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SESSANTUNESIMA DENUNCIA

Post n°71 pubblicato il 30 Luglio 2008 da comitsalutepubblica

COMUNICATO STAMPA

CS102-2008



UNIONE EUROPEA: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE AI MINISTRI DEGLI INTERNI E

DELLA GIUSTIZIA DI FERMARE LA CACCIA ALLE STREGHE NEI CONFRONTI DEI ROM IN

ITALIA



In una lettera inviata ai ministri europei degli Interni e della

Giustizia, che si riuniscono oggi a Brussels nel Consiglio giustizia e

affari interni, Amnesty International ha chiesto che siano condannati gli

atti di discriminazione nei confronti delle comunita’ rom in Italia,

culminati nella raccolta di informazioni sull’origine etnica e la

religione, nonche’ in quella delle impronte digitali, anche di minori.



‘Dopo le critiche della Commissione e del Parlamento europeo, ora spetta

agli Stati membri dell’Unione europea prendere posizione contro quella che

e’ diventata una campagna a tutto tondo contro i rom’ – ha dichiarato

Nicolas Beger, direttore dell’Ufficio di Amnesty International presso

l’Unione europea.



Secondo l’Ufficio europeo dell’organizzazione per i diritti umani, la

raccolta delle impronte digitali dei rom per motivi di pubblica sicurezza

e’ solo l’ultima di una serie di politiche discriminatorie adottate dalle

autorita’ italiane. Dal 2007, per esempio, vi e’ stato un aumento degli

sgomberi forzati tra cui quello di Tor di Quinto, a Roma, dove un gran

numero di persone (bambini e anziani inclusi) sono stati abbandonati nella

notte dopo che il loro accampamento era stato distrutto.



L’azione delle autorita’ si e’ sviluppata in un clima di virulenta

retorica anti-rom da parte di esponenti politici nazionali e locali.

Raramente gli autori sono stati chiamati a rispondere delle proprie

dichiarazioni xenofobe, le quali hanno contribuito ad alimentare e

legittimare atti di violenza da parte dei cittadini.



‘Dobbiamo essere chiari: stiamo assistendo a una caccia alle streghe

presentata come una serie di ‘misure di sicurezza’ ha aggiunto Beger.

‘Quello che e’ certo e’ che ora in Italia c’e’ un effettivo problema di

sicurezza: quella dei rom’.



Quest’anno a maggio, per esempio, il campo rom di Ponticelli, a Napoli,

che ospitava 800 persone, e’ stato attaccato e distrutto da un centinaio

di aggressori che hanno anche lanciato una molotov contro una roulotte

all’interno della quale si trovavano dei bambini, fortunatamente scampati

al successivo incendio.



L’ultima ‘misura di sicurezza’ applicata – un censimento riguardante solo

i rom, che include la raccolta di informazioni sull’origine etnica e la

religione, nonche’ quella delle impronte digitali – e’ per Amnesty

International un provvedimento discriminatorio, sproporzionato e

ingiustificato, in diretto contrasto con la Convenzione europea sui

diritti umani.



‘L’estensione della rilevazione delle impronte digitali all’intera

popolazione italiana entro il 2010 non cambiera’ nulla se nel frattempo,

come dichiarato dalle autorita’, il censimento dei rom andra’ comunque

avanti’ – ha sottolineato Beger.



Considerando gli obblighi del diritto internazionale e del diritto

comunitario cui sono vincolati gli Stati membri dell’Unione europea,

Amnesty International chiede al Consiglio giustizia e affari interni di:

- assicurare l’adozione di misure immediate per fermare pratiche

discriminatorie quali la raccolta delle impronte digitali su base etnica e

gli sgomberi illegali;

- garantire che siano adottati adeguati provvedimenti disciplinari o

penali nei confronti dei funzionari e degli esponenti politici autori di

dichiarazioni dispregiative o razziste;

- riesaminare lo stato d’emergenza e gli atti e le misure derivanti dalla

sua adozione, per garantirne la compatibilita’ col diritto internazionale

ed europeo.



FINE DEL COMUNICATO

Brussels / Roma, 24 luglio 2008



Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:

Amnesty International Italia – Ufficio stampa

Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail:

\n press@amnesty.it

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