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4EVER BABY!!

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ECCOTI-DI MAX PEZZALI


Eccoti sai ti stavo proprio aspettando
ero qui ti aspettavo da tanto tempo
tanto che stavo per andarmene
e invece ho fatto bene

sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco
conosco

eccoti come un uragano di vita
e sei qui non so come tu sia riuscita
prendermi dal mio sonno scuotermi
e riattivarmi il cuore

sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco

eccoti anche ora che non sei in casa
tu sei qui mi parla di te ogni cosa
gli oggetti sembrano trasmettermi
l'amore nello sceglierli

eccoti finalmente sei arrivata
e sei qui non sai quanto mi sei mancata
speravo tu esistessi però non immaginavo tanto

sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco
conosco
conosco
conosco
conosco
conosco
 

WHEN YOU'RE GONE - AVRIL LAVIGNE

I always needed time on my own
I never thought I'd need you there when I cry
And the days feel like years when I'm alone
And the bed where you lie is made up on your side

When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you

I've never felt this way before
Everything that I do reminds me of you
And the clothes you left, they lie on the floor
And they smell just like you, I love the things that you do

When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now

We were made for each other
Out here forever
I know we were, yeah
All I ever wanted was for you to know
Everything I'd do, I'd give my heart and soul
I can hardly breathe I need to feel you here with me, yeah
 

 

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La favola di Amore e Psiche(Parte 3)

Post n°11 pubblicato il 18 Giugno 2007 da angelgirl93

Psiche è messa in guardia dal suo sposo "Quella notte stessa lo sposo disse alla sua Psiche; - infatti, benché invisibile lei poteva udirlo è toccarlo come un marito in carne e ossa - ‘psiche, mia dolcissima e amata sposa, il destino crudele ti minaccia di un terribile pericolo, per cui ti prego dì essere molto prudente. Le tue sorelle, angosciate dalla notizia della tua morte si sono messe sulle tue tracce e presto verranno a questa rupe; se tu sentissi i loro lamenti, per carità non rispondere, non farti vedere, perché a me daresti un grande dolore ma per te sarebbe addirittura la fine.’ "Assentì Psiche e promise che avrebbe fatto come il suo sposo diceva ma quando egli con la notte si dileguò, per tutto il giorno la poverina non fece che struggersi in lacrime: ‘Allora son proprio morta’ si ripeteva tra i lamenti ‘prigioniera in questo carcere d’oro, senza poter corrispondere con esseri umani, senza nemmeno poter consolare le mie sorelle che mi piangono morta, senza neppure poterle vedere.’ E quel giorno non fece il bagno, non toccò cibo, non si concesse alcun ristoro. A sera il sonno la vinse che ancora piangeva disperata.

 Psiche ottiene di rivedere le sorelle Così quando il suo sposo, più presto del solito, le si distese al fianco e stringendola fra le braccia sentì che piangeva: ‘Sono queste’ le disse ‘le tue promesse, Psiche? Che cosa può aspettarsi da te, che cosa può sperare un marito? Non fai altro che piangere giorno e notte e non smetti di tormentarti neanche quando sei fra le mie braccia. Fa pure quello che vuoi, va pure dietro al tuo cuore e tienti il danno, ma quando comincerai a pentirtene, e sarà tardi, ricordati che io ti avevo seriamente avvertito.’ "Ma ella con mille preghiere, minacciando perfino che si sarebbe data la morte, strappò al suo sposo il permesso di vedere le sorelle, di consolare il loro dolore, di trattenersi un poco a parlare con loro. Ed egli cedette all’insistenza della giovane sposa e le concesse perfino che donasse alle sorelle tutto l’oro e i gioielli che credeva ma, nello stesso tempo, l’avvertì se veramente e con parole ché le fecero paura, di non indagare, magari seguendo i cattivi suggerimenti delle sorelle, sull’aspetto di lui, di non cedere a una simile sacrilega curiosità, perché allora, da tanta beatitudine sarebbe precipitata nella rovina più nera e non avrebbe più goduto dei suoi amplessi. "Ella ringraziò lo sposo e tutta contenta lo rassicurò che avrebbe preferito cento volte morire piuttosto che non fare più all’amore con lui, che lo amava ardentemente, chiunque fosse, che le era caro come la vita e che lo preferiva perfino allo stesso Cupido: ‘Ma ti prego’ gli diceva tra i baci ‘concedimi ancora questo: comanda al tuo servo Zefiro di portar qui le mie sorelle al modo stesso che lo fui io’ e gli sussurrò mille dolci paroline e si avvinghiò al suo corpo quasi a costringerlo, continuandogli a ripetere fra le carezze: ‘Gioia mia, sposo mio diletto, dolce anima della tua Psiche.’ "Suo malgrado lo sposo cedette alla forza e alla seduzione di quei sussurri d’amore e promise che avrebbe fatto quello che lei voleva; poi, appressandosi l’alba, si sciolse dagli amplessi della sposa a svanì.

 La visita delle sorelleVII "Frattanto le sorelle, saputo il posto in cima alla montagna dov’era stata abbandonata Psiche lo raggiunsero senza indugio e qui cominciarono a piangere e a battersi il petto, tanto che rocce e dirupi echeggiarono presto dei loro gemiti. "Poi si misero a chiamare per nome la povera sorella finché Psiche, a quei dolorosi lamenti che si spandevano tutt’intorno giù giù fino a valle, trepidante e fuori di sé si precipitò dal palazzo esclamando: "’Perché vi disperate? Voi mi piangete ed io sono qui. Smettetela con i lamenti. Asciugate le vostre guance troppo a lungo bagnate di lacrime perché ormai potete abbracciare quella che piangevate morta. Poi chiamò Zefiro, gli riferì il volere dello sposo e quello, subito, ubbidiente al comando, lieve lieve con i suoi dolci soffi le trasportò giù sane e salve. "Baci e abbracci a non finire si scambiarono le tre sorelle e le lacrime a stento poco prima represse tornarono a spuntare ma questa volta furono lacrime di gioia. "’Suvvia, entrate è rallegratevi, è questa la mia casa, bando alle malinconie, ora che siete con la vostra Psiche.’

VIII "E così dicendo mostrò alle sorelle tutti i tesori di quel palazzo dorato e fece sentire anche a loro le innumerevoli voci che la servivano. "Poi le ristorò con un magnifico bagno e con un pranzo che fu tutto una delizia, degno degli dei, tanto che dopo essersi rimpinzate di ogni ben di dio le due sorelle cominciarono a covare in cuor loro un senso di invidia. "A un certo punto una delle due cominciò a far la curiosa e a chiedere con insistenza chi fosse il padrone di tutte quelle meraviglie, chi era suo marito e che aspetto avesse. "Ma Psiche a nessun costo avrebbe tradito il giuramento fatto allo sposo e, infatti, non svelò i suoi segreti. Là per là inventò che era un bel giovane con il volto appena ombreggiato dalla prima barba, sempre via a caccia per boschi e per monti, e, anzi, per evitare che, continuando nel discorso ella potesse tradirsi e dire cose che non doveva, chiamò Zefiro e dopo averle caricate di gioielli, di gemme, di pietre preziose, le affidò a lui, perché gliele portasse via. Il che fu subito eseguito.

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Non ti amo quanto un ragazzo possa amare la propria ragazza o quanto una mamma i suoi figli... ti amo come il mare ama i suoi pesci e il cielo le sue stelle... come la terra i suoi frutti... il mio amore per te è eterno come eterna può essere la fede.. ma soprattutto il nostro amore è vero e semplice come l'acqua di un ruscello di montagna.. vero come è vero che io respiro.. e dolce come il tuo sorriso, le tue labbra.. Sei sempre dentro il mio cuore..

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