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Post n°54 pubblicato il 07 Luglio 2006 da AMARC0RD

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Doverosa appendice sulla poesia in risposta ai molteplici quesiti e argomenti proposti.
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Rileggendomi, e riascoltando ♪ Carmelo ♪ fuso biricchinamente con Wagner, mi rendo conto d'aver elevato l'esposto, molto oltre il comun intender, malandrinamente sorrido e mi dico che: questo mio evidenziar l'errore che risiede nel senso comune, arriva direttamente dai pelaghi che specchiano le stelle nel ghiacciao e dalle stelline del fondale. (il pensiero ha una digestione lenta anche se laboriosamente frenetica).

Tutto ciò che è, non è!

Sta alla singolarità l'interpretazione, di quanto e dove sia o non sia, quando l'interpretazione diviene statica o ancor peggio comune, al pari dell'interpretazione del cubo, allora vi sono delle induzioni di pensiero che travalicano l'essere assogettandolo, perciò Carmelo afferma che quando parliamo, siamo detti dalle parole, ne potremmo far a meno nei rapporti che contano, è il suono, l'intensità, le incrinature che dicono l'essere, il gesto di non farsi dire dicendo è poesia, perchè ci ri-appropriamo di noi, noi siamo poesia, altro che la questua di Dostoevskijana memoria.

La poesia è quella figlia ribelle della del linguaggio "costruito" dalla sintassi logica, le vorrebbe sfuggir, ma non ci riesce, non possiede linguaggio e sintassi propria è figlia della linguaggio e della sintassi della "cosa" difatti i quesiti recitano: cos'è la poesia? cos'è poesia?

La poesia comunemente intesa, è una eco
la eco d'un desiderio
la eco d'una gioia
la eco d'una sofferenza
la eco d'un sentire
ma sopratutto è la eco del gesto compiuto, vissuto, fatto

Ecco "cosa" è la poesia, una eco

Incontrar una eco stupisce sempre un pò

Quando la eco è priva di vissuto generante cos'è?
Quando la eco ha un riscontro opposto cos'è?

Quando la eco è priva di vissuto, diviene misticismo "creduloneria", l'anticamenra dell'autoconvincimento su ciò che si desidera nel chiuso di se, di li al questuar ad una deità, ad un simulacro, ad un convincimento ottundente il passo è breve, come ben aveva compreso Platone, nel suo momento di maggior misticismo, in cui eleva l'anima, il pensiero sopra ogni cosa, "perchè la materia biologica aveva perso la guerra con Sparta", in quel momento Platone giunge ad una sorta di castigo della materia a rifiutar le gioie della carne, ed è li che l'amor "platonico" prese il via, per poi venir decantato e decodificato dal cristianesimo nel romanticismo che; ben sapevano di non poter rifiutar ciò che si è, "hanno" trasformato il rifiuto nel limbo dell'irrealizzato, nell'attesa perpetua in cui struggersi per giunger all'ascesi priva di gesto, priva del dono di se, interi, ci si rifugia nel "dono" del proscenio chiuso e non si vede il tutto.

La eco priva di gesto generante, la eco "mistica" solitamente nasce da un pensiero anti, ♪ contro ♪ contro quell'impossibilità di giunger a ciò che NON esiste realmente, se non nel proprio sè, o che è impedito dalla "regola" che ha ucciso la favola di Apuleio, la regoletta recita: farò in modo che questo matrimonio sia legittimo e conforme al diritto civile --- è così che il mondo degli dei è stato piegato e piagato dal mondo umanamente logico, normando quella messe esorbitante di passioni ed il gravame di punizioni legato alle violente passioni, "hanno" normato l'eccesso con i convincimenti del chiuso in sè, devo riconoscer che la mente umana è formidabile nel costruire prosceni in cui ritirarsi nel più assoluto rifiuto della realtà, sarebbe opportuno e sovente sufficiente comprendere se stessi e la realtà che ci circonda per godersi la realtà e giocare con i prosceni, se non si giunge a ciò, ci si chiude sempre più in sè, nei propri convincimenti, questa chiusura è solitamente disvelata dal fermo convincimento che la cosa, la realtà, DEBBANO cambiare, piegandosi ai nostri convincimenti, non è solamente il rifiuto di ciò che ci circonda, è la sua sostituzione con una costruzione fantasiosamente irreale in cui vivere ---- questa è la menzogna di cui parla Pessoa --- il ravvedimento di Platone lo si può leggere nei suoi dialoghi, quando afferma che "l'idea" dev'essere il prodotto del vissuto, dell'esperienza --- quale esperienza reale possiede chi s'ottunde nel chiuso di sè?

Adoro i dialettici che sanno autoconfutarsi, pudicamente tra le righe e umanamente nella vita materiale, difatti il buon Platone ha smesso di castigar la sua carne con il rifiuto, cosa ben differente dall'amor platonico decodificato dal clero, una costruzione logica dotata d'un euristica raffinata che s'insinua tra le pieghe di ciò che vien interpretato naturale, mentre naturale non è

Incontrar CHI, non "cosa", CHI E' POESIA, sconvolge,
il linguaggio della POESIA UMANA, non soggiace alle regole e divieti, perchè si è POESIA.
"Fortunatamente" è dato esser poesia solo certi momenti, poi... tutti si ritorna ed esser umani, nell'illusione d'essere

Conoscer se stessi, è conoscer quando si è poesia, è anche il bramar, il VOLER e saper dilatare quei momenti

Questa è la differenza tra chi è aperto al mondo e chi vorrebbe un mondo chiuso e decodificato da sè, in sè per sè

Chi conosce nel vissuto la favola di Apuleio, più non può questuar il il miracolo ad una divinità al pari di Dostoevskij, cadrebbe nell'opposto, nel gesto di rifiuto perchè il miracolo non è quello, è "solamente" un miracolo reale.

Dov'è la poesia del gesto, nel costruirsi prigioni?


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Mi son preso un pò di giorni sabbatici, giusto quelli che ci vogliono per rimirar le proprie radici sparse, quelli che ci vogliono per rimirar i pelaghi stellati che si riflettono nel ghiacciaio e quelli che ci vogliono per carezzar il fondale stellato, tutto con quella frenesia propria di chi si ritrova bimbo, genitore, fratello, amico, compagno, giorni di "vita frenetica", un inconscio voler compensar i lunghi passi nel peripatio e sul freddo letto di pietra
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help ♪ pervenutomi

♂ ® ♀
Commenti al Post:
uforobot
uforobot il 07/07/06 alle 22:08 via WEB
devo dire che ho apprezzato molto questo post esplicativo, ma non didattico; particolareggiato, ma non pedante. ma le ultime frasi, quelle in cui spieghi i motivi dei tuoi giorni sabbatici sono, secondo me, superiori...il tempo per ritrovarsi...è una cosa a cui penso spesso. ognuno di noi dovrebbe pensarci e trovare i suoi giorni sabbatici. ritrovarsi è come capire e assimilare una briciola in più di mondo...farsi strada dentro e fuori, come illuminarsi il cammino e procedere certi che saremo sempre noi stessi. grazie. a presto.
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/07/06 alle 10:52 via WEB
Ciao ... ufetto poetico ... cosa c'è di meglio che carezzar quei sassi che hanno visto i miei passi incerti, genufletter il capo mentre calpesto il lastricato che ha ascoltato i passi di Friedrich, inoltrarsi in quelle viscere pulsanti che hanno udito i miei primi palpiti, correr come da bimbo nel pendio che ha visto i miei giochi candidi, guardar il sole che s'aqquatta dietro le cime mentre i suoi bagliori s'aggrappano come se non volesse morir, alle candide cime illuminandole, ascoltare i pelaghi che popolano quel ghiacciaio brontolante, coglier quelle stelle mentre lo scorrono lentamente, stendersi su quel ghiacciao a volermi fonder con esso per coglier il chiacchiericcio delle stelle che attraversano il mio corpo nel loro infinito rincorrersi, e l'alba, quell'alba che par sorger dalle nevi perenni mentre una pudica luna si fa candida e le stelle timide la guardano divertite nascondendosi dietro le cime, ascoltar la vita che rinasce dal silenzio, il gorgoglio che scorrendo sottopelle, par linfa vitale che scende a valle, la frenesia di coglier quella linfa con le mani intirizzite, con un fuscello d'erba a mo di cannuccia, quell'irrefrenabile gioia colma d'ansia che mi fa dir: VOGLIO parlar con le stelle, sentir il loro chicchiericcio portato dalla linfa fino alle acque salate, ed è così che correndo a perdifiato, in una gara con la linfa che scorre sempre più impetuosa torno a valle e la vedo cheta, dolce nel suo rifletter i pelaghi azzurri di luce, m'avvio esauto e felice, so ove ri-trovar le stelline, sono li da sempre, mi conoscono, hanno visto le mie implumi membra carezzarle, le sento chiamarmi frementi, anche quelle che si celano nella grotta, è l'ora dello zenith quella che mi vede in tenuta inappropriata far sorrider occhi inconosciuti d'una stupefatta giovin venditrice di mutande da mare, so dove e da chi andar per giunger, ed è così che mi ritrovo riflesso in quelle acque che m'attendono, non esito, se non per assicurar una cospicua zavorra alla boa, mi serve per giunger rapidamente laggiù, con la sola aria che c'è in me, le sento tutte sulla pelle le ora dolci, ora gelide carezze, le sento fino a che giungo in quel luogo di pace che carezza le stelline che mi salutano muovendo i loro arti quasi a volermi venir incontro, e sto li a farmi carezzar dal tutto che entra in me, sto li lungamente, finchè il cuor arditamente mi sospinge, finchè sento il mio plesso batter l'acqua con il suo ritmar di fame d'aria, ed io come una freccia scagliata da Nettuno saetto fin lassù, ove la luce si sposa con l'azzurro salato, un urlo di fauci spalancate mi riporta alla vita, a me stesso colmo di quel tutto che mi parla mentre l'ascolto parlandole, e mi ascolto urlante, urlante di vita che scorre rapida e impetuosa in me, ecco mi dico, quella linfa che ho visto nascer sottopelle del ghiacciaio, scorrer impetuosa fino a valle, è giunta qui, ed è in me, la sento dolorosamente violenta scorrer in me, ed i miei pensieri scorrono in un dolor di gioia, un dolor di vita che si ritrova
 
   
uforobot
uforobot il 12/07/06 alle 15:24 via WEB
sei un grande...mi spiace solo non riuscire a chiacchierare più spesso con te...perchè mai poi? forse sei un po' schivo, oppure sei una persona famosa che si cela sotto un nick...oppure? dimmelo tu
 
     
phiIalethes
phiIalethes il 12/07/06 alle 16:54 via WEB
Ciao ... ufetto poetico ... oppure son rapito dal quotidiano ----- ti posso assicurare che non mi son mai e mai mi negherò alla dialettica ---- volevo offrir delucidazioni sull'origine "casuale" dei miei giorni sabbatici, poi ..... gli "OMISSIS" falcidiavano l'esposto ed il tempo da dedicar al virtuale diviene sempre più brave, ma vedrò di far quanto mi è possibile
 
     
uforobot
uforobot il 12/07/06 alle 21:10 via WEB
no, scusa, non volevo ti giustificassi...è che, non so, io sono una chiacchierona, per natura e per mestiere...e normalmente qui si trovano interlocutori anche "troppo" disposti a dialogare. è strano dunque incontrare una persona che scrive come te, che approfondisce e riflette e che "sembra" schivo... è contraddittorio, no? un po' curioso, però ok...ho capito che sei piùimpegnato che schivo. a presto. domanda: giri molto ma commenti raramente...perchè?
 
     
uforobot
uforobot il 12/07/06 alle 21:59 via WEB
e perchè mi chimi ufetto poetico? se ti riferisci alle mie poesie...beh...è solo un gioco. la poesia è altra cosa e tu lo sai benissimo. a presto
 
fiammettaalbivio
fiammettaalbivio il 07/07/06 alle 23:53 via WEB
bentornato ,amar :-)
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/07/06 alle 10:55 via WEB
Ciao ... fiammetta ... non me ne sono mai andato, sono solamente stato un pò in me nel tutto
 
   
fiammettaalbivio
fiammettaalbivio il 08/07/06 alle 17:14 via WEB
amar, solo e pensoso? non ti ci vedo. Sei fuoco d'artificio e hai bisogno di spumeggiare in cielo. Stanotte volgerò il mio sguardo verso l'alto e aspetterò..non saranno più fulmini e saette (ne siamo sazi), brilleranno i fuochi di amar...:-))
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/07/06 alle 17:35 via WEB
Ciao ... fiammetta ... non sai del mio eremo, non puoi saperlo, ho istituito le medesime regole del Monte Athos --- un luogo ove l'acqua è quella della sorgente, un luogo ove l'illuminazione è a gas, un luogo che per accedervi devo prima avvisare il pastore che porti i greggi li a pascolare, l'erba alta lo celerebbe, un luogo ove i cervi ed i cinghiali vengono all'alba per abbeverarsi, un luogo ove i sugheri mi parlano, un luogo fatto di stelle, un luogo ove porsi i perchè più sanguinanti, un luogo ove s'impara ad amare il dolore, un luogo che sa di me, solo di me da cinque lustri, solo la moglie del pastore è dato accedervi, e solamente in mia assenza, per prepararmi l'accoglienza, in quel luogo non mi necessita il peripatio, lo trovo in me, come tutto, perchè tutto è in noi, non si è mai soli con se stessi
 
     
fiammettaalbivio
fiammettaalbivio il 08/07/06 alle 17:56 via WEB
amar, la casa è là dove uno sta bene: è questo il detto vero? ma prima di trovarla o per ritrovarla è meglio , quando se ne sente il bisogno, crearsi l'eremo o rifugiarsi in quello che già si ha. E tu hai l'eremo. Io ho la casa sull'albero. Un albero secolare. E ci trovammo a rimirar le stelle :-)
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 10/07/06 alle 08:41 via WEB
Ciao ... fiammetta ... io mi sto arrampicando sull'albero secolare, ma ... accidenti quant'è alto, potevi dirmelo che è quello del fagiolo magico, si lo so che c'è l'orco lassù, non è la paura che mi rallenta, è proprio perchè ogni tanto devo riprender fiato, le stellhanno la "pessima" abitudine di togliermi il respir
 
     
fiammettaalbivio
fiammettaalbivio il 10/07/06 alle 19:07 via WEB
amar, ciao ----il punto è che la casetta non l'ho ancora costruita perchè l'albero è talmente alto che per trovare almeno tre rami perpendicoli devo decidermi a continuare la scalata. Fa attenzione però tu che stai salendo dopo di me: se scivolo rischio di travolgerti...e poi sì che ne vedrem di stelle ahahahahah :-) amar, ciaoooo
 
     
fiammettaalbivio
fiammettaalbivio il 11/07/06 alle 09:55 via WEB
amar, sì, convengo, è meglio il tuo eremo..ma tu puoi..sei uno spirito libero..anch'io veramente..ma se la vita detta il passo..:-)
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 11/07/06 alle 10:03 via WEB
ho quante volte ho dettato il passo alla vita con i miei ed altrui prosceni, ma mai ad alcun proscenio ho concesso di far crescere il muschio dell'oblio sulle assi aperte al mondo del tutto, ove abita il Proscenio della vita che mi chiama e .... ancor la chiamo, la chiamo
 
     
fiammettaalbivio
fiammettaalbivio il 11/07/06 alle 20:48 via WEB
la vita ti chiama e tu la chiami, è un incontro eccitante il vostro. E tanta voglia dentro. Ho sempre pensato che sei un libro aperto, su cui lo sguardo si perde voluttuoso. Ho appena iniziato a leggere vero? :-) amar, ciao, fiori di zucca ripieni stasera. :-)
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 12/07/06 alle 08:58 via WEB
Ciao ... fiammetta ... un sorriso al tuo biricchino: "ho appena iniziato a leggere" --- sai bene che come non v'è inizio, non v'è fine, IL fine guida i gesti ed il pensiero ---- il mio menù di ieri sera è iniziato, se così si può dire, da un puro malto della island, uno di quelli affumicati nelle braci di torba, e guarda caso è proseguito al suono di cornamuse impavide, NO, non era serata da pianista, le stelle son scese dai pelaghi e mi scorrevano nel tempo delle cornamuse, una "nenia" struggente vestiva il tempo pulsante del cuore impavido
 
simoveganblu
simoveganblu il 08/07/06 alle 16:24 via WEB
Wow! Ciao carissimo e buon w.e.!! Grazie per il Tuo passaggio nel mio blog... E grazie per essermi vicino! A presto, KISS!
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/07/06 alle 16:55 via WEB
Ciao a te simon ...
 
otherwise1
otherwise1 il 08/07/06 alle 16:52 via WEB
ciao..passo da te giusto per un fugace saluto...oggi non ti sto dietro...mente un stand-up...lullaby
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/07/06 alle 16:55 via WEB
Ciao ... lullaby ... la mia invece è esplosa letteralmente in mille e mille rivoli che non voglio riunir, scendendo a vale si riuniranno in quell'acqua salata che tutto accoglie
 
maripaprika
maripaprika il 08/07/06 alle 23:24 via WEB
ciao ama... bello accogliere i tuoi mille rivoli... come sempre... dentro noi... come dici... il postto migliore dove sentiamo che la solitudine è altro, connessione col resto... non costruzione di prigioni... così il sè che può essere chiusura o centro da cui appropiarsi di ogni cosa, ma ricordando che dopotutto ogni cosa ci riporta ancora a noi, che forse non esiste conoscneza vera se non di noi e dei nostri sogni che si rifrangono nella realtà... chi sa cosa è la realtà, chi conosce qualcosa più del proprio io conoscente???? il dubbio è il mio... anche qui lo trovo rifratto...
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 10/07/06 alle 08:49 via WEB
Ciao ... paprica .. hai sintetizzato mirabilmente il processo di conoscenza, il nostro già conosciuto che si confronta con ciò che è fuori di noi, comunemente detta realtà, la risultanza è la nostra interpretazione di realta, peccato che non possa esser totalmente nostra, il confronto con l'esterno ci riconduce sempre al confronto con l'altro, ed è qui che s'innesta la ricerca d'equilibrio, tra noi e l'altro ed il tutto armonico
 
   
maripaprika
maripaprika il 10/07/06 alle 11:13 via WEB
si ma l'altro altro non è che rifrazione di noi.... o almeno tutto ciò che ne possiamo intuire....o no??? mah baciuz rapido dal lavoro... dopo i bagordi... na sofferenza... fortuna che sto sbobinando Benjamin ed è intrigante....
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 11/07/06 alle 08:39 via WEB
Ciao ... paprika ... ciò che non si conosce, non è neppure pensabile, in forza di questo fattore, tutto e tutti sono rifrazione --- animo nobile Benjamin "Walter", troppo nobile per rientrar nel novero dei pensatori che frequentano le facoltà di sociologia
 
     
maripaprika
maripaprika il 11/07/06 alle 18:51 via WEB
hihihi che è sta facoltà... un covo di pensatori ignobili??? baciuz... scherzo lo sai... adoro anche l'ironia io... na grandissima forza contro i mali di vivere
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 12/07/06 alle 08:59 via WEB
Ciao ... paprika ... quale nobiltà vi può esser nell'indottrinar senza ironia
 
     
maripaprika
maripaprika il 12/07/06 alle 16:31 via WEB
già già, ma terreno friabile per troppi, da chi non ci riesce a chi cade nel cinismo.... baciuz
 
elenk
elenk il 09/07/06 alle 11:10 via WEB
Mi sei mancato!!! Ma...a volte "scappo" anche io!!!! Ti abbraccio!
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 10/07/06 alle 08:48 via WEB
Ciao ... elenk ... "scappo" ... il dubbio della fuga m'è venuto sul finir dei miei giorni sabbatici, mi son domandato diverse volte: non è che sto fuggendo?, non ero solo, così ho reso partecipe altre persone del mio dubbio, le ho rese partecipe parlanne parlanne - parlant en écoutant
 
margodgl
margodgl il 09/07/06 alle 12:13 via WEB
Quante parole tutte in una volta...un vulcano di parole poetiche ....ciao un abbraccio puoi anche fare un cenno quando passi un piccolissimo ...ciao...non ti costa nulla...:-) ciao un bacio..
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 10/07/06 alle 08:50 via WEB
Ciao ... Mary ... altro che cenno, da te ho trovato una sintesi estrama d'un concetto che richiede anni e differenti discipline per dire ciò che nel tuo blog vien detto con poche e incisive parole, sarà mia cura rendertene merito la prima volta che le dovrò esporre per sintetizzare mirabilemnte il concetto
 
   
margodgl
margodgl il 10/07/06 alle 13:26 via WEB
:-) non capisco se è una presa x il mio caro posteriore o se dici sul serio...:-)a presto bacione...
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 11/07/06 alle 17:08 via WEB
Ciao ... Mary ... le "prese" per il posteriore, sotto la doccia hanno una loro ben specifica ragion d'essere, non mi riescono altrettanto bene nella lettura analitica che è in me, perciò ti chiedo: quanta verità conosci di questo tuo vergato? .... (Ti amo non per chi sei ,ma per come sono io quando sono con te.....) qualsiasi forma abbia, in qualsiasi direzione volga, di qualsiasi consistenza sia, queste tue parole sono la sintesi dell'essere umano, non l'asceta e non l'animale, ma proprio l'umano fatto di carne e pensiero ---- Freud e Platone assieme ti fanno un baffo, mai hanno raggiunto la chiarezza della tua sintesi
 
     
margodgl
margodgl il 11/07/06 alle 17:56 via WEB
devo deluderti tesoro....potrei anche dirti che è una frase mia..ma non è cosi',è una frase che mia figlia ha copiato da qualche parte e l'ha scritta sul muro di camera sua,(ora di mio figlio perchè lei convive ) in caratteri enormi...è una frase bellissima e l'ho messa nel mio post...sotto sotto ti ho preso io per il posteriore...e ..non sotto la doccia...ti voglio bene ciao a presto..:-))
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 12/07/06 alle 09:00 via WEB
Ciao ... Mary ... Prima di metter il carro davanti ai buoi, prova con parole tua a dirmi cosa vuol dire per te quella frase
 
     
margodgl
margodgl il 12/07/06 alle 14:16 via WEB
Io questa frase (ti amo non x chi sei,ma x come sono io quando sono con te)per me vuol dire amare con tutto te stesso e vuol dire che ti piaci quando sei con lui forse perchè quando si ama e stai con la persona giusta riscopri cose in te che nemmeno sognavi di avere... cose belle ....peccato che a volte si soffra anche molto per amore,come ho scritto da me, a volte l'amore ti fa volare ,per poi cadere a picco ....ciao stellina spero che la mia risposta sia stata di tuo gusto..un bacio caldo....:-)
 
mattino_disole
mattino_disole il 09/07/06 alle 22:04 via WEB
Hai parlato di Apuleo....mi identifico nelle "Metamorfosi". Per poi perdermi in "Amore e Psiche". Mi sarò punta anch'io? Per fortuna che, tutto sommato, non mi manca l'ironia e l'autoironia...forse è proprio questo che mi aiuta a vivere...e di giorni sabbatici ne ho presi tanti....pure il quarto d'ora accademico. Un abbraccio. Ross
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 10/07/06 alle 08:54 via WEB
Ciao ... Ross ... son certo che sei a conoscenza dell'uso aforistico che permeava la "grecicità" come io son a conoscenza del concetto metamorfico squisitamente femminile, è più "semplice" ripartir da una tabula rasa che comprender il vissuto, essendo il vissuto molto complesso e variegato, erroneamente si "crede", sottolineo si crede ad evidenziar che il credere annichilisce il si pensa, concetto dotato d'euristica più complessa, inoltre il credere corrisponde perfettamente all'innato principio d'equilibrio, peccato che ci si dimentichi che se si soggiace al solo principio d'equilibrio, si vegeta, fortunatamente siam dotati del principio di piacere che altera follemente il principio d'equilibrio, obbligandoci ad una nuova ricerca d'equilibrio, è solo una questione di comprensione e "allenamento" al pari del camminare, nulla c'è di più incerto ed incostante come il camminare, è una continua ricerca dell'equilibrio associato al moto, in poche parole la vita, ad ogni passo se non utilizziamo tutti gli organi preposti, cadiamo, invece camminiamo, corriamo e saltiamo, questa non è metamorfosi, che cancella il passo precedente, questa è vita che tiene in dovuto conto tutti i passi precedenti, questo semplice fattore esclude inappellabilmente qualsiasi metamorfosi, qualsiasi tentativo di "cancellar" il tempo precedente --- sorrido alla singolare interpretazione di "sabbatici", per me il momento sabbatico è quello che mi concede d'inoltrarmi nel tutto che è in me, per poi confrontarlo con il medesimo tutto che è fuori di me ---- l'inganno risiede nel tutto che è fuori, lo si interpreta medesimamenta al tutto che è dentro, mentre il tutto che è fuori è soggetto alla manipolazione dell'altro, ed ogni altro è come se fosse un passo del lattante, da impararne l'equilibrio per poter affrontare il sucessivo eretto, non strisciando o carponi, non esiste nella natura la metamorfosi, neppure quella del bruco è una metamorfosi, nella farfalla come nello spermatozoo, sono inscritti i codici evolutivi, i vari e consequienziali passaggi, non si tratta di metamorfosi, la metamorfosi è un concetto della cosa, non dell'essere, un cubo non sarà mai una sfera, uno spermatozoo sarà un umano, altro che da bruco a farfalla, i passi nell'equilibrio della natura umana sono molto più complessi che quelli del bruco, ti lascio una tenera carezza all'ironia, quella "virtù" che concede all'umano di far un passo alla volta anche quando vorrebbe volar, anche quando "crede" di volar.
 
simoveganblu
simoveganblu il 10/07/06 alle 09:07 via WEB
Ciao, carissimo, un saluto veloce prima di uscire. Ci sentiamo presto. Kisses
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 11/07/06 alle 08:39 via WEB
Ciao a te simo
 
ilvolodiunangelo8
ilvolodiunangelo8 il 10/07/06 alle 09:29 via WEB
...sempre piacevole leggerti ...un bacio
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 11/07/06 alle 08:42 via WEB
Ciao ... angelÖtto ... una carezza baciata
 
MadonnaIsabella
MadonnaIsabella il 11/07/06 alle 23:07 via WEB
"...le percezioni elementari sono spesso caratterizzate da un contenuto “grezzo” che può essere percepito senza molta difficoltà, al contrario i processi più raffinati richiedono un impegno intellettivo abbastanza alto...mi stimola leggerti"
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 12/07/06 alle 09:06 via WEB
Ciao ... Madonna ... ho sempre avuto un debole per colei che ha avuto l'ardire d'abbeverarsi alla spada infuocata dell'arcangelo ---- anche la regoletta che annichilisce la favola di Apuleio ha la sua eccezzione che conferma la regola: "dipende con chi" ----- una tenera carezza al tuo voler interpretare la singola percezione, sai bene che è un'interpretazione inconscia dettata dall'umore o predisposizione del momento ---- la pecezione d'un riflesso solare provocato dal vetro d'una finestra mossa dal vento, che valor può mai aver senza una predisposizione all'interpretazione? infintesimale! se si è nell'intento volto alla ricerca di ciò che si desidera, quel riflesso diverrà il segno divino, e quel povero ignavio che attraversa la via, sarà il "predestinato" .... ma solo fin al prossimo riflesso provocato dallo specchietto d'un auto che svolta .... altra "cosa" il sentir, quello pregno di quesiti che paion aver conferme, che hanno conferme, l'errore è quello di ritener le conferme perpetue, quest'errata valutazione induce a far si che ness'un alito di vento turbi l'immagine ferma di quel sentir .... ti posso assicurar che: con tutta la buona volontà, più di tanto non è possibile dilatar l'attimo, ed al contempo ti posso assicurar che è possibilissimo rinnovar l'attimo, purchè non si abbia la pretesa di rinnovarlo medesimo, questa forma d'ingordigia è deleteria per il rinnovar attimi nuovi ed equipollenti .... a nessuno sarà mai dato bagnarsi due volte nella medesima acqua, solo al credere è possibile ciò, ma è un'illusione, non la realtà ---- oh certo, il piacer dell'illusione è grande e non ha un costo elevato, poi si può sempre dir: tanto era un'illusione .... c'è anche un tempo in cui più non è dato dir ciò, ed è il tempo della realtà, quella vera, quella da fare con i gesti oltre che con il pensiero, e la realtà non fa mai sconti o saldi, il prezzo da pagar è ben chiaro per chi è solito legger l'etichetta, un pò meno per chi è solito prender la "merce" indotto da pressioni sociocultutali tipo .... bombolette sprait all'aroma di frutta, posizionate strategicamente nel reparto frutta, il richiamo odorifero muove inconsciamente una serie di percezione metafisiche piacevoli, ma solamente fino a quando non s'assaggia quella frutta che nel frattempo non ha più il supporto tecnologico e diviene reale, disvelando ciò che è, un prodotto tecnologico raccolto acerbo, fatto maturar con bagni di gas adatti all'uopo, manca il profumo, la fragranza, il sapore ... per il profumo la tecnologia ha provveduto, per la fragranza ed il sapore, ci pensa la creduloneria ----- per quanto sia piacevole l'illusione, mai giungerà al sapore del frutto fragrante appena colto dall'albero ----- ora comprendi quanto valore hanno determinate induzione che paion "veniali", "naturali", "tradizionali" ---- è dolce quella fanciulla che dice: "ma poi, io, i colori li voglio toccare, li voglio bere"
 
   
MadonnaIsabella
MadonnaIsabella il 12/07/06 alle 14:30 via WEB
Mio carissimo clochard...facevo riferimento al concatenarsi articolato, se vuoi forbito e bizzarro delle tue parole....a null'altro. Un bacio fra inguine e collo.
 
     
phiIalethes
phiIalethes il 12/07/06 alle 17:03 via WEB
Ciao ... Madonna ... Qual conturbante dono ella volge ad un piccolo demone che non aspira a divenir angelo, tantomeno Arcangelo, mai seppi d'altre madonne che infransero la regoletta anti Aupuleio, qual meschina vita visse quell'arcangelo se non fu trasformato in demone
 
chepazzaidea
chepazzaidea il 17/07/06 alle 01:27 via WEB
Notte serena....:-)
 
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