POESIA

IL TEMPO

A VOLTE FUGGI E, A VOLTE, SCORRI LENTO,

FRATELLO TEMPO,

CHE, CON INSISTENZA,

MI SCORTI, DAGLI ALBOR DELL’ESISTENZA,

E, OR, MI ABBANDONI, CON IL MIO TORMENTO,

RIDOTTO, IN UN FANTOCCIO, SMORTO E E ASSENTE,

CON I RIMORSI, IN FONDO ALLA MIA MENTE,

ED I RIMPIANTI, CHE NEL CUOR RISENTO.

DIO, DEGLI ESTINTI, VIVO LA PRESENZA...

E, DI COTAL MEMORIA, SENTO IL PESO.

CHE OGN’OR M’INSEGUE, CON BRUTAL VEEMENZA !

COME IL VENTO FURIOSO INCALZA, L’ONDA.

MA QUANDO, TAL VIOLENZA ALLOR, SI CHETA,

ORBATA DELLA SPUMA, AL BLU’ SI ADORNA,

PLACATA, POI AL SUO MAR, LENTA RITORNA .

INVECE L’UOMO, GIUNTO ALLA SUA META,

LO GETTI NELL’OBLIO, CON LA SUA SORTE,

ENTRO, UN AVELLO, GELIDO E NEGLETTO.

FRA LE RAPACI GRINFIE DELLA MORTE.

E, ALLOR URLAR VORREI CON VIL DISDORO,

SON VECCHIO, E L’OLTRETOMBA MI SPAVENTA!

ASPETTA…ASPETTA…PER PIETA’ T’IMPLORO,

DAI... FERMATI UN MOMENTO... MALEDETTO !

                GIUSEPPE SCANNELLA  RESTUCCIA