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Cantares.

(Caminante no hay camino)

Antonio Machado      (clik)


Joan Manuel Serrat  (clik)



Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre el mar.

Nunca persequí la gloria,
ni dejar en la memoria
de los homres mi canción;
yo amo los mundos sutiles,
ingrávidos y gentiles,
como pompas de jabón.

Me gusta verlos pintarse
de sol y grana, volar
bajo el cielo azul, temblar
súbitamente y quebrarse...

Nunca perseguí la gloria.

Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.

Al andar se hace camino
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.

Caminante no hay camino
sino estelas en la mar...

Hace algún tiempo en ese lugar
donde hoy los bosques se visten
de espinos
se oyó la voz de un poeta gritar
"Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."

Golpe a golpe, verso a verso...

Murió el poeta lejos del hogar.
Le cubre el polvo de un país
vecino.
Al alejarse le vieron llorar.
"Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."

Golpe a golpe, verso a verso...

Cuando el jilguero no puede
cantar.
Cuando el poeta es un peregrino,
cuando de nada nos sirve rezar.
"Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."

Golpe a golpe, verso a verso.

 

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Creato da: linus99linus il 21/03/2006
no hay caminos, hay que caminar

 

 
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Post N° 143

Post n°143 pubblicato il 19 Novembre 2006 da linus99linus
Foto di linus99linus

"Quando mio padre stava per morire

avevo nove anni. Mi chiamò al suo letto e mi disse:

" Non ti lascio molto di beni materiali,

ma ti dico una cosa che mio padre

mi disse sul letto di morte ,

e che mi ha aiutato tantissimo.

E' una chiave che apre la porta

di grandi ricchezze. Ecco.

Ogni volta che qualcuno ti insulta,

figlio mio, digli che ci penserai sopra

per ventiquattro ore e poi

tornerai da lui e gli risponderai. -

Meditare sopra un'offesa

per ventiquattro ore mi ha dato

le intuizioni più grandi sul mio essere.

Qualche volta mi rendevo conto

che l'offesa era giusta.

Tornavo dalla persona e dicevo

"grazie signore, lei aveva ragione.

Non era un insulto ma una constatazione,

e io l'ho capito."

A volte mi rendevo conto

dopo averci meditato ventiquattro ore

che l'insulto era una bugia.

Ma perchè una bugia dovrebbe offendere?

Quindi non tornavo nemmeno dalla persona

per controbattere.

.

Gurdjieff

.

 
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