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« SUPERBE ERESIE | L'INNOCENZA PERDUTA » |
Post n°141 pubblicato il 02 Giugno 2024 da BLACKAENIMA
«Nessuno al mondo è in grado di dirti perché esisti, ma visto che sei qui, lavora per dare un senso alla tua esistenza». Ogni uomo ha la possibilità di riuscire ad individuare, e poi scegliere, diversi stili di vita. Nessuno può garantire quale sia la scelta giusta e ciò reca in sé un sentimento di perenne angoscia. Si puo' vivere in modo istintivo, preoccupandosi solo della ricerca del piacere come esempio il Don Giovanni di Mozart. Sentirsi un seduttore che si diletta nel conquistare le donne senza instaurare alcun legame duraturo con ognuna di esse. Limitarsi alla ricerca del piacere che gli proviene dalle donne. Creature viste come svaghi al servizio del suo ego, figure il cui fine ultimo è glorificare la sua virilità e possenza: tutto diventa un mezzo per la ricerca del piacere. Il suo interesse principale è quello di cogliere l'attimo fuggente e di non lasciarsi sfuggire nessuna occasione.
il fisico invecchia le occasioni cominciano a diminuire.
Quando l'esteta si sofferma a riflettere sulla sua vita e cessa di ricercare il piacere sprofonda nella più tetra disperazione perché diventa consapevole in un solo momento dell'insensatezza di basare la propria vita solo su qualcosa che vorrebbe fermare ma che invece inesorabilmente fugge via. L'uomo che ha fatto affidamento su qualcosa di effimero si accorge della banalità della propria esistenza. Allora comprende che deve leggere dentro di sé. Ma teme di non trovare niente. La consapevolezza di non essere stato in grado di edificare una propria identità e di non aver cercato di rendere unica la sua esistenza gli procura un terribile senso di vuoto. Sopraffatto dalla disperazione, decide di rivolgere la propria attenzione verso se stesso. E se non c'è nulla da trovare? Niente da cogliere? E se troverò un deserto privo di qualsivoglia colore... Una distesa di pietre e fumo denso? Quando non si conosce amore ma solo contratti sociali di mutuo soccorso gli occhi non sono educati all'amore, visto come uno sciocco inganno che non garantisce alcun guadagno, vantaggio. Si teme la bellezza se non è quella luccicante che ricorda la moneta. Non si da se non si riceve. Si pretende ma non si sa voler bene. Un mondo miseramente gretto ma che diventa l'unico universo possibile in tutta la sua piatta futilità. Non un brivido, non un sentimento. Tutto è in funzione del ricavo, del beneficio. Si vive solo per avere il pane quotidiano e, una volta ottenuto, si vivrà per avere un altro pane quotidiano; e così all'infinito fino alla morte. E chiunque provi a trascinare la sua mano al di fuori di quelle sabbie mobili è un incapace, uno stolto, un inetto. ESTERIORITA' Buon cittadino, buona casa, buon lavoro. Far fronte ai propri doveri e responsabilità. Parole al vento in una terrificante tranquillità che nasconde interminabili notti insonni, lacrime inghiottite, urla soffocate. Difficile interpretare ruoli nel teatro della vita, difficile rispettare tutte le leggi, mostrare sempre una finta coerenza e soddisfazione di notte, davanti al proprio specchio. Ripetendosi ogni giorno che è tutto normale, che succede a tutti essere assaliti da un sentimento di inadeguatezza e di insoddisfazione. Ma la vera rivelazione inizia proprio qui: nel momento in cui si comprende l'impossibilità di raggiungere la perfezione. PRESUNZIONE Sente dentro di sé la necessità di cambiare ma non riesce a basare la sua vita solo su stesso e sulle proprie forze. Chi volge gli occhi al fondo di un abisso, è preso dalla vertigine. Ma la causa non è nel suo occhio nè nell'abisso: è perché deve guardarvi dentro. In realtà in quel cuore si cela un prezioso diamante. Eppure quell'uomo cieco non vede altro che... IL VUOTO Cos'è che rende un uomo grande, ammirato? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Ciò che io sono è un nulla. Ma la mia grandezza non consiste nell'essere questo o quello, ma nell'essere libera e me stessa. Nel mio coraggio e nella mia volontà. Ogni uomo è una sintesi di corpo e anima, destinata a esser spirito, cioè ad abitare nella casa; ma quando l’uomo rimane da sempre a vivere in una cantina, cioè nella determinazione della sensualità e dei bisogni... Non solo preferisce stare in cantina, ma l’ama a tal punto da arrabbiarsi se qualcuno un giorno gli mostra come sarebbe occupare il piano di sopra che è vuoto e a sua disposizione perché in realtà quella casa in cui abita è sua ma lui ne conosce solo la cantina. ...Il viandante smarrito, almeno, vedendo cambiare attorno a sé il paesaggio, può nutrire la speranza di trovare la via d'uscita da un momento all'altro. Chi invece si perde in se stesso non ha a disposizione molto spazio, e presto si rende conto di essere chiuso in un cerchio da cui non può uscire...
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