PSICouseling

IL BUCO NERO DELLA NOSTRA ANIMA


 II parte    Il VittimismoSe rimaniamo aggrappati – consciamente o inconsciamente – alle ferite del passato, alle inevitabili mancanze degli altri, agli errori e ai torti subiti, non possiamo far altro che distruggere la nostra vita. Ci si rifugia in cose esterne come alcool ,droga…… ma in tanti altri casi non sempre la distruttività e il vittimismo sono così,evidenti ed espliciti.Il vittimismo si insinua sottilmente nei progetti della nostra vita e sibila pensieri del tipo “tanto non sono capace … è troppo difficile … è troppo impegnativo … troppo faticoso … non sono all’altezza, ecc.”. Vi sono distruttività evidenti come l’alcolismo o la droga: ma sono molto più diffuse le distruttività celate (socialmente tollerate e collettivamente negate) come la rabbia verso se stessi, la mancanza di impegno nella realizzazione dei propri sogni, l’omissione dei propri talenti, la mancanza di fiducia, la perdita della speranza. Chi perde le speranze nell’orrore della propria nullità che rappresenta quella parte di noi che caparbiamente vuole rimanere nel malessere e nella rinuncia della realizzazione diSE Solo quando si riescono ad accettare i propri fantasmi e trasformare i propri limiti in espansione,uscendo dalla sfiducia in se stesso, dalla paura e dal dolore,IMPARIAMO quale guerra personale dobbiamo ri-affrontare. Molto spesso di tratta di eventi ed esperienze dolorose del passato, sin dalla vita intrauterina. In ogni caso possiamo sentire - la grande difficoltà, il dolore, la rabbia. Ma non dobbiamo scoraggiarci. C’è una strada per uscirne:bisogna credere in se stessi fino in fondo, ed accogliere gli aiuti che ci vengono dati. per ognuno di noi c’è la strada per uscire dal bosco nero dei nostri antichi dolori. Ci vuole forza, fiducia ed arte e bisogna provare senza mai perdere la speranza, altrimenti perderemmo veramente noi stessi. Quali sono i tuoi aiutanti? Diventare artisti della propria vita Usare la forza, la tenacia, la creatività, il coraggio e ogni strumento a disposizione per realizzare un’opera d’arte che coinvolgerà tutta la propria essenza con amore e con coraggio, entrare in contatto con il proprio essere.Affronta i mostri che sono dentro (il dolore per la perdita del padre, i debitori) con tutto te stesso affidarsi totalmente al progetto interiore. Riuscire a trasformare l’impossibile in possibile: riuscire a creare bellezza dove c’è Depressione ,creare amore dove c’è disperazione. confidare profondamente in un progetto, di appassionarsi,di avere il coraggio di sperare anche nelle circostanze più dure e difficili. Darsi un progetto Affidarsi ad un progetto sano è un passaggio di crescita molto importante. I fantasmi da combattere sono,la paura di essere manipolati, strumentalizzati da altri, il timore di confidare in un progetto che non ci appartiene, che gli altri ne approfittino. Queste paure sono originate nella storia infantile e risalgono ad esperienze dei primissimi anni di vita. Il dolore provocato dall’essere stati usati come uno strumento per i bisogni di altri, fornisce longevità a queste paure, le quali vengono quindi trasportate nella vita da adulti. Esse impediscono all’individuo di appassionarsi, di avere fiducia nella possibilità di realizzare propri sogni, di entusiasmarsi ai progetti e di innamorarsi della vita. Dalla passione che riponiamo negli eventi della nostra quotidianità, nei progetti a cui partecipiamo, si può misurare un importante transito evolutivo ,finalmente costretto a seguire il tuo destin, obbligato a tirare fuori i tuoi talenti e la tua arte. Ognuno di noi può interrogarsi su quanta fatica deve fare il nostro Sé, quanti messaggi deve pazientemente inviarci, quanta perseveranza e quanto amore deve utilizzare perché noi decidiamo finalmente di ascoltarlo e seguirlo nella realizzazione del nostro benessere?La nostra saggezza interiore ci parla continuamente. Non dobbiamo far altro che smettere di ostacolarla con il nostro cinismo, con l’orgoglio, con il vittimismo e lasciare che possa indicarci il cammino da seguire, il progetto che siamo stati chiamati a realizzare in questa vita. Dobbiamo decidere, smettere di commiserarsi e decidere di prendere la vita nelle proprie mani, ecco allora tutto è possibile. La posta in gioco è la vita di ognuno di noi, decidere se giocare o se smettere di giocare, se affrontare le difficoltà della vita, o lasciarsi abbattere, deve decidere se fare la vittima o fare l’artista. Dentro ognuno di noi c’è un solo autentico SéUna cosa con cui siamo nati, una cosa che è nostra: nostra soltanto. Una cosa che non ti può essere insegnata e non si impara. Una cosa che va ricordata sempre. E col tempo, il mondo può rubarci quel nostro SE che può finire sepolto dentro di noi, sotto a tutti i nostri …. avrei voluto, … e potuto, … e dovuto… C’è perfino chi si dimentica com’era il suo stile La vita non è una passeggiata sul prato: o decidi di giocare bene, oppure decidi di sprecare unaoccasione. E la cosa più bella che possiamo fare, prima completare il nostro cammino, è quella di creare bellezza, di fare della nostra vita un’autentica opera d’arte. Quando siamo in armonia e in contatto profondo con il nostro Sé, allora riconosciamo il percorso da seguire per arrivare alla meta. La Via della Conoscenza e l’ascolto di sé non sono colpi di fortuna,non sono affidati ai capricci di una mutevole sorte misteriosa. È invece una disciplina costante,incessante ricerca di Verità fondata sulla decisione profonda di realizzare i propri sogni – a qualunque costo – senza rinunciare mai. Il passaggio però dal pensare al sentire e da quest’ultimo al volere non è una acquisizione naturale, ma conquista individuale. Il lampo della luce è dono, il riconoscimento di ciò che essa illumina: conquista L’Amore per se stessi è fondato sul giusto riconoscimento, sull’autenticità, sulla Verità. È questo il momento in cui decidere se si essere il primo assoluto.