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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 24 Giugno 2006 da motorhomer

IL TRIONFO DELLA NON-VOLONTA’

Una delle logiche conseguenze di quanto da me esposto (si legga soprattutto il precedente capitolo, LA DIVERSITA’) è che il potere è al giorno d’oggi nelle mani della non volontà  e di tutto ciò che è de-responsabilizzante (può una persona priva di volontà e quantum vitale cercare delle responsabilità? Il trasgressivo è ad esempio il tipico esempio di persona che possiede una non-volontà. Sopperisce alla mancanza di potenza interiore, e quindi creativa, attraverso il semplice chiasso o piccoli divertimenti inconsistenti ­­­. Ma soprattutto ricerca la propria soddisfazione negli altri, dato che da solo non è in grado di soddisfarsi; il loro plauso è per lui miele.

Altro discorso riguarda invece veri artisti e spiriti compiuti che la massa definisce invece come "trasgressivi", in quanto priva totalmente di spirito critico e soprattutto logico, oltrechè narcotizzata. ).

Il soggetto che è mosso solo dalla volontà non affermatrice ma semplicemente basata sull’ impotenza mista a voglia di esserci ed apparire a tutti i costi deve per forza fare chiasso. E’ inevitabile. Chi invece ha una volontà  agisce nei casi in cui reputi sia necessario, ma spesso sono individui privi di una vera forma pensiero e sono mossi da bassi istinti. E’ in ogni caso anch’essa una volontà negativa, assimilabile alla non-volontà.

D’altronde l’uomo che eccelle, attivo, con una sua forma pensiero e autonomo (quindi non sto parlando di un duce, ma solo di un uomo creativo), può appunto non avere una forte volontà- mancando di quantum vitale-  e ciononostante cerca di esporre i suoi punti di vista. Ma a chi? Sia chi vorrebbe ascoltasse, sia il supposto avversario che è l’obiettivo dei suoi strali irati, è senza nome.

E' invece, come prima detto, un problema se l'individuo negativo e impotente in quanto a forma-pensiero ha una forte volontà, in quanto essa sarà senz'altro negativa e incapace di creare qualcosa che possa elevare l'uomo.

L’avversario che non ha un nome è colui che non ha una vera volontà né una forma pensiero ma solo bassi istinti e non-pensiero. Può essere un dittatore come una ameba imbottita di televisione.

Una volontà pallida e malaticcia- da non scambiare con stoica resistenza- si differenzia da quella negativa solo in quanto a visibilità, in quanto se la prima è muta e invisibile, la seconda è invece rumorosa.

E’ il trionfo della non-volontà e volontà negativa che dir si voglia, contrapposta a quella dei signori.

A chi dovrebbe giovare ciò? Secondo me, ha chi ha interesse a una società in cui domini la cialtroneria psichica , il caos più totale , l’inganno e auto-inganno, l'arlecchineria e il camaleontismo. Ammetto che non ho comunque idea del fatto se ciò giovi- indi, sia voluto coscientemente da un grande fratello- o se invece ci si limiti ad utilizzare come arma tutto ciò.

 

 
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