COLLEZIONE PRIVATA
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Prendo spunto dal ricordo che ha postato the_lynx sul suo blog.
Ammetto che non ne avrei voluto parlare. Fa molto male ricordare ciò che è successo. Mia sorella ha avuto la fortuna di completare la sessione finale di esami e quindi di Laurea a novembre. Se non ce l’avesse fatta sarebbe dovuta tornare proprio in quella settimana, perché rappresentava la sessione successiva.
Quando lei era lì a studiare all’università, ho avuto modo di poter visitare la città. Ho avuto modo di conoscere qualche sua collega di corso e stringere qualche amicizia.
Poi arrivò quella notte. Arrivarono le scosse. Ammetto che avrei voluto poter fare di più, ma la protezione civile che aveva sede nella mia città mi disse che si può aiutare le persone anche in altro modo. Non gli ho dato retta e mi sono recato lì, a l’Aquila. O meglio ci ho provato, ma mi hanno bloccato, essendo un civile, non essendo nessun amico o parente delle vittime o comunque non potendo dimostrarlo. Mi dissero “Grazie lo stesso, ma abbiamo bisogno di professionisti”.
Perché l’ho fatto? Oltre per il senso civico nei confronti di persone che ne hanno bisogno, ma soprattutto perché io stesso sono figlio del terremoto. Irpinia 1980, 30 anni fa.
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