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Post n°120 pubblicato il 21 Luglio 2007 da senzaporteefinestre
Da un momento all'altro, cadere. Esistere. Uno strappo sordo, bianco e nero nella notte, che spezza le ossa, le polverizza. E' un coltello a farsi strada dentro, nelle viscere. Tra lo stomaco e la pancia, spostato a destra. Da quel punto si diramano nervi e unghie, un male che divora silente. Consuma famelico. Poi scende. Occupa spazio, invade. L'universo canta dietro una spalla, mente che si fa labbra e lingua, raccoglie il sale in una linea immaginaria. Mente che si fa mani, mente che si inarca protesa. Morde le sbarre di una gabbia, si bagna di sangue e saliva. La luna, i violini. |
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Post N° 120
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ULTIMI COMMENTI
stupenda. senza tempo.
Inviato da: andrea_lenor
il 05/03/2012 alle 21:43
... fatti sentire ....
Inviato da: occhiodivolpe2
il 14/07/2010 alle 19:56
aspettiamo che si apra ... tani auguri cris ... e un...
Inviato da: occhiodivolpe
il 10/04/2009 alle 21:56
Eppure non si perde. Stipato in una scatola, dentro un...
Inviato da: senzaporteefinestre
il 12/01/2009 alle 11:33
E' più il non detto di quel che si può rivelare
Inviato da: organismopiatto
il 10/01/2009 alle 00:16
Inviato da: andrea_lenor
il 05/03/2012 alle 21:43
Inviato da: occhiodivolpe2
il 14/07/2010 alle 19:56
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il 10/04/2009 alle 21:56
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