COMUNICATO STAMPA
CS102-2008
UNIONE EUROPEA: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE AI MINISTRI DEGLI INTERNI E
DELLA GIUSTIZIA DI FERMARE LA CACCIA ALLE STREGHE NEI CONFRONTI DEI ROM IN
ITALIA
In una lettera inviata ai ministri europei degli Interni e della
Giustizia, che si riuniscono oggi a Brussels nel Consiglio giustizia e
affari interni, Amnesty International ha chiesto che siano condannati gli
atti di discriminazione nei confronti delle comunita’ rom in Italia,
culminati nella raccolta di informazioni sull’origine etnica e la
religione, nonche’ in quella delle impronte digitali, anche di minori.
‘Dopo le critiche della Commissione e del Parlamento europeo, ora spetta
agli Stati membri dell’Unione europea prendere posizione contro quella che
e’ diventata una campagna a tutto tondo contro i rom’ – ha dichiarato
Nicolas Beger, direttore dell’Ufficio di Amnesty International presso
l’Unione europea.
Secondo l’Ufficio europeo dell’organizzazione per i diritti umani, la
raccolta delle impronte digitali dei rom per motivi di pubblica sicurezza
e’ solo l’ultima di una serie di politiche discriminatorie adottate dalle
autorita’ italiane. Dal 2007, per esempio, vi e’ stato un aumento degli
sgomberi forzati tra cui quello di Tor di Quinto, a Roma, dove un gran
numero di persone (bambini e anziani inclusi) sono stati abbandonati nella
notte dopo che il loro accampamento era stato distrutto.
L’azione delle autorita’ si e’ sviluppata in un clima di virulenta
retorica anti-rom da parte di esponenti politici nazionali e locali.
Raramente gli autori sono stati chiamati a rispondere delle proprie
dichiarazioni xenofobe, le quali hanno contribuito ad alimentare e
legittimare atti di violenza da parte dei cittadini.
‘Dobbiamo essere chiari: stiamo assistendo a una caccia alle streghe
presentata come una serie di ‘misure di sicurezza’ ha aggiunto Beger.
‘Quello che e’ certo e’ che ora in Italia c’e’ un effettivo problema di
sicurezza: quella dei rom’.
Quest’anno a maggio, per esempio, il campo rom di Ponticelli, a Napoli,
che ospitava 800 persone, e’ stato attaccato e distrutto da un centinaio
di aggressori che hanno anche lanciato una molotov contro una roulotte
all’interno della quale si trovavano dei bambini, fortunatamente scampati
al successivo incendio.
L’ultima ‘misura di sicurezza’ applicata – un censimento riguardante solo
i rom, che include la raccolta di informazioni sull’origine etnica e la
religione, nonche’ quella delle impronte digitali – e’ per Amnesty
International un provvedimento discriminatorio, sproporzionato e
ingiustificato, in diretto contrasto con la Convenzione europea sui
diritti umani.
‘L’estensione della rilevazione delle impronte digitali all’intera
popolazione italiana entro il 2010 non cambiera’ nulla se nel frattempo,
come dichiarato dalle autorita’, il censimento dei rom andra’ comunque
avanti’ – ha sottolineato Beger.
Considerando gli obblighi del diritto internazionale e del diritto
comunitario cui sono vincolati gli Stati membri dell’Unione europea,
Amnesty International chiede al Consiglio giustizia e affari interni di:
- assicurare l’adozione di misure immediate per fermare pratiche
discriminatorie quali la raccolta delle impronte digitali su base etnica e
gli sgomberi illegali;
- garantire che siano adottati adeguati provvedimenti disciplinari o
penali nei confronti dei funzionari e degli esponenti politici autori di
dichiarazioni dispregiative o razziste;
- riesaminare lo stato d’emergenza e gli atti e le misure derivanti dalla
sua adozione, per garantirne la compatibilita’ col diritto internazionale
ed europeo.
FINE DEL COMUNICATO
Brussels / Roma, 24 luglio 2008
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