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Post n°133 pubblicato il 24 Dicembre 2023 da BLACKAENIMA
Il ritratto profondo e spietato dell'uomo di oggi, un individuo senza strutture ed incapace di scorgere delle motivazioni in grado di farlo sentire vivo. Caro Alberto Moravia. La tua assenza pesa. Come quella del tuo caro amico Pier Paolo. Nonostante oggi nessuno parli più di te l'attualità del tuo pensiero e la tua acuta analisi della crisi senza via d'uscita della società borghese sono innegabili. Il degrado dell'uomo comune che descrivevi dinnanzi alle miserie del suo mondo è invariato se non peggiorato. I tuoi personaggi, rinchiusi in una gabbia in cui non riescono ad andare al di là di un'ossessione quasi maniacale per il sesso e per i soldi, sono ormai la maggioranza, la migliore gioventù. Ingordi e, a causa di tale avidità, capaci di relazioni umane prive di qualunque valore. E, per cercare di sfuggire al malessere derivante da tale freddezza, usano il sesso come strumento per entrare in relazione con un altro essere umano. Non conoscono altro modo. Vincolati dall'idea della proprietà, del possesso, accumulatori di beni effimeri ma incapaci di qualunque slancio umano, avulsi da qualunque interiorità. Indubbiamente rimani scomodo, come durante il fascismo e in questo neofascismo moderno. L'idolatria del denaro si è ormai impossessata della società l'indifferenza di cui parlavi non è più intesa come una forma di distacco nei confronti di un mondo che non offre alcun punto di riferimento. È un'indifferenza degradante, passiva nata dalla mancanza di stimoli nel grigio ambiente in cui si muovono questi piccoli miseri uomini. Per te lo scrittore aveva il dovere morale di essere fedele a se stesso e servirsi della letteratura per studiare la realtà e cercare di migliorarla. Purtroppo qui non è più un tuo romanzo, ma la realtà. Come ne La Ciociara ogni giorno assisto lentamente ad una perdita dell'innocenza in ogni aspetto della vita. Come tante Cesire sperimentiamo la viltà e la bassezza della società, la decadenza delle relazioni umane e la onnipresente indifferenza. E la perdita dell'innocenza della figlia che prima della tragedia era totalmente ignara della sessualità, assurge a simbolo dello stupro della speranza e dei sogni di chi vorrebbe opporsi ma viene inevitabilmente escluso, isolato, maltrattato, deriso. Uno sciocco, una persona ridicola e stupida agli occhi di tutti questi Indifferenti. Ma la vita va avanti e un altro dolore più grande ne cancellerà un altro. E l'innocenza non tornerà più per tutti coloro costretti ad ingoiare un mondo che ha ben poco da donare a chi si affaccia alla vita pieno di speranze e di ideali di onestà e comunione. Presto schiacciati dagli Indifferenti. Caro Moravia, questa è la nostra realtà che, come nel romanzo la Noia, ci regala un Dino a ricoprirci tutto il corpo come Cecilia di banconote. L'ingordigia e l'assenza di pietas a contaminare il mondo e la società, sempre più allo sbando. Sesso-denaro-violenza la prigione della nostra società. BUON NATALE
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