miei credo... semplicemente mi piace... nel tentativo a volte inutile di superare cristallizzazioni... che inquinano le trasparenze e la comprensione
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 28/06/06 alle 16:54 via WEB
Ciao ... paprika ... non è un male pensare, se fai caso all'intero del mio post, altro non è che un evidenziare le differenti modalità di pensiero, l'oggetto poesia cela il soggetto pensiero, anche l'aforisma che ho vergato in risposta a: elenk ... parla e dice le differenti modalita d'approccio al pensiero, uno dei testi di maggior successo l'anno passato era vergato da un'americana docente e "luminare" della psicologia femminile, era titolato in italico: Chi pensa troppo è Donna, ed io tanto per non smentirmi, me lo son letto, ti risparmio la mia "opinabile" opinoine, ti basti saper che io affermo: chi SI pensa molto è donna, il pensarSi è molto differente dal pensare aperto, sono certamente daccordo con Protagora quando afferma che l'essere è la misura di tutte le cose, perchè ha tutto in se, anche se mi sarei risparmiato il riferimento logicamente corretto alle cose, perchè quel riferimento è stato il fulcro della trasformazione in cosa dell'essere da parte della logica e conseguente sintassi --- il pregio del pensarSi è quello di: "conoscer" prima, a-priori la cosa, ossia, quelle determinata cosa dovrebbe aver quelle qualità e soddisfar quelle funzioni ... un pensiero siffatto, concede di cucinar nelle foglie di palma come se fossero delle teglie, concede di utilizzar i sassi roventi per una cottura lenta, consente di "percepire" e sintetizzare teoremi che all'uomo son costati secoli, ora l'errore dove si può celare in un pensiero simile, nell'utilizzo della medesima "procedura" della cosa sasso e per l'essere, per l'altro che non sia un consanguineo, perchè la donna che Si pensa, pensa ai consanguinei come parte di se, il problema è che pensa medesimamente anche il compagno, gli altri-e li pensa nel momento e basta, tranne in rarissimi casi d'amicizia consolidata da lunghissima data, mi sento d'affermare che la donna genericamente accoglie il differente solamente nell'amica, questo in un ottica di pensiero aperto, è limitante, quindi un errore per il pensiero aperto che vuol comprendere, il che non vuol assolutamente dir condividere, vuol comprendere per il comprendere, senza secondi fini se non una miglior comprensione generale, e questo perchè il pensiero aperto non è geloso della conoscenza, la offre, la scambia in un moto perennemente evolutivo, il difetto d'un pensiero aperto, è quello di pensarsi molto poco, chi è nel pensiero aperto si pensa in relazione del confronto aperto, scevro di prosceni prestabiliti, perciò il maschio partecipa volentieri ai prosceni femminli, lo scontro tra le due modalità solitamente avviene nel momento in cui il maschio dice alla donna: bene; ho danzato, saltato, suonato, fatto il saltimbanco nel tuo proscenio e mi son divertito molto più di molto, ora vorrei veder se anche io so metter in scena un opera che ti faccia danzar, cantar e volar, chissà se ci divertiamo altrettanto? ..... e molto, molto, molto più di molto difficile che la donna nel chiuso del suo pensarSi accolga l'offerta, quel proscenio non le appartiene, non le piace il color di quel mare, e quelle vette ghiacciate con i loro precipizi la terrorizzano, per nulla dir di quelle verdi vallate in altura che son quasi sprovviste di fiori, a parte una qualche stella alpina, e lo dice chiaramente, quel proscenio non mi piace, tuttal'più può accader che lei metta le mani nel proscenio, ci mette i suoi fiori, il suo mare del momento, il suo cielo ----- è lunga e tortuosa la via che conduce al progettar ed eseguir un proscenio condiviso da entrambi, ci vuol una sana dose di VOLONTA' VOLENTE, quella che scaturisce da dentro imponendosi ad entrambi che si ritrovano nel noi divenuto UNO
 
     
maripaprika
maripaprika il 28/06/06 alle 19:36 via WEB
sono e non sono la donna che tu dici... posso spiegarti che lo sono nella misura in cui l'equilibrio precario raggiunto mai per sempre, quella piccola sensazione di serenità che mi piglia è difficile da preservare danzando nel proscenio di un uomo... abituato lui a trasformare la realtà troppo spesso non sa ascoltare ciò che mi batte dentro, certo ha la capacità di conoscere ma solo quando è all'interno del proscenio creato da me... che gli fa spazio... che ruota intorno a lui... quando mi chiede di entrare nel suo mi accorgo di non essere nulla più di un figurante, la capacità di ascolto che una donna sa dare, la capacità di far sentire l'altro al centro del tuo proscenio è una dote femminile difficilmente riscontrabile in un uomo, già da bambini han verificato come la femmina segua spesso lo sguardo di chi guarda mentre difficilmente lo fa il maschietto... sicuramente il momento in cui si cammina insieme è il migliore, ma dopo un inizio di attenzione e interesse l'uomo va troppo spesso per la strada sua dando per scontato che sia la tua... così lascio quelle mani incerta nel procedere per una strada che sia sempre la mia prima che quella altrui... a momenti sola a momenti con chi segue quel percorso in quel momento... già forse ci pensiamo troppo ma credimi è faticoso da questa parte ascoltare sè stesse... i rapporti per noi non sono pura conoscenza di diverso ma metterci al posto di... cercare di vedere il mondo da lì... sentire con quel cuore... per questo forse mi è possibile con chi ha una strada simile alla mia mentre con chi affronta altre acque è così difficile... non per questo vivo di pregiudizi, non per questo provo gelosie delle mie tappe mai raggiunte per sempre... al contrario è bello condividere con chi sa capire... mi sa che sono quella donna ma ora so anche il perchè... ciao uomo che passeggia sui pezzi di vetro....
 
Amarna1
Amarna1 il 26/06/06 alle 18:00 via WEB
CARISSIMO TI HO INSERITO FRA I MIEI BLOG AMICI ^_^ BUONA GIORNATA AMARNA
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 00:32 via WEB
Ciao ... Amarna ... un tenero sorriso al tuo "amore eterno" .... sai come pervenirci o ti affidi al caso, all'istinto ?
 
MadonnaIsabella
MadonnaIsabella il 26/06/06 alle 23:20 via WEB
...e' la poesia a metter penna d'oca alla mano...e' la poesia che ci trova avanti di tre passi...
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 00:33 via WEB
Ciao ... Madonna ... la poesia comunemente intesa, è figlia della pelle d'oca da cui cade quella penna, ma ... per chi sa e conosce l'armonia, la "poesia" è un frammento che può anche innestarsi in una dis-armonia ---- quindi io scelgo di cercar l'armonia, quella più grande, non so accontentarmi del sorriso della gioconda, voglio veder tutta l'opera, voglio conoscer la folgore che l'ha scaturita, voglio accoglier e comprender chi come e perchè è giunto li --- non sempre sono così, solo quando mi "prende", differentemente quand'incontro la "poesia" le sorrido, come si sorride ad un amica ritrovata
 
auradanzante_1
auradanzante_1 il 27/06/06 alle 00:32 via WEB
Bel post veramente, AMARCORD! Con un sorriso. aura
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 00:42 via WEB
Ciao ... aura ... non essendo io Platone, non ho la sua "necessità" di stabilir a priori quale menzogna dire, mi limito ad offrir il mio pensiero nell'incelata speranza d'una confutazione arguta e pungente --- quando annoto che sia comunemente condiviso, inizio a preoccuparmi, le parole che mi balzan alla mente son quelle scritte da Platone nel Fedone: Socrate dice "che le cose siano come io le racconti non è da uomo di buonsenso crederlo" ---- anche Socrate menziona il creder, ma saggiamente lo associa al buonsenso, al pensiero
 
jenny51
jenny51 il 27/06/06 alle 08:33 via WEB
La poesia è paragonabile alla musica: se ben fatta va vibrare l'anima:=))
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 10:14 via WEB
Ciao ... jenny ... perchè, un alito di vento no? uno sguardo muto no? il riflesso argenteo sull'acqua no? un disegno di bimbo no? ... possediamo un anima che brama, sottolineo "brama" vibrar, e vibra a piè sospinto --- m'hai fatto balzar alla mente quella fanciulla che pone un però al vibrar: però se non "predisponi" l'anima, la magia non accade, non vibra --- sorrido a questo pensiero inconoscente ----- vi ci leggo la negazione della realtà del momento, un voler forzare la materia con il pensiero, un voler incanalare lo stupore, negandosi all'accadimento spontaneo, il passo sucessivo a questo predisporre lo fornisce la fantasia, costruendo un contesto atto ad accogliere la magia, più è fervidamente colorata la fantasia, più sono elaborate ed alte le pareti del proscenio, non manca nulla, tutti gli elementi vi son raffigurati, l'arte raffinata da millenni, fa si che se ne "percepisca" la consistenza materiale del raffigurato, si percepisce l'aspra ruvidità della fredda roccia, il canto degli uccellini in gaio volo, l'odore, l'odore di quel muschio abbracciato alla quercia secolare, che poi si sia ingannato anche il "vomeronasale" poco importa, importa l'aver acceduto alla "magia", importa il voler e poter riprodurre questa "magia" --- ma questa non è magia, è l'impronta deificata della fantasia che sostituisce la realtà e lo stupore degli accadimenti stessi, è ciò che la psicologia fa sull'essere, mostrandole come può innestare e disinnestare la felicità, è come se la felicità prodotta da un calcolo, da un "progetto" fosse la vera felicità, mentre altro non è che un'irruzione d'una condotta pianificata nell'ambito sempre più cristallizzato dell'esperienza ---- difatti, non è possibile mantener vigile l'attenzione a ciò, è sufficiente un alito di vento reale per smarrir quest'attenzione, ecco cos'è il giorno reale, è quella realtà che riconduce a se chi immaginificamente l'era sfuggito, non chiamiamo amore ciò, amore ti coglie anche nelle giornate più cupe, stupendoti dell'incompreso e natural accadimento, ma come può esser riconosciuto da chi è avvezzo a costruir accurati prosceni, a chi è avvezzo ad innammorarsi dei suoi prosceni, un pò alla volta non vede più quel lato aperto del proscenio, quel lato che è la vita vera, quel lato ove è dato sorridere anche alle spine, perchè senza di esse non vi sarebbe la rosa, non vi sono spine nel proscenio, non vi sono dolori, non vi sono lacrime d'amare, ma ..... essendo il proscenio ed il conseguente progetto un pensiero anti, come tutti i pensieri anti crolla ad un alito di vento reale che s'insinua nel proscenio dal lato aperto e reale, tutto svanisce, non vi son più le tavole del proscenio da calpestar, si è sulla nuda incompresa quindi non amata, terra a cui si vorrebbe sfuggir ----- Noi non soffriamo per le cose del mondo, ma per le nostre credenze sulle cose del mondo ... Epiteto lo schiavo
 
   
jenny51
jenny51 il 27/06/06 alle 14:17 via WEB
Certo anche lo sguardo di un bambino, il vento nella notte o un tramonto infuocato possono far vibrare l'anima quando è predisposta a sentire, a vivere. Una nota stonata come una brutta poesia, difficilmente lo possono, a questo mi riferivo.
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 16:30 via WEB
jenny - jenny ... sai vero che il predisporsi contiene in se il cuneo della forzatura innaturale, la forzatura è figlia d'un "credo", e tutto ciò che non è contemplato in quel soggettivo credo non vien compreso e accolto, perdipiù fa prender lucciole per lanterne, per poi dirsi: ma come ho fatto? --- senza chiedersi i perchè e percome non si giunge a comprender che è proprio questo predisporsi che avvia la fantasia ed il realitivo progetto con il suo "proscenio", e buon ultimo, occlude la via naturale, quella aperta, quella che sa stupire fino a sconvolgere, capita che, ci si renda benissimamente conto di ciò, e si sceglie il proscenio privo di spine piuttosto che imparar ad accogliere anche le spine .... cosa non ci fa fare l'innata pigrizia umana
 
     
jenny51
jenny51 il 27/06/06 alle 23:48 via WEB
L'esser predisposti non è forzatura ma una condizione dello spirito indipendente dalla nostra volontà. Sulla possibilità di accogliere anche le spine, sono fin troppo paziente nel sopportarne vagoni ma....ogni tanto bisogna mettere in moto la ragione e scrollarsele di dosso per ritrovare il sorriso, la gioia:=))
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 28/06/06 alle 00:38 via WEB
Ciao ... jenny ... rendo omaggio al tuo intender l'esser predisposti, ma solamente nel caso della predisposizione aperta, non incanalata in un unica apertura
 
olivia.thelady
olivia.thelady il 27/06/06 alle 10:23 via WEB
amar, ciao :-)--cos'è la poesia? ma per chi la scrive o per chi la legge? In parecchi ci provano a scrivere, ma l'apparente facilità di carta e penna è terribilmente ingannevole. In moltissimi la leggono: ma come fanno ad intenderla? L'arte mette in scena la vita, sempre. E può essere ingannevole al pari della vita. :-))
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 10:47 via WEB
Ciao ... olivia ... chi la scrive, lo fa perchè ama esprimersi così, ed è un esprimersi fintamente libero, il Vero poeta è padrone della tecnica, quando la fredda tecnica permea lo slancio, si smette di dir con l'anima, si recita gioiosamente, ma si recita, non amo molto esprimermi in siffatto modo, in particolare quando sento impellente la necessità di dir in maniera chiara e trasparente, nell'intento di far comprendere ----- la vita inganna chi non la vuol conoscere, la rifugge, una delle modalità è anche quella d'avvalersi dellla breve terzina, ma per chi coglie la poesia nel Fedro, nell'Iliade come nel Filebo, come .... come può ingannare ingannandosi .... la Poesia, come per quasi tutto, ha smarrito nel tempo il suo vero significato, la sua collocazione armonica, in un armonia che è disvelata dalla breve rima ... oggi i molti "scrivani" si mentono nell'illusione di pervenir all'armonia che rifiutano perchè vi son le spine ---- ed io oggi, rendo omaggio a quel letto di pietra che celando alla mia vista la materia amica, mi ha consentito di cogliere profondamente alcuni dei perchè del rifiuto, alcuni dei perchè di questo colorato e fantasmagorico volo con ali tenute insieme dalla cera, pur nell'assenza d'esperienza diretta e materiale, ho fatto mio questo intender, e lo disvelo chiaramente nel mio puntiglio espositivo, mai è dato coglier solamente una faccia della moneta, ed io rendo merito a coloro che hanno ben donde l'utilizzar quasi sempre la medesima faccia variopinta
 
   
olivia.thelady
olivia.thelady il 27/06/06 alle 22:48 via WEB
amar, ciao :-) ---innegabile la tua capacità di calarti 'dentro' negli argomenti. Bravo. Ma concedimi una domanda: stiamo cercando la frase magica che definisce la poesia? è importante il COSA o il COME la poesia comunica? secondo me la poesia vuol comunicare una intuizione, suggerisce, indica e non c'è poesia senza ritmo, un ritmo che si avverte se le leggiamo a voce alta o le ascoltiamo. E il ritmo è musica. A me piace molto quella di Ungaretti: "si sta come----d'autunno---sugli alberi----le foglie" -----ma forse e senza forse tu, caro amar, intendi parlare di un altro genere di poesia, per esempio la poesia della vita di madre Teresa di Calcutta o di altri semplici grandi come lei, e..attenzione.. non ne faccio una questione religiosa, ovviamente...:-), ma anche più in generale di come noi, nel nostro piccolo riusciamo a vivere con poesia, cioè con armonia, le emozioni piacevoli o le dissonanze....:-)Olivia
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 28/06/06 alle 00:35 via WEB
Ciao ... olivia ... dici bene, la frase magica, ci vorrebbe proprio una magia o la capacita di Platone che s'inventava parole nuove, ma era avvantaggiato della misera sintassi d'allora, come vedi non sono il solo a porre l'asticelle sempre più in alto, anche il sistema e la fredda logica della sintassi pone sempre l'asticella un pò più in alto, .... per quanto riguarda la poesia comunemente detta, ho posto l'asticella un pò più in alto, sull'armonia che la genera, come vedi ho sempre un occhio al particolare "poesia" e l'altro all'intero armonico, che poi vi siano delle armonie di pensiero che piegano la materia come nel caso della suorina, lo annoto come se la credenza fosse uno strumento per giunger, che poi lo strumento divenga oltremodo inducente, nulla importa, importa solamente aver trovato la propria e soggettiva armonia ---- ma quando uno ha in se un armonia che non è statica, un armonia aperta, capita che l'armonia del momento sia agli antipodi di quella appena lasciata, allora per comprenderla è necessario coglier l'armonia dell'intero "libero", solo allora è dato comprender i perchè e percome dell'armonia del momento, comprenderne il percorso e come sia potuta giunger proprio li, ove erroneamente ritenevi di non giuger, se non addirittura presumevi di giunger all'opposto ----- la poesia comunemente detta, indica l'attimo, senza nulla dire da dove scaturisca, tantomento in quale direzione ci sta portando, è un pò come far il punto nautico senza tracciar le linee, quel puntino nel mezzo dell'oceano dice solamente che ci sei, se non osservi attentamente tutta la mappa, non sai neppure in quale oceano ti trovi ---- ed il mio intender la poesia è l'intender il puntino che mi dice: ci sei ... e null'altro ... lo so da me, non ho la necessità di farmelo dire dal puntino, se non in quei momenti in cui il nutrimento è così alto che non è dato pensar, però ho sempre la necessità di comprender quale vento, quale marea m'abbia condotto fin li ---- come non amo i prosceni prestabiliti, non amo tracciar la rotta, non faccio scorte di cibi o bevande, le ho sempre prese nel luogo del momento, siamo o non siamo parte del tutto, quindi c'è sempre ciò che serve alla nostra necessita, bisogna solamente prenderlo, a volte la barca si colma da sola di pesci volanti, a volte devi lottar con gli squali per poterti sfamar, il raccoglier l'acqua piovana con una vela, farla bollire sulla fiamma di pelli di squalo essiccate ---- tutto richiede sempre un occhio al particolare ed l'altro all'opera completa ed armonica per poter vivere ---- la vita al cubo la trovi più sovente in un rivolo d'acqua piovana che in una coppa di nettare di Bacco, ma se non sai potabilizzare l'acqua piovana muori, se non conosci Bacco vivrai nell'astemia dell'ingnavio, non conoscerai la poesia del rivolo come non conoscerai la poesia del nettare di Bacco, tantomeno ti sarà dato coglie l'intero armonico ---- puoi tesser tutte le odi che vuoi alla lucciola, io le ascolto affascinato, poi .... poi voglio giunger alla lacerazione della natura armonica che ha concesso alla lucciola d'esser, e legger tutte le poesie che si son generate nel tempo della lucciola ---- quella per me è La Poesia ... tutto il resto è un accontentarsi della festa, ed io non solo non so accontentarmi finchè non giungo, sono anche intollerante a tutto ciò che è paletti, palizzate, norme atte ad impedir di giunger, come lotto con gli squali per la materia, lotto con le limitazioni precostituite, di qualsiasi sorta siano! la libertà è e resta il bene più prezioso
 
     
olivia.thelady
olivia.thelady il 28/06/06 alle 23:22 via WEB
ciao, amar roboante e passionale, ho letto d'un fiato :-)--Ma stasera il mio corpo-puntino ignora l'anelito della mia anima e reclama riposo sotto chiome rinfrescanti di alberi: non posso negargli quanto chiede, ne avrebbe danno la mia armonia materica. Ubbidisco al mio corpo. A domani :-))))Olivia
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 29/06/06 alle 10:43 via WEB
Ciao ... olivia ... il tuo corpo puntino-poesia, ecco la magia, la definizione di poesia, si è ciò che biologicamente si è, non è mutabile o opinabile la biologia, il pensiero, le credenze SI, perciò affermo che il pensiero dev'essere al servizio della materia, non piegarla al suo volere come troppo spesso accade, l'armonia come la lacerazione sgorgano dentro e solo poi è sviluppata dal pensiero .... sto sorridendo al tuo puntino che reclama, e nonostante i reclami hai bevuto d'un fiato ---- nello specifico più che il tuo puntino a reclamare è il pensiero, è il pensiero che ha una digestione lenta, il puntino NO, beve d'impeto o sputa
 
     
olivia.thelady
olivia.thelady il 29/06/06 alle 23:00 via WEB
amar, ciao :-) --a volte anche i puntini materici sono l'accadimento più importante e bisogna ascoltarli finchè ci parlano. Puntini che non sono ancora sotto lastre di pietra. Prima che nasca il rimpianto. O il ricordo. O il rimorso 'ah se avessi fatto...ah se avessi dato ascolto". Poi alla fin fine è sempre il pensiero a decidere metabolizzando alla velocità della luce. Decide anche il modo e il tempo. Ricordi S.Agostino quando diceva "signore, dammi la castità e la costanza, ma non darmele adesso ". E se il puntino non si armonizza e oppone resistenza?? Sarà il pensiero ad adattarsi attraverso rinunce o iniziative. All'infinito se occorre. Fuori dalle regole e dentro le regole. Il pensiero che cerca armonia non necessariamente scarta le regole. Piuttosto si adatta o le adatta. La libertà non è un concetto astratto. La libertà è scelta. O il puntinocorpo o il puntinodiletto o il puntino....Ma la scelta viene operata attraverso un'economia di scala. Di convenienza per il puntino con un occhio al tutto armonico. Non è mai tout-court. O meglio è tout-court in situazioni estreme, solo un sì o un no, ma sempre al fine di ricreare armonia. Armonia soggettiva . O piuttosto egoismo? :-) ---comunque tanto per restare in tema, il puntino-corpo ha voluto vedere l'alba e sta disdegnando il tramonto...ciao :-) Olivia
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 30/06/06 alle 09:24 via WEB
Ciao ... olivia ... i puntini materici, SONO l'accadimento, sovente non è davo vederlo in trasparenza per i nostri convincimenti che si tramutano in azioni offuscanti ------ l'accadimentol'ascolto dell'altro "puntino" è ancor più difficle che l'ascolto di se stessi, vuoi perchè il dubbio d'aver interpretato correttamente è sempre presente, o perchè non sono in molti a conoscer il proprio io, ignavi o ancor peggio dimentichi che il più grande intervento sull'io lo fornisce Agostino che si confessa alla sua deità, si specchia in lui, e quasi se ne impossessa per giunger in se ---- la mia deità è il cavallo a dondolo scevro di dogmi inducenti --- vero che il pensiero decide, ma è ancor più vero che il pensiro più alto si traduce in azione lasciando nel limbo tutti gli altri pensieri, ed è il gesto la più alta forma di poesia che è dato conoscere, il gesto più liricamente poetico nell'uomo è quello senza verbo, è quello dell'anima negl'occhi che ri-specchiandosi vedono l'altra anima che contiene la propria, ma il gesto più poetico che l'umanità conosca è quella della donna che, muta parla con il frutto nel suo grembo, è un parlarle parlandosi, ascoltandolo ascoltandosi, la comunione simbiotica, l'Armonia più alta, è talmente alta che non è dato a tutti recider quella catena ---- mi strappa un sorriso d'approvazione il concetto d'economia di scala applicato all'euristica neurale, ma più che economia, sono propenso per una scala emozionale, ove l'emozione più brillante spegne le altre, quanto sia economicamente corretto ho dei dubbi, perchè l'economia ingloba, modifica, ciò che non è stato accolto, l'emozione è molto più feroce, una vince e milla periscono, non s'evolvono, periscono ---- se ci depuriamo un attimo dalla lirica deificante, possiamo accorgerci che la nostra vita inizia da una lotta ove solo uno vince occupando la "casella", tutti gli altri periscono, siamo dotati d'un sistema immunitario che definirlo feroce è un eufemismo, apparteniamo all'unica specie che provoca il dolore per soddisfar un "piacere", abbiamo bisogno di rifugiarci nella lirica per non veder chi siamo, abbiam bisogno di credere per tacitar le nostre violente pulsioni, abbiam bisogno delle regole per non sbanarci vicendevolmente, in natura è sempre il più ferocemente adattabile a vincere .... se mai c'è un "progettista" dev'esser divenuto "buono" dopo aver da esso espulso la ferocia ed averla deposta nella natura, tremo al pensier di quanta ferocia possedesse, ed i suoi "rappresentanti" leggevo che non le son da meno, vorrebbero una riedizione della famigerata notte dei cristalli, ebrainizziando coloro che studiano le staminali
 
otherwise1
otherwise1 il 27/06/06 alle 11:26 via WEB
la poesia sfugge...non si assoggetta a definizioni...puoi definire un respiro? puoi definire un'emozione?poesia e' un attimo...un alito di vento che ti sferza o ti accarezza...che ti sfiora dentro e fugge via...lasciandoti nell'anima un impercettibile traccia che solo tu senti...perche' imbrigliare a tutti i costi leemozioni?perche' trovare a tutti i costi una definizione che inevitabilmente impoverisce?io vivo di graffi e carezze...di risa e pianto...ascolto le emozioni...le vivo...lascio che si impadroniscano di me...le lascio andare...posso commuovermi per uno sguardo...rimanere immobile davanti ad una lacrima...emozionarmi per una parola apparentemente stupida...ma detta in un certo modo...restare impassibile quando lui mi dice ti amo...la poesia e' dentro di noi....forse...ognuno ha la sua...ma che importa?lullaby
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 16:31 via WEB
Ciao ... lullaby ... sono daccordissimo su cio ch'esponi, difatti al sorriso d'una inconosciuta rispondo con il sorriso, lasciando che l'attimo si porti via i sorrisi incrociati e la persona, altro discorso quando la persona è conosciuta, allora potrei anche dirle: facciamo due passi per abbeverarci a quella fonte, come potrebbe dirmi lei: facciamo due passi all'ombra di quel salice, in entrambi i casi i sorrisi si moltiplicano, allora si diviene avidi, si propone alternative alla sorgente come al salice, i problemi arrivano quando ci si ottunde nella sorgente o nel salice, è li in quell'ottundimento che si disvelala poesia menzognera ed io non so più giocare quando nel gioco s'innesta la forzatura cristallizzante, questo è il mio limita, non saper rimanere all'interno d'una recinzione ben delimitata e prestabilita ---- certo che si può definire un respiro, un emozione, ed è l'azione collegata che lo disvela, mai m'è dato confonder il respiro affannoso di chi ha fatto le scale di corsa con quello sormontato da due occhi che parlano --- se l'azione non c'è, è il respiro d'un desio, ed allora mi metto in attento ascolto per individuar il desio che fa sospirar ---- il problema derivante dall'ascolto è il pensiero, quel pensiero che ha una digestione lenta per meglio nutrirsi di tutto ciò che le vien offerto, ma una volta assaporato e digerito quel frutto, la velocità del pensiero e della brama, superano quella dell'imput
 
   
otherwise1
otherwise1 il 27/06/06 alle 16:56 via WEB
e' soggettivo...un respiro...un respiro puo' essere cio' che io voglio sia...il fiato lungo dopo le scale...oppure il respiro del mio uomo mentre fa l'amore con me...dipende...dallo stato d'animo...dal momento...dalla fantasia...quello che sento ora non e' uguale a quello che sentivo un minuto fa...e a quello che sentiro'...la differenza tra noi due?io controllo...tutto...un respiro....se io lo voglio...e' una funzione vitale...oppure e' una dichiarazione d'amore...decido io quando abbassare o alzare la recinzione...questo e' il mio limite...o il mio punto di forza... lullaby
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 17:19 via WEB
Ciao ... lillaby ... com'è che vedo il tuo naso spuntar dal monitor? ... sai benissimo che non puoi simular, o meglio, lo poi con chi vuol veder la simulazione, non con chi sa veder, tantomeno quando sei tu a non poter simular ... questo è il meravigioso limite del controllo, lo si perde quando uno meno se lo aspetta, ed una volta smarritolo, non lo si ritrova più, è necessario ricostruir ex novo la recinzione, ma perchè ricostruir ciò che cade quando vorremmo che non cada? allora scelgo l'apertura del conoscer aperto, piuttosto che calar o innalzar barriere che fanno quel che vogliono quando vogliono e quanto vogliono ---- perciò non so giocar ove m'è dato scorger l'innaturale forzatura ---- non so rinunciar allo stupore per un proscenio stabilito a priori, sorrido al pensiero che m'è accaduto anche di divenir "dispettoso", prendevo quella rondine così ben disegnata nel fondale che parea viva, la deponevo sul tavolo del lato aperto, quello della realtà e candidamente chiedo: perchè non vola? toglievo il sole dal fondale, e sempre deponendolo sul tavolo della realtà chiedevo: perchè non abbaglia? ---- altro "giocar" è il decider entrambi un proscenio e poi metter in scena la regita gioiosa, ben sapendo entrambi che d'una recita ludica si tratta, in quella recita è dato simular, recitar per il piacer di recitar, anche senza copione come solo i grandi artisti sanno far, ma alla fine della recita, s'esce dal lato privo di fondali, non ci si rinchiude nel camerino in attesa della recita sucessiva
 
     
otherwise1
otherwise1 il 27/06/06 alle 17:59 via WEB
qual e' la realta'?e' cio' che pare?che ne sai...ognuno di noi indossa una maschera...suvvìa...ognuno recita la sua parte...ognuno per sopravvivere si crea un mondo sopportabile...per non soffrire innalza barriere...tu stesso usi le parole in modo da confondere le tracce...sfuggi...nessuno ama essere scoperto...preda...e solo a pochi...meritevoli della nostra fiducia...e' concesso di vederci senza maschera...lullaby
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 18:48 via WEB
Ciao ... lullaby ... non siamo deità, quindi la realtà è solamente una nostra interpretazione, quindi una nostra "proiezione", la nostra reatà siamo noi stessi ---- le barriere, mha non rammento un mio tempo con barriere, rammento d'aver sempre voluto conoscere, anche il fuoco, solo dopo essersi caparbiamente bruciato per benino, solo dopo è dato conoscerlo ---certo che uso la parola per non dire dicendo, la uso anche per dire ciò che solitamente è taciuto, ed irriguartdosamente sorrido a chi non coglie il non più taciuto, la medesima cosa faccio con la maschera, me la cavo immediatamente, sorridendo, poi osservo lo stupore di chi vede, e vedo le maschere di chi vede, alzarsi ed abbassarsi nel loro variare, questo è il dire di chi tace, un dire che m'è dato cogliere alternativamente, e solamente in quella parte che già "possiedo" in me, mai a nessuno è dato cogliere l'inconosciuto, neppure mostrandolo, ed è li che è necessario l'intervento della dialettica ---- la mia maschera è il non aver maschera, una perenne sfida alla vita ed a chi non sa togliersela, sono insofferente al "sopportare", lo devo affrontare e risolvere ----- la misura della mia follia te la da: l'anno passato di questi tempi ero "affacendato" in un luogo di Crapulo, fornito di luci cubi e cubiste, ed io in quel luogo ho inchiodato le assi del "Notre Dame de Paris" ... oggi, da alcuni mesi, passeggio in un peripatio antico, tra colonne, marmi e affreschi ---- non si affrontano due mondi così distanti senza posseder la stella danzante
 
elenk
elenk il 27/06/06 alle 12:35 via WEB
Forse "lullaby" ha ragione, oguno ha dentro di noi "la poesia", oguno è "poesia", che riesce a esperimersi o no, che riesce a essere coscente o no, che è uomo o donna...
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 27/06/06 alle 16:32 via WEB
Ciao ... elenk ... certo che ha ragione lullaby, ognuno di noi è la sua poesia, difatti non so fermarmi a quella terzina esposta, ho la necessità di coglier l'armonia dentro, quell'armonia che ha generato la terzina .... rammenta sempre che ci vuol un occhio al perticolar ed uno all'opera completa, solo allora la poesia si disvela per ciò che è
 
   
elenk
elenk il 28/06/06 alle 08:42 via WEB
Buongiorno!!! Un sorriso senza maschera!! Un sorriso sorriso!!!
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 28/06/06 alle 09:51 via WEB
Felice giorno a te elenk ..... felice giorno da chi parla con le stelle senza toglierle dal loro cielo, ma quante ce ne sono, e come brillano, anche quelle spente s'illuminano, poi nell'intento di meglio comprenderle, osservo, guardo e vedo, vedo il cielo, NON è più il cielo, è divenuto una miriade di piccoli cieli, tutti cinti da alte barriere di fiori variopinti, accarezzo quei fiori bellissimi e spostandoli vedo che celano il filo spinato taglente, la rabbia mi fa stringer nella mano dei fiori, li strappo violentemente, voglio divorar quella barriera, sradicarla e liberar la stella, nell'impeto non mi accorgo di stringer violentemente i fiori finche non mi sento la mano bagnata, la guardo e non vedo più i fiori, vedo brandelli di carne che sanguinano e lacrimano, grumi di essenze rattrappite, coaguli di sangue mi scivolano tra le mani lavate da cristalli liquidi e salati, sono lacrime che tentano di ridar liquidità al sangue raffermo, alle essenze ratrappite come al nido ostruito dal miele disseccato, solo un urlo sgorga da me: perchè ... PERCHE'E'E'E'E'E'E'E'E'E'E'E'E'E'E'E' ----- affranto m'accovaccio sul limitar di quel cielo recintato, parlo con la stella carezzandola e osservo quella piccola porzione di cielo chiuso, è bellissimo, vedo la stellina che sorridendomi si prende cura dei suoi fiori, delle api colme di polline come delle meravigliose farfalle dalle immense ali coloratissime, e quelle rondini, come sono belle, mi viene un dubbio, ma le rondini non ti mangiano le tue farfalle, la stellina mi risponde: NO, le "mie" rondini si cibano solo delle fastidiose zanzare, osservando quello spicchio di cielo, vedo che gli unici fiori caduti al suolo son quelli che cedon il posto al frutto polposo e profumato, e gli chiedo: ma come nutri i tuoi bellissimi fiori se non con loro stessi come natura insegna? e lei sorridendomi con quei occhini di luce mu sussurra: i "miei" fiori li nutro con il mio sangue, con la mia carne, con il mio miele ed i profumi li faccio nel mio laboratorio di profumi e manie, tutto qui nasce dai miei sorrisi e dalle mie lacrime, questo è il mio cielo, il mio mondo, ed io non so trattener la lacrima che attraversandomi il cuore cade in quel piccolo mondo, ed il miracolo si compie, le barriere di filo spinato come i brandelli di carne sono svanite, sono svanite anche le meravigliose farfalle e tutti quei uccellini dal canto gioioso, non c'è più nulla, anzi no, vedo un uomo affacendato, e tutto preso dal suo affacendarsi, par che null'altro le interessi, par o è così? vedo anche dei bimbi, anche i bimbi sono affacendati, stanno impettiti dinnanzi a dei fogli, chissà mai cos'avranno di cosi trascendente quei fogli? ri-poso il mio sguardo sulla stellina e... non sorride più, i suoi occhi non hanno più quei lampi fiammeggianti, e triste, piegate in se, cos'è mai accaduto le domando, ma lei tace e mi guarda, mi guarda come si guarda un nemico di classe, nulla mi dice, tace e ri-tace piegata in se, solo un suo pensiero impertinentemente e intrattenibile giunge fin sulle labbra: ma perchè gli uomini ti danno tutto ciò che non vuoi? una folata di gelo è sgorgata da quelle labbra, un gelo che mi racchiude e contiene, un gelo che rende trasparenti ed intelleggibili i gesti della stellina, come quel donarmi un suo fiore rosso vivo, ne sfoglio i petali e ci leggo: puoi venir "quasi" quando vuoi a coglier questi fiori nel mio piccolo cielo recintato, io le rispondo che: non so viver al chiuso d'uno steccato tagliente e tanto vorrei che lei fosse libera di brillar in un cielo libero, ma lei di rimando ed anche un pò triste, ma questo è il mio cielo, il mio piccolo modo, ho donato me stessa per "costruirlo" cosi come l'hai visto, e mi dici che non è bello, che non ti piace, io qui ci sto come una perla nella sua conchiglia, a nulla serve fargli notar che quando vuole la conchiglia chiude le valve imprigionandola, lei mi fa notare che il suo mondo è li, dentro quella conchiglia, ogui tanto le capita di scivolar fuori, avventurarsi nel cielo aperto e libero, solo che li le rondini si mangiano le farfalle e non le piace, quello è il modo degli uomini liberi e non le piace, a nulla serve farle notar che l'amore che depone in quel chiuso, è un amore chiuso, non è amore, e lei che dice con maestria sorrisi d'amore mi risponde: questo è il mio amore mascherato e non sa comprender il perchè dell'assenza di maschera nell'uomo libero, l'uomo libero, non ha il sorriso perenne della maschera, ha tutte le maschere perchè non ne indossa alcuna, il suo viso, i suoi occhi son tutte le maschere del mondo, maschere che dicono l'attimo senza mentir, e vien scambiato per irriverente
 
     
elenk
elenk il 28/06/06 alle 11:05 via WEB
Ed io Ti Abbraccio!!!
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 28/06/06 alle 16:55 via WEB
Ciao ... elenk ... solo un attimo che accendo il condizionatore, per la brezza malandrina mi sto ancora atrezzando
 
diavoletta77kiss
diavoletta77kiss il 28/06/06 alle 09:25 via WEB
bellissimo come sempre....dolce giorno
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 28/06/06 alle 09:53 via WEB
Ciao ... diavoletta in erba ... se non vuoi cambiarmi aggettivo, NON leggere la risposta che precede la tua
 
margodgl
margodgl il 28/06/06 alle 14:03 via WEB
ciao..
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 28/06/06 alle 16:55 via WEB
Ciao a te Mary ... insolitamente silente
 
   
margodgl
margodgl il 29/06/06 alle 11:55 via WEB
Il caldo afoso mi offusca la mente sta crescendo muschio verde.....non so cosa scrivere.Ciao kisssss
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 29/06/06 alle 17:23 via WEB
Ciao ... Mary ... se a te il caldo offusca la mente, a me il rivisitar con il senno del poi atti come il suicidio e la violenza carnale, mi rendono acido nel confronto del contesto, capita che quest'acidità indotta riemerga anche tra le righe, offuscando il pensiero non più libero
 
     
margodgl
margodgl il 29/06/06 alle 22:28 via WEB
Io penso che se uno vuole togliersi la vita xkè non lo puo' fare?La mente sai fa certi scherzi...Basterebbe che quando ti viene in mente una cosa simile pensassi a chi ti ama a chi ti vuole bene e al dolore immenso che provochi loro,e riuscissi a ragionare,forse poi il coraggio di chiudere x sempre la tua esistenza non l'avresti piu'.Ma..è difficile da spiegare ,quando una persona cade in quel tunnel della depressione non è piu' una persona che ragiona è un essere che vede tutto nero....
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 30/06/06 alle 09:25 via WEB
Ciao ... Mary ... il mio livore non è volto ad una soggettiva e incondivisa scelta, ma a scelte indotte da determinati sistemi
 
     
margodgl
margodgl il 30/06/06 alle 13:35 via WEB
Il sistema purtroppo è anche questo ,come fare per cambiarlo?
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 30/06/06 alle 16:38 via WEB
Ciao ... Mary ... io, con il senno del poi, sto operando per il cambiamento, e con mio sommo stupore, devo riconoscere che il brillio dello stimolo diviene sempre più lucente, mi stanno depauperando buona parte del mio sistema neurale, però ... non mollo
 
     
margodgl
margodgl il 30/06/06 alle 21:44 via WEB
Bravo non mollare mai!!!!!!!bacio
 
simoveganblu
simoveganblu il 28/06/06 alle 17:12 via WEB
Grazie per essere passato a trovarmi!! Il Tuo passaggio è sempre graditisimo! ... Un amico in più che mi segue... KISSES, simo
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 29/06/06 alle 10:44 via WEB
Ciao a te blu vegan
 
maripaprika
maripaprika il 28/06/06 alle 20:00 via WEB
e leggo adesso il post ad elenk... e resto... come sai lasciare tu... la perla e la conchiglia... e il mondo che ognuno (dico ognuno) si crea... stelle che han faticato a creare danza dal caos, hai ragione... la propria vita per questo... perchè almeno in un angolo di cielo tuo ogni cosa sembri migliore perchè credi fortemente che se sarà così lì lo potrà essere ovunque... perchè non è una conchiglia che impedisce di conoscere il mondo ma solo ciò che ti difende da un mondo diverso e perchè ci credi fermamente che come una nuvola serena pian piano contagerà quello che è intorno trasformandolo in armonia... e se non potrà essere così ci sarà pur sempre un angolo di paradiso a cui tornare stanchi dopo confronti e conoscenza di un mondo altro che gira troppo spesso al contrario del tuo... libertà è poter vivere la propria danza nella speranza che sia contagiosa... azz dove mi porti sempre a naufragare... hihihihi a proposito mi piaceva trovato non so dove viaggiando per blog il pensiero che solo quando perdi tutti i punti di riferimento nel viaggio comincia il viaggio vero...
 
maripaprika
maripaprika il 28/06/06 alle 20:02 via WEB
stavo andando ma son tornata ancora per dirti quanto mi piace perdermi qui dentro...
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 29/06/06 alle 10:44 via WEB
Ciao ... paprika ... sorridendo assesto una qualche picconata alla base della torre chiusa del pensarSi, così, tanto per donar alla donna ciò che NON vuole perchè l'ha compreso molto bene ---- uno dei miei quesiti più ricorrenti alle coppie che si frequentano da un tempo sufficente a coglier i rispettivi cambiamenti, il quesito volto ad entrambi è: quanto è cambiato lui / lei nel vostro tempo assieme? --- la risposta ricorrente di lei è "molto" quella di lui ... smorfie d'incomprensione, occhi straniti, ricerca spasmodica ed infine un nulla, non è cambiata per niente, è sempre lei ----- il NON detto celato dai rispettivi detti è per la donna: l'ho conosciuto spinta dai miei imput naturali e mi è piaciuto molto più di molto frequentarlo, (da annotare il frequentarlo e da non confonder con il frequentarsi apertamente), nel frequentarlo nasce l'esigenza di frequentarsi, ed il frequentarsi per la donna ha insito il suo generar, sia che ne abbia le capacità che, per svariati motivi non l'abbia, e voglio metter la semplice incompatibilità con altissimo rischio di generar una vita monca, ma il desiderio chiuso in se, troppe volte è più forte del rispetto della vita che verrà, il di lui cambiamento segue il percorso del di lei desideri, ciò che tu chiami contagiar è una feroce lotta che empie ogni attimo, ogni pensiero ed ogni gesto, ora lui dovrebbe divenir "affidabile" come figura paterna, questo affidabile è la grossa incognita, nessuno dei due ha esperienza genitoriale, quindi è un "affidabile" inteso nel chiuso del pensarSi essa stessa genitrice ed a lui le si lascia lo spazio di controfigura nei momenti d'assenza, dev'esser come se ci fossi io! ----- certo che è anche come tu affermi, il tuo proscenio le lascia spazio, mentre tu nel suo ti senti solamente una figurante, i perchè di ciò sono d'una semplicità estrema .... il proscenio femminile è la vita come si vorrebbe fosse, e ci mette tutta se stessa per realizzarlo, ogni pensiero, ogni gesto è volto a ciò nell'intento di "contagiar" permear con tutta se stessa l'altro ---- il proscenio maschile è un gioioso giocar, essendo stato educato ai giochi con altri, non nel chiuso di se, conosce quasi esclusivamente giochi dotati di "regole" tese al rispetto dell'altro, persino nelle uccisioni guerresche si è costruito delle regole che non travalichino una qualche forma di rispetto volto all'altro momentaneamente inferiore, domani potrebbe esser lui l'inferiore, in buona sostanza l'uomo nelle regole tenta di applicar nel contesto il concetto di: non far all'altro ciò che non vuoi venga fatto a te ---- non immagini quante volte l'uomo si senta figurante nel proscenio femminile, ma come; non c'è neppure una vetta da scalare, non vuole neanche che m'arrampichi su quell'albero per prender le uova dal nido, e quel mare com'è calmo, non ci sono i cavalloni in cui tuffarsi sorridenti .... però asseconda e partecipa, partecipa a seconda di quanto è reciso il cordone ombelicale, o partecipa fin dove il cuore arditamente lo sospinge, ma .... siamo ciò che biologicamente siamo, se non le si concede d'esser se stesso, ciò che è, ciò che tu dici: va per la sua strada dando per scontato che sia la tua .... perchè la donna non agisce medesimamente? tutte le problematiche nascono dall'insufficiente conoscenza di se, da qul pigro abbarbicarsi a ciò che si conosce e basta, pigramente ci basta, e sono alimentate dall'assenza di dialettica aperta, entrambi i generi dicono "naturale" i rispettivi comportamenti, dimentichi che ciò che vien definito naturale è nel suo compiersi il frutto delle induzioni sociali che divengono gesto quotidiano, dimentichi che le induzioni sociali sono pensiero, ed il pensiero conoscente è in grado d'autoconfutarsi ----- ma perchè autoconfutarsi se io sto pigramente bene così? .... abbiamo almeno il pudore di non dir Amore ciò .... troppi ragazzi giovani mi dicono: sono sposato da X anni, in famiglia va tutto bene ma .... non ho più amici, non ho più uno spicchio di vita mia .... aggiungo io .... perchè non è vita la vita nel chiuso d'un proscenio, la vita vera è quella dal lato aperto, non nel chiuso di recinti, neppure se fossero colmi di tutto ciò che è desiderabile .... non è vita mendicar il miracolo al pari di Dostoevskij, non è vita l'illusione del due più due = cinque ---- la vita è uno più uno uguale uno alla terza, quell'uno alla terza altro non è che il NOI, un uno colmo ---- non smetter mai di sognare, ma rammenta sempre che il sogno non s'impone sulla realtà, è sempre la natura che riconduce al reale tutto e tutti
 
   
maripaprika
maripaprika il 29/06/06 alle 23:22 via WEB
è il sogno che permette di costruire la realtà... è il fuoco dentro che permette la creazione... il pensiero razionale col suo modo di analizzare sezionare regolare... forse riduce l'esistenza... quella natura di cui parli così irruente che nessun pensiero potrà mai comprenderla tutta... ogni cosa prima di essere è sogno, pensiero non di sè ma attraverso sè perchè solo attraverso il sè ci è dato realizzare il nostro cielo e realizzarci... solo il pensarsi, la consapevolezza di sè (non ego attento bene!) porta dal pensiero al suo materilizzarsi, dal caos alla danza
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 30/06/06 alle 09:26 via WEB
Ciao ... paprika ... è il fuoco dentro che permette di coglier il divenir, il pensiero razionale arriva in seconda battuta, ed è utile a realizzar il percepito, sempre che si tratti d'un fuoco libero, non indirizzato, teso all'armonia globale, quell'armonia che sa accoglier in se ciò che par esser dis-armonia del momento --- cosa mi combini, fai il verso all'opera di Watzlawick, la realtà inventata --- con le tue parole: ogni cosa prima di essere è sogno-desiderio --- posso solamente inchinarmi --- resto in attesa d'un tuo lampo sulla molteplicità del principio di ragion bio-logica
 
     
maripaprika
maripaprika il 30/06/06 alle 13:46 via WEB
hihihi...che fai mi pigli in giro... solo un bacio dal lavoro SMACK
 
pepitadellapampa
pepitadellapampa il 29/06/06 alle 16:27 via WEB
Ma secondo te quando Gianna Nannini parla di notti bianche, si riferisce a quelle di Dostoevskij?
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 29/06/06 alle 17:23 via WEB
Ciao ... pepita ... adoro Gianna, per quel poco che m'è dato conoscerla, appartiene alle donne del fare più che del sognare .... conosco meglio una fanciulla che avrebbe dovuto leggersi almeno: piccoli sucidi tra amici di Arto Paasilinna per cogliere il "contesto" in cui s'è ritrovata
 
   
maripaprika
maripaprika il 30/06/06 alle 13:48 via WEB
mi sa che lo cercherò.... prima o poi sto testo...
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 30/06/06 alle 16:41 via WEB
Ciao ... paprika ... quel "suggerimento" come puoi bel leggere è volto ad una fanciulla che conosco, è difficilissimo suggerir un testo quando si conosce, azzardato quando non si conosce --- ma come donar un fiore ad una fanciulla, il torto che si compie a tutte le altre fanciulle è grande, così suggerisco la lettura a chiunque voglia addentrarsi tra i luoghi in cui è dato veder il sole e la luna assieme ----- Arto Paasilinna è un'autore pungente dotato d'un ironia molto rara tra le popolazioni nordiche, ed essendo un profondo conoscitore di quelle anime in pena, è assolutamente da leggere se si vuol conoscer alcune della radici del pensiero nordico, l'ironia di cui è dotato rende fruibile il suo pensiero anche alle nostre latitudini
 
     
maripaprika
maripaprika il 30/06/06 alle 22:52 via WEB
dalle tue parole l'ho forse erroneamente pensato riferito alla voglia di sognare della amica tua... per questo mi è venuta voglia di cercarlo... se poi sa usare l'ironia questo autore che non conosco... più che mai devo scoprirlo!!! ciao fle (il primo nome non si scorda mai)
 
stellina_doro
stellina_doro il 30/06/06 alle 10:14 via WEB
buongiorno....
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 30/06/06 alle 16:42 via WEB
Ciao ... stellina ... felice giorno a te
 
otherwise1
otherwise1 il 30/06/06 alle 17:37 via WEB
vedo i tuoi silenti passaggi da me...a leggere parole a volte stupidine...consolazioni lessicali alle inquietudini che vivo...divertissement...sperimentazioni...e leggo i tuoi infiniti commenti...e a volte mi perdo...ma ti perdi anche tu...buon pomeriggio...caro amarcord
 
auradanzante_1
auradanzante_1 il 30/06/06 alle 21:08 via WEB
La poesia. La senti quando la incontri. Con un sorriso. aura
 
 
auradanzante_1
auradanzante_1 il 30/06/06 alle 21:36 via WEB
Ho semplificato un po' troppo? :) aura
 
   
auradanzante_1
auradanzante_1 il 02/07/06 alle 00:19 via WEB
Volevo dire che, trovandoti di fronte a questi versi di Pessoa, sai che sei in presenza della poesia: AUTOPSICOGRAFIA... Il poeta è un fingitore./ Finge così completamente/ che arriva a fingere che è dolore/ il dolore che davvero sente./... E quanti leggono ciò che scrive, nel dolore letto sentono proprio/ non i due che egli ha provato,/ ma solo quello che essi non hanno./... E così sui binari in tondo/ Gira, illudendo la ragione,/ questo trenino a molla/ che si chiama cuore./...Oppure quando leggi sempre di Pessoa: Quasi anonima sorridi/ e il sole indora i tuoi capelli./ Perché per essere felici/ È necessario non saperlo?/ senti la poesia. Con sorriso. aura (da Poesie di Fernando Pessoa)
 
kiku0
kiku0 il 02/07/06 alle 21:02 via WEB
" un frullo fra le foglie e io sono una rosa..."...eccola la poesia....ciao silente compagno di viaggio...Giulia
 
 
auradanzante_1
auradanzante_1 il 02/07/06 alle 21:59 via WEB
Taci. Su le soglie/ del bosco non odo/ parole che dici/ umane; ma odo/ parole più nuove/ che parlano gocciole e foglie/ lontane./ Ascolta. Piove/ dalle nuvole sparse./ .......................Altra poesia.
 
   
auradanzante_1
auradanzante_1 il 02/07/06 alle 22:02 via WEB
Ma nulla paga il pianto del bambino/ a cui fugge il pallone tra le case./...Poesia. Sempre con un sorriso. aura
 
altra_sofia
altra_sofia il 03/07/06 alle 00:15 via WEB
Un vento che soffia l'anima e la progetta laggiú nel mondo interiore acqua in cerca del mare...l'interioritá al'esteriore un ponte magico
 
auradanzante_1
auradanzante_1 il 03/07/06 alle 22:55 via WEB
"Penso, umilmente, che la poesia sia l'arte di affascinare l'animo della gente con il potere della profondità del pensiero. Penso sia l'arte più ardua da coltivare dal momento che richiede sia al poeta sia al lettore la difficile propensione all'introspezione, la capacità di giungere al "cuore" dei petali e delle spine della vita,la capacità di stupirsi nello scoprire il nostro ed altrui mondo interiore." Sono parole sulla poesia di una persona che io stimo molto, parole che condivido. Sempre con un sorriso. aura
 
margodgl
margodgl il 04/07/06 alle 12:24 via WEB
Buona giornata...
 
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