Nato a Montauban, primo di cinque figli, dopo un apprendistato presso la bottega paterna, raffinò la sua formazione iscrivendosi all'Accademia di belle arti di Tolosa dove, grazie agli insegnamenti del suo primo maestro, il pittore Roques, cominciò ad accostarsi all'arte di Raffaello. Ingres fu anche un violinista; in gioventù fu secondo violino dell'orchestra municipale di Tolosa. Da questa sua seconda attività artistica è nato un modo di dire molto diffuso in francese: violon d'Ingres "violino di Ingres" con cui si indica una passione, un hobby coltivato parallelamente alla propria attività principale. Era un pittore nell'epoca del neoclassicismo. Successivamente partì per Parigi nel 1796 per studiare nell'atelier di David, il più celebre pittore del Neoclassicismo francese. In quest'ambiente, Ingres apprese gli ideali neoclassici e sviluppò la sua particolare armonia nelle linee tenui e nell'utilizzo del colore. Nell'ambiente parigino si affermò soprattutto come ritrattista dell'alta borghesia; la sua fama all'interno di quegli ambienti lo porterà a dipingere persino il ritratto dell'Imperatore Napoleone. Nel 1801 grazie all'opera Scipione e Antioco si qualificò secondo nella graduatoria del concorso per il Prix de Rome, una borsa di studio con la quale gli studenti dell'Accademia di Belle Arti parigina svolgevano un periodo di studi presso la Città Eterna. Nel 1806, Ingres arrivò a Roma dove scoprì dal vivo l'eleganza di Raffaello e del Quattrocento italiano che consacrò definitivamente il suo stile. Questi furono i suoi anni di lavoro più prolifici, in cui dipinse le sue famose Bagnanti, i paesaggi, i disegni, i ritratti e gli episodi storici ispirati al Rinascimento italiano. Nonostante il successo che ebbero le sue opere in Italia, in Francia i suoi dipinti non vennero apprezzati allo stesso modo dalla critica, Ingres decise così di prolungare la sua permanenza a Roma, dove aprì uno studio privato in via Gregoriana. Nel 1813 si sposò con Madeleine Chapelle alla quale dedicò l'opera Il fidanzamento di Raffaello in cui il pittore italiano viene raffigurato insieme alla famosa fornarina. Nel 1814 dipinge per Carolina Murat, moglie di Gioacchino, re di Napoli imposto da Napoleone, la Grande Odalisca, una delle sue opere più conosciute, destinata a fare da pendant ad un'altra opera di Ingres, raffigurante un nudo femminile. Questo dipinto fu al centro di numerose discussioni da parte dei critici dell'epoca che giudicarono quest'opera e nel complesso la sua pittura come priva di volume, profondità e piatta nella stesura dei colori. Nonostante i numerosi denigratori, l'opera ebbe un grande successo anche successivamente al periodo neoclassico, grazie anche al tocco di esotismo, dovuto all'utilizzo di oggettistica e costumi orientali, che anticipavano il gusto degli artisti della fine del XIX secolo per l'arte orientale. Alla caduta dell'Impero di Napoleone, alcune difficoltà economiche e familiari furono portatrici di un periodo di grande miseria per il pittore francese, durante il quale egli continuò a dipingere con un certo accanimento. Riuscì comunque a trovare finalmente il successo in Francia, dove partecipò nel 1824 ad all'esposizione del Salon con l'opera: Il voto di Luigi XIII, dipinta per la Cattedrale di Montauban, fortemente apprezzata dalla critica. Opera che costituirà un esempio particolarmente significativo del neoraffaellismo ingresiano. Il chiaro ricordo della "Madonna Sistina" viene trasformato dall'artista in autonoma riflessione sullo stile e sugli elementi formali costitutivi dell'opera di Raffaello; una riflessione che, per questo è lontana da intenzioni semplicemente imitative. La sua fama negli anni seguenti continuò a crescere grazie anche, oltre che ai numerosi ritratti, alle opere impegnate di chiara ispirazione classica come L'Apoteosi di Omero. La sua definitiva consacrazione fu nel 1825, quando il re Carlo X gli consegnerà la croce della Legion d'Onore. Dal 1835 fino al 1840, diventò direttore dell'Accademia di Francia a Roma. Tornato a Parigi nel 1841, ebbe un'accoglienza trionfale, qui ricevette nuove importanti commissioni, su tutte le vetrate della cappella di Notre Dame. Nel 1846 partecipò alla sua prima esposizione pubblica nella Galerie des Beaux-Arts, per la quale l'anno seguente divenne membro della commissione, insieme con Delacroix. Nel 1849 si dimise dall'incarico a causa della morte della moglie. Per via di una malattia che lo colpì agli occhi, nel suo ultimo periodo Ingres fu costretto ad avvalersi di alcuni collaboratori per ultimare le parti secondarie delle sue opere del periodo maturo, caratterizzato dall'assidua ricerca di una perfezione formale. Nel 1852 Ingres si sposò per la seconda volta con Delphine Ramel. Nel 1855 all'Esposizione Universale di Parigi vennero scelti ben quarantatré sue opere. Nel 1862 fu nominato senatore. Il 14 gennaio del 1867 Ingres morì ad ottantasei anni, venne seppellito nel Cimitero di Père Lachaise a Parigi. La sorprendente galleria di ritratti, estremamente realistici, che Ingres ci ha lasciato, è un vero e proprio specchio della società borghese del suo tempo, della quale il pittore ne esalta pregi e virtù, grazie alla precisione del suo disegno. Il suo apporto alla storia della pittura fu di estrema importanza, Ingres il "campione del Neoclassicismo" inserendo il concetto nuovo di "arte per l'arte", dando all'arte una valore assoluto, al primo posto davanti a tutto. |
James Cook, uno dei più grandi navigatori di tutti i tempi, possedeva notevoli conoscenze scientifiche nel campo dell'idrografia e dell'astronomia. iniziò la sua carriera di esploratore nella Marina inglese nel 1755. Da ragazzo era stato mandato dal padre, ex-bracciante agricolo promosso ad amministratore di una tenuta, a fare apprendista in un magazzino di droghe e tessuti, perché imparasse l'arte del commercio mettendo a frutto la sua naturale abilità in matematica, ma presto scoprì in se la voglia di viaggiare. Nel 1746, a diciotto anni James Cook riesce a ottenere il suo primo imbarco sulla Freelove, una nave che trasportano carbone dall'Inghilterra del Nord a Londra. Nel 1755 si arruola nella Marina Militare Inglese come marinaio scelto, l'unico grado al quale può accedere non avendo studi specifici e non essendo rampollo di famiglia aristocratica; due anni dopo Cook è a bordo della "Pembroke" (vascello con sessantaquattro cannoni, che deve raggiungere una base dell'America del Nord. Affermatosi per le sue notevoli capacità di marinaio, ma anche per le sue conoscenze scientifiche gli furono affidate tre grandi spedizioni scientifiche, la prima delle quali con uno dei più ambiziosi progetti scientifici del XVIII secolo:misurare l’esatta dimensione dell’orbita terrestre e di tutto il sistema solare. James Cook salpò da Plymouth, nei primi mesi del 1768 al comando dell'Endeavour, alla volta del Pacifico. La sua missione, per conto della Royal Society, aveva come meta l'isola di Tahiti. Facevano parte dell'equipaggio gli astronomi Charles Green e Daniel Solander, il botanico Joseph Banks ed il pittore naturalista Sydney Parkinsoncon con una imponente attrezzatura comprendente telescopi, sestanti, barometri, bussole per misurare inclinazione e declinazione magnetica, quadranti e orologi. James Cook durante il primo viaggio attorno al mondo, durato più di tre anni, scoprì la Nuova Zelanda ed esplorò le coste orientali dell'Australia alla ricerca dell'inesistente Continente Australe, battezzò l'Antartico come Terra Australis Incognita, la terra meridionale sconosciuta. La spedizione subì gravi incidenti, mentre percorreva le insidiose rotte dell’emisfero australe, la nave urtò una barriera corallina ed i danni subiti dallo scafo costrinsero il comandante a dirigersi verso il porto di Giakarta, sulla costa settentrionale di Giava, e qui, molti membri dell’equipaggio compreso l'astronomo Green, morirono a causa della malaria e della dissenteria. Nella seconda spedizione (1772-1773) Cook scoprì la Nuova Caledonia, le Isole Marchesi e le Nuove Ebridi. Nella terza spedizione, iniziata nel 1776, Cook, ormai illustre membro della Royal Society di Londra, si spinse verso Nord non riuscendo tuttavia, a causa dei ghiacci, ad andare oltre alla costa nord-ovest dell'America. Sulla via del ritorno Il 14 febbraio 1779, fu ucciso dagli indigeni delle isole Hawaii. In soli dieci anni, Cook aveva rivoluzionato la visione europea del Pacifico; i resoconti dei suoi viaggi, che egli descrisse con diligenza e rappresentò in carte geografiche di alto valore scientifico, fatti pubblicare dalla moglie, furono tradotti in molte lingue.
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Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo Lorena, figlia di Maria Teresa d'Asburgo e Francesco I di Lorena, nacque il 2 novembre 1755 a Vienna. Trascorse la sua infanzia tra la Hofburg e la residenza estiva di Schönbrunn fino al 1770, quando Maria Teresa decise per ragioni di stato che la giovane arciduchessa avrebbe dovuto sposare Luigi, il futuro re di Francia, nipote di Luigi XV. Dopo un lungo viaggio giunse a Versailles, dove ricevette una calorosa accoglienza da parte del re e dell'intera corte, ma Maria Antonia (ribattezzata dai francesi Maria Antonietta) capì ben presto che a Versailles possedeva già molti nemici. In seguito al suo matrimonio con il delfino, l'intera corte si divise in due fazioni: dalla parte di Maria Antonietta si posero subito le Mesdames reali, cioè le figlie di Luigi XV, mentre l'altra metà della corte si avvicinò alla favorita di Luigi XV, Madame Du Barry, che non riuscì mai a celare dietro il titolo di contessa il suo oscuro passato di donna di piacere. L'astio che Maria Antonietta nutriva verso Madame du Barry, era inizialmente alimentato da Maria Teresa, che dall'Austria inviava lunghe lettere alla figlia, consigliandola di scegliere accuratamente le proprie amicizie: ma quella che poteva sembrare una semplice disputa tra nobildonne, stava compromettendo la difficile alleanza tra Francia e Austria. Maria Antonietta non solo soprannominò Madame du Barry "la creatura", ma non le rivolse mai la parola, sfruttando a suo favore l'etichetta reale che esigeva che la du Barry non potesse rivolgersi alla delfina senza che quest'ultima l'avesse interpellata per prima. Le continue e sempre più pressanti lamentele di Madame du Barry, unite alla testardaggine di Maria Antonietta, fecero infuriare Luigi XV, che ordinò alla delfina di salutare Madame du Barry in occasione dei festeggiamenti per il capodanno del 1772: spinta dalle pressanti richieste della madre e del suo tutore, il conte de Mercy, Maria Antonietta si vide obbligata a salutare Madame du Barry davanti all'intera corte, ma giurò: "Le ho parlato una volta, ma sono decisissima a non farne altro e quella donna non udrà più il suono della mia voce" . Luigi XV morì il 10 maggio 1774 : Maria Antonietta e Luigi XVI divennero i nuovi regnanti di Francia. La giovane e inesperta regina si lasciò subito condizionare dalle simpatie di alcuni privilegiati cortigiani quali la contessa Yolande Gabrielle de Polignac, la principessa Marie Thérèse de Lamballe e la principessa di Guéménée che godevano di ogni privilegio, approfittando dell'ingenuità della regina e della debolezza del re. Ma la popolarità di Maria Antonietta, da tempo non era più quella che le era stata riservata l'8 giugno 1773 in occasione della sua prima entrata ufficiale a Parigi: spinta dai consigli delle cattive amicizie di cui si era circondata, creò innumerevoli cariche ufficiali inutili (come quella di Sovrintendente alla Casa della Regina, riservata alla principessa di Lamballe), comprò vestiti e gioielli in straordinaria quantità (Mademoiselle Bertin, dopo essere diventata la modista della regina, divenne famosa in tutto il Paese) e spese cifre esorbitanti per adattare il Petit Trianon ai propri gusti, costruire il suo teatro privato nel parco della reggia di Versailles, ed edificare l'Hameau, un villaggio di campagna in miniatura dove Maria Antonietta amava travestirsi da contadinella e trascorrere il tempo in compagnia della sua cerchia di amici. Il suo cuore era generoso e le donazioni che elargiva alla popolazione bisognosa erano cospicue, ma troppo spesso le sue stravaganze venivano criticate ed esagerate dai cortigiani che non godevano dei suoi favori: tutto ciò contribuì ad accrescere l'odio che il popolo nutriva verso di lei e a scatenare la Rivoluzione Francese. Inoltre la regina, dopo sette anni di matrimonio, non aveva ancora dato un erede alla monarchia francese e il popolo si dimostrava sempre più impaziente. Finalmente il 19 dicembre 1778 nacque la sua prima figlia, Marie Thérése Charlotte, duchessa d'Angouleme (detta anche Madame Royale), dopo un parto molto difficoltoso durante il quale Maria Antonietta rischiò di perdere la vita. Successivamente la regina ebbe altri tre figli: Louis-Joseph, che morì prematuramente per difficoltà respiratorie, Louis-Charles, duca di Normandia e futuro Luigi XVII, deceduto nel 1795, a soli nove anni, nella prigione del Tempio, e Marie Sophie Elene Beatrix, che morì di tubercolosi un anno dopo la nascita. In seguito al cosiddetto "scandalo della collana", Maria Antonietta perse completamente il favore del popolo e venne soprannominata "Madame Deficit". Il 1789 passerà alla storia come il più importante della storia di Francia e in effetti fu ricco di avvenimenti che condizioneranno il corso non solo della storia francese, ma quello dell'intera Europa. Dopo l'apertura degli Stati Generali, il giuramento della pallacorda e la presa della Bastiglia, buona parte della classe nobiliare, spaventata dalla rabbia e dalle continue minacce di ribellione del popolo, inizia una graduale emigrazione cercando rifugio nei Paesi confinanti con la Francia: il re e la regina videro partire molte persone che negli anni precedenti si erano dichiarate fedeli alla monarchia e che avevano usufruito di innumerevoli favori da parte dei reali. Il 4 agosto venne sancita la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" e il 5 ottobre 1789 migliaia di donne marciarono a piedi da Parigi a Versailles chiedendo pane e armandosi come veri soldati. Una volta arrivate alla reggia trascorsero la notte all' aperto, ma alle cinque del mattino, scortate dagli uomini del generale Lafayette, entrarono nel palazzo: le guardie della regina si fecero uccidere per dare a Maria Antonietta il tempo di rifugiarsi negli appartamenti del re. Giunta qui, Maria Antonietta si affacciò sulla terrazza che dalla camera del re dà sul cortile di marmo di fronte al palazzo e salutò la folla: fu una prova di grande coraggio, perché la regina avrebbe potuto essere facilmente uccisa da un colpo di fucile sparato da qualcuno tra la folla, per questo Lafayette si inchinò davanti a lei e, baciandole la mano, riuscì a calmare l'ira del popolo. Quello stesso giorno la famiglia reale fu trasferita da Versailles a Parigi, nel vecchio e da decenni disabitato palazzo delle Tuileries. Il pericolo per il re e la regina cresceva ogni giorno maggiormente, per questo, dopo lunghe riflessioni, nel 1791 decisero di fuggire: alla fuga parteciparono Maria Antonietta, Luigi XVI, Madame Royale, Louis Charles, vestito da bambina, Madame Elisabeth de France, sorella di Luigi XVI, e il conte Hans Axel de Fersen, il bel conte svedese da sempre intimo amico della regina, travestito da cocchiere. La fuga ebbe però breve durata e il 20 giugno, a Varennes, la famiglia reale venne riconosciuta e riportata a Parigi. Durante quel lungo viaggio di ritorno, il popolo francese insultò Maria Antonietta chiamandola "l'austriaca" e chiedendo insistentemente la sua condanna a morte. La famiglia reale venne imprigionata nella torre del Tempio e il 21 gennaio 1793, alle 10:20 del mattino, Luigi XVI venne ghigliottinato in Place de la Revolution. Maria Antonietta si vide sottrarre i figli e nel 1793 fu trasferita alla Conciergerie, il carcere parigino dove venivano rinchiusi i condannati a morte: il 16 ottobre 1793, alle 12:15, venne condotta anch'essa al patibolo, vittima di quella ghigliottina che rappresentò il periodo del Terrore.
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Alexandrina Victoria (Londra, 24 maggio 1819 - Isola di Wight, 22 gennaio 1901) fu Regina del Regno Unito e Imperatrice d'India dal 20 giugno 1837 fino alla sua morte. Il suo regno durò più di sessantatré anni, a tutt'oggi uno dei più longevi della storia. Oltre ad essere regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, fu la prima a fregiarsi del titolo di imperatrice d'India. Il suo lunghissimo regno viene anche conosciuto come "epoca vittoriana".
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"Davvero, questa Sissi è incantevole! È fresca come una mandorla appena dischiusa. E quella magnifica corona di capelli che le circondano il volto! La bellezza, la dolcezza del suo sguardo! E le sue labbra… Fanno pensare alle fragole più belle!” cosi' esclamo' Francesco Giuseppe alla sua visione. Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach in Asburgo-Lorena, passata alla storia con il soprannome di Principessa Sissi (Monaco di Baviera, 24 dicembre 1837 – Ginevra, 10 settembre 1898), nata duchessa nel Regno di Baviera, fu Imperatrice d'Austria, Regina Apostolica Ungheria e Regina di Boemia e di Croazia.
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